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Love is Calling: Yayoi Kusama in mostra al PAMM

Scritto da Patrizia Saolini

Dal 9 marzo 2023 all’11 febbraio 2024, Yayoi Kusama è protagonista al Pérez Art Museum Miami (PAMM) con Love is Calling. Ecco tutto quello da sapere sull’ultima Infinity Mirror Room dell’artista giapponese!

Per la maggior parte delle persone è “l’artista dei pois“, ma benché i “polka dots” siano un elemento ricorrente del lavoro di Yayoi Kusama, non rappresentano che una parte della straordinaria produzione della pittrice, scultrice, scrittrice, filmmaker, designer e performer giapponese.

Artista poliedrica e attivista in prima linea, l’ultima dei quattro figli di Kamun e Shigeru Kusama è tra i maestri della Pop Art e del Minimalismo e dal 9 marzo 2023 all’11 febbraio 2024 è protagonista al Pérez Art Museum Miami (PAMM) con Love is Calling. La nuova, straordinaria installazione fa parte della serie Infinity Mirror Room, creazioni tridimensionale che esplorano infiniti universi attraverso la scomposizione, la ricomposizione e la manipolazione dello spazio.

Love is Calling: il messaggio d’amore di Yayoi Kusama

La “più immersiva e caleidoscopica” delle Infinity Mirror Room di Yayoi Kusama. Così viene definita Love is Calling, l’ultima fatica della celebre artista giapponese, che ha nei “pois” la propria inconfondibile signature. L’installazione rappresenta il culmine della produzione di Kusama e mescola i celebri “polka dots” dell’artista con una palette di colori audaci, una componente acustica e uno straordinario gioco di riflessioni.

Yayoi Kusama è ospite per la prima volta al PAMM e l’Associate Curator Jennifer Inacio ha dichiarato che il museo è “onorato” di offrire al proprio pubblico la possibilità di ammirare il lavoro di “un’artista iconica” come lei:

Ha creato opere introspettive, piene di vita e significato che sono state apprezzate dagli spettatori per oltre sei decenni e che sicuramente saranno apprezzato dal pubblico di Miami.

Parole alle quali hanno fatto eco quelle del direttore del PAMM, Franklin Sirmans:

Siamo entusiasti di ospitare Love is Calling al Pérez Art Museum Miami, una casa perfetta per un lavoro che unisce persone di ogni estrazione sociale.

Yayoi Kusama, LOVE IS CALLING, 2013. Acquired through the generosity of Barbara Lee/The Barbara Lee Collection of Art by Women, Fotene Demoulas and Tom Cote, Hilary and Geoffrey Grove, Vivien and Alan Hassenfeld, Jodi and Hal Hess, Barbara H. Lloyd, and an anonymous donor. Photo by Ernie Galan. © YAYOI KUSAMA. Courtesy David Zwirner, New York; Ota Fine Arts, Tokyo/Singapore/Shanghai; Victoria Miro, London/Venice

Love is Calling consiste in una stanza buia, rivestita per intero di specchi e “illuminata” da forme gonfiabili simili a tentacoli che si sviluppano dal pavimento e dal soffitto, cambiando gradualmente colore. In questo spazio di grande impatto viene riprodotta in loop una registrazione in cui Yayoi Kusama recita una poesia d’amore in giapponese.

L’opera è stata scritta dall’artista e il titolo può essere tradotto come “Risiedere in un castello fatto di lacrime versate“. I versi sono una riflessione su temi eterni come la vita e la morte ed esprimono in modo toccante la speranza di Yayoi Kusama di diffondere un messaggio universale d’amore attraverso la propria arte.

L’arte e le Infinity Mirror Room di Yayoi Kusama

Nata il 22 marzo 1929 da una famiglia che possedeva una grande e florida fattoria a Matsumoto, nella prefettura di Nagano, Yayoi Kusama ha consacrato la propria vita all’arte fin da giovanissima. La pittrice, scultrice, scrittrice, filmmaker, designer e performer ha raccontato che proprio l’esperienza vissuta in uno dei campi di fiori che facevano parte della proprietà dei genitori è stata il “seme” dal quale è nata e si è sviluppata la sua peculiare estetica e creatività artistica:

C’era una luce accecante, ero accecata dai fiori, guardandomi intorno c’era quell’immagine persistente, mi sembrava di sprofondare come se quei fiori volessero annientarmi.

La scoperta dell’artista americana Georgia O’Keeffe – con la quale ha instaurato un rapporto epistolare – ha rappresentato un’altra pietra miliare nella carriera di Yayoi Kusama, che nel 1958 ha deciso di trasferirsi a New York. Gli inizi non sono stati facili – tutt’altro – ma alla fine l’artista giapponese è riuscita a fare conoscere il proprio lavoro e poco alla volta è diventata uno dei nomi più importanti del panorama contemporaneo.

Yayoi Kusama, LOVE IS CALLING, 2013. Acquired through the generosity of Barbara Lee/The Barbara Lee Collection of Art by Women, Fotene Demoulas and Tom Cot, Hilary and Geoffrey Grove, Vivien and Alan Hassenfeld, Jodi and Hal Hess, Barbara H. Lloyd, and an anonymous donor. Photo by Mel Taing. © YAYOI KUSAMA. Courtesy David Zwirner, New York; Ota Fine Arts, Tokyo/Singapore/Shanghai; Victoria Miro, London/Venice

Yayoi Kusama si è messa alla prova con una moltitudine di stili, forme espressive e settori differenti – nel 2012 ha realizzato una storica collaborazione con la maison francese Louis Vuitton, all’epoca guidata da Marc Jacobs – e tra le sue creazioni più famose c’è senza dubbio la serie di “ambienti immersivi e fatti di specchi” che prende il nome di Infinity Mirror Room.

A partire dal 1965, l’artista ne ha realizzate più di venti e ciascuna è diversa dalle altre per le dimensioni, i colori e il fil rouge. Ma una cosa è comune a tutte: ogni Infinity Mirror Room dà l’opportunità ai visitatori di “sperimentare l’illusione dello spazio infinito” e fa di ogni persona una “componente cruciale dell’opera”.

Photo cover: Yayoi Kusama, LOVE IS CALLING, 2013. Acquired through the generosity of Barbara Lee/The Barbara Lee Collection of Art by Women, Fotene Demoulas and Tom Cote, Hilary and Geoffrey Grove, Vivien and Alan Hassenfeld, Jodi and Hal Hess, Barbara H. Lloyd, and an anonymous donor. Photo by Ernie Galan. © YAYOI KUSAMA. Courtesy David Zwirner, New York; Ota Fine Arts, Tokyo/Singapore/Shanghai; Victoria Miro, London/Venice

Sull'Autore

Patrizia Saolini

Executive editor e corrispondente estera di JunGlam.com. Scrive dal 2010 su riviste di moda, beauty e lifestyle. Giornalista, Chief Happiness Officer e Life Coach con un Master di primo livello in Life Coaching riconosciuto dal Miur. É autrice di quattro libri sul retail coaching e l'ideatrice del marchio Retail Coach®. Per Junglam segue le maggiori fashion week internazionali e gli eventi lifestyle in Italia e all'estero, oltre che dedicarsi alla rubrica di Life Coach.