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Chi è Marianne Williamson, la candidata di Oprah

Marianne Williamson
Scritto da Patrizia Saolini

Si chiama Marianne Williamson ed è una guru del self-help e consigliere spirituale di Oprah Winfrey la candidata alle elezioni USA del 2020.

Dopo le elezioni di Midterm del novembre 2018, la corsa alle candidature per le presidenziali del 2020 è entrata decisamente nel vivo. I nomi in ballo non sono quasi mai molto noti su questa sponda dell’Atlantico, ma tra i protagonisti della stagione elettorale USA c’è una candidata da tenere d’occhio.

Stiamo parlando di Marianne Williamson, scrittrice, attivista, guru del self-help e, soprattutto, grande amica di Oprah Winfrey, una caratteristica da non sottovalutare mai quando ragioniamo su quello che accade negli Stati Uniti.

Williamson, che ha annunciato la sua candidatura con i democratici e che aveva già tentato la strada della politica nel 2014 come indipendente, oltre all’appoggio di Oprah ha dalla sua parte la non appartenenza all’establishment politico americano, quindi chi è la candidata preferita di Oprah? E perché ha deciso di tentare la scalata alla Casa Bianca?

La candidata preferita da Oprah Winfrey

Marianne Williamson è nata in Texas, a Houston, da padre avvocato e madre casalinga. Nei suoi libri, molti sono gli spunti e le suggestioni provenienti da religioni o filosofie spirituali come il Cristianesimo o il Buddhismo.

Nel suo primo libro A Return to Love Williamson ha raccontato come, in un momento della sua vita particolarmente confuso, abbia trovato non soltanto la strada per uscirne ma anche la giusta direzione da dare alla sua carriera:

Sicuramente in quel periodo non ero una persona felice. Quando avevo vent’anni tutto era piuttosto confuso. Quando ho visto il libro per la prima volta, ho pensato che il suo linguaggio fosse troppo intenso per me. Ma quando un anno dopo è riapparso nella mia vita mi sono sentita come attirata da una forza misteriosa.

Il libro di cui parla Marianne Williamson è A Course in Miracles, una ponderosa opera religiosa in tre volumi pubblicata nel 1976 dalla psicologa clinica Helen Schucman per insegnare ad arrendersi all’amore di Dio e confidare in Lui per raggiungere la pace interiore e scoprire come i miracoli possano avvenire anche nella vita reale.

L’attivismo a supporto dei malati di AIDS

Nel 1983 Williamson si trasferì a Los Angeles dove iniziò a insegnare ciò che lei stessa aveva appreso alla Philosophical Research Society, un’organizzazione per gli studi metafisici. In quel periodo iniziò a guadagnare un certo seguito tra le persone LGBTQ, soprattutto tra i malati di AIDS e gli HIV positivi che si sentivano esclusi dalla società e dagli ambienti religiosi tradizionali.

Nel periodo più buio dell’epidemia di AIDS, Marianne Williamson si adopera per supportare i malati contribuendo a fondare il Los Angeles Center for Living, organizzando incontri settimanali e fornendo aiuto e consulenza in un momento storico in cui erano molto pochi quelli disposti a farlo.

Nel 1989 fonda Project Angel Food, un ente di beneficenza impegnato a consegnare pasti a domicilio ai malati di AIDS/HIV che nel tempo ha allargato il suo raggio d’azione occupandosi anche di persone affette da altre situazioni di disagio e arrivando a distribuire più di 11 milioni di pasti.

I libri di Marianne Williamson

Con la pubblicazione nel 1992 del già citato A Return to Love, Marianne Williamson si guadagna lo status di guru spirituale famoso in tutto il mondo. Il libro diventa un classico dell’auto-aiuto restando per settimane in cima alla lista dei best seller del New York Times.

Ed è proprio allora che Oprah Winfrey rivela di aver sperimentato ben 157 miracoli dopo la lettura del libro. Da quel momento Williamson diventa ospite regolare negli show di Oprah fino a guadagnarsi il titolo di sua consulente spirituale.

Da allora Williamson ha scritto altri 12 libri, scontrandosi anche con le polemiche di chi l’ha descritta come “dispotica, tirannica e incapace di sopportare il dissenso”. Ma anche i suoi più feroci detrattori non possono negare il suo carisma e le sue capacità retoriche.

Perché Williamson ha deciso di candidarsi

Quando si candidò per la prima volta nel 2014, il presidente dei democratici della contea di Los Angeles Eric Bauman bollò la sua candidatura come “non credibile”, ma le parole scelte per il video di presentazione della sua campagna

Dobbiamo innamorarci di nuovo di ciò che questo paese può significare. Abbiamo bisogno di abbracciarlo, abbiamo bisogno di dedicarci ad esso, e poi lasciarlo in eredità ai nostri figli come hanno fatto per noi le generazioni che ci preceduto

dimostra come Williamson e i suoi sostenitori stiano prendendo sul serio una candidatura che arriva in un mondo radicalmente diverso da quello di soli cinque anni fa.

Cover photo credits SplashNews.com

Sull'Autore

Patrizia Saolini

Executive editor e corrispondente estera di JunGlam.com. Scrive dal 2010 su riviste di moda, beauty e lifestyle. Giornalista, Chief Happiness Officer e Life Coach con un Master di primo livello in Life Coaching riconosciuto dal Miur. É autrice di quattro libri sul retail coaching e l'ideatrice del marchio Retail Coach®. Per Junglam segue le maggiori fashion week internazionali e gli eventi lifestyle in Italia e all'estero, oltre che dedicarsi alla rubrica di Life Coach.