Quando arriva un bimbo al nido, arriva anche una famiglia intera con il suo bagaglio di esperienze e il suo carico emotivo. Spesso l’ingresso alla scuola dell’infanzia si accompagna a domande, preoccupazioni e timori, soprattutto se non si tratta di una libera scelta, ma di una necessità dettata dai ritmi di lavoro che richiamano le mamme ai loro impieghi.
Ci si chiede se sia meglio l’asilo, una tata o i nonni e ci si arrovella per trovare la soluzione migliore. Nessuno può rispondere al posto tuo e soprattutto non c’è risposta possibile senza partire dal tipo di rapporto e dal grado di fiducia che si instaura tra le parti. Può essere utile sapere che le ricerche ci indicano come formula migliore la combinazione di un asilo nido di qualità insieme a un tempo di altrettanta qualità trascorso in famiglia.
Un processo graduale
Il processo di inserimento al nido è dunque un momento delicato che non riguarda solamente i bambini, ma coinvolge tutti coloro che se ne prendono cura. Occorre gradualità per costruire l’alleanza necessaria tra famiglia e scuola, fatta di piccoli e grandi passi per conoscersi a vicenda.
Il nido è certamente il luogo adatto per la socializzazione dei piccoli, strutturato negli spazi e nei materiali; un contesto esterno alla famiglia, ma pur sempre protetto che può offrire ai bambini grandi risorse per la loro crescita attraverso il gioco, la condivisione, le esperienze sensoriali e il linguaggio.
Qualche consiglio utile
Dal momento che l’inserimento dei bambini all’asilo prevede tempi e modi fissi, standardizzati o prestabiliti, proviamo a dare alcuni consigli utili per affrontare l’inizio.
Racconta a tuo figlio che andrà al nido. L’avventura comincia prima di entrare in classe, per esempio andando insieme davanti all’asilo: qui la mamma, tenendo in braccio il suo piccolo, potrà mostrargli il luogo dove andrà a giocare con altri bimbi, raccontandogli quali giochi troverà, cosa si farà in cortile e così via. Il racconto ha il grande valore di predisporre gli animi – del bimbo e anche della mamma – all’evento al quale stanno andando incontro.
Prepara il “suo” nido. È più facile a farsi che a dirsi: metti in gioco la tua curiosità, i tuoi timori e le tue esigenze e fai tutte le domande che ti stanno a cuore. Cerca di sapere il più possibile dagli educatori riguardo a quello che farà tuo figlio, informati sugli orari e sulla giornata tipo. Chiedi di visitare di persona la mensa, la classe, gli spazi dedicati alle attività ricreative e quelli per la nanna. Non dimenticare di memorizzare nomi e volti, così potrai parlare con familiarità degli educatori con il tuo bambino.
Instaura un rapporto basato sulla fiducia reciproca. Se manca questo elemento, il bambino finirà per risentirne. La fiducia, infatti, come afferma lo psicologo Erik Erikson, è la prima imprescindibile tappa nello sviluppo psico-sociale del bambino. Dunque nella scelta dell’asilo vale la pena tenere in considerazione chi si occuperà di tuo figlio almeno tanto quanto altri fattori incisivi come tempo, luogo e denaro.
Coltiva il rapporto con gli educatori. Non limitarti ai primi scambi di informazioni, ma cerca di continuare a condividere con educatrici ed educatori anche quelle piccole notizie che possono contribuire a comprendere meglio il tuo bambino (per esempio se una notte non ha dormito bene oppure se c’è qualche novità in famiglia). In questo modo aiuterai gli educatori a entrare in relazione con lui, e la famiglia e la scuola potranno andare di pari passo sugli aspetti importanti della vita del bimbo.
Rispetta i suoi tempi e le sue emozioni. Chi l’ha detto che i genitori devono andare via anche se i bimbi piangono? Nel corso dell’inserimento al nido non mancheranno pianti e momenti di difficoltà durante i quali anche i genitori potranno sentire di essere messi alla prova. Il più delle volte ti potrai sentir dire che tanto il bimbo smetterà di piangere non appena te ne sarai andata. Eppure andarsene di nascosto o nel mezzo di una crisi di pianto non sembrano le soluzioni migliori. Piuttosto rassicura il tuo bambino esprimendo il tuo dispiacere, ma anche la fiducia nelle persone che lo accudiranno. È normale che un bimbo abbia le sue emozioni quando la mamma o il papà lo saluta, si tratta di accogliere il suo disagio con disponibilità così da contenere le sue emozioni più efficacemente.
Costruisci il vostro rito. Non occorre rivoluzionare l’intera giornata dei bambini per prepararli ad andare all’asilo, stravolgendo i loro orari e le abitudini familiari. Ogni famiglia ha la sua storia e sarebbe proprio compito degli educatori accoglierla per costruire progressivamente nuovi equilibri che vadano bene sia al bambino che alla scuola. Come? Nello stesso modo in cui anche i genitori possono accompagnare i bimbi nel cambiamento: attraverso i gesti, il contatto, gli sguardi, la vicinanza. Prova allora a introdurre un piccolo rito quando lo accompagni all’asilo per offrirgli sicurezza e magari lasciargli qualcosa di tuo da tenere con sé: scegliete insieme un adesivo o un nastrino da legare al polso (se il tuo bimbo non è troppo piccolo), salutate gli uccellini sugli alberi fuori casa, contate i gradini per salire a scuola, guardate dalla finestra per cercare i compagni…