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Miami Art Week 2019: tutto sui padiglioni, da Untitled a Scope

Scritto da Patrizia Saolini

Un appuntamento imperdibile della Miami Art Week sono i padiglioni che sorgono sulla spiaggia e in città e che ospitano una molteplicità di fiere diverse e tutte con caratteristiche ben precise. Oltre che imperdibili per gli appassionati di arte contemporanea.

La Miami Art Week è un appuntamento imperdibile per gli appassionati di arte moderna e contemporanea e l’edizione 2019 conferma la sua fama con un programma ricchissimo di cose da fare e da vedere. Art Basel Miami Beach rimane il cuore pulsante della grande fiera diffusa, ma tutto intorno sono nate e continuano a crescere manifestazioni che richiamano ogni anno migliaia di visitatori.

Insieme ai musei, i padiglioni sulla spiaggia e in città sono tra i principali rappresentanti della tendenza. Da Untitled a Scope, da Pulse a Design Miami, da Red Dot a Spectrum, da Art Miami a Nada, sono diventati una realtà consolidata e un sempre più vivace polo di eventi da non perdere.

Art Miami

Art Miami compie 30 anni e si conferma uno degli appuntamenti più importanti della Miami Art Week. La fiera si svolge dal 3 all’8 dicembre 2019 nella location di One Herald Plaza, NE 14th Street e Biscayne Bay e accoglie più di 180 espositori provenienti da 20 paesi diversi. Il focus di Art Miami sono principalmente i grandi nomi dell’epoca moderna (per esempio, David Hockney e Keith Haring), ma non mancano nuovi e molto interessanti artisti emergenti. Sotto il cappello di Art Miami ci sono altre due importanti fiere dell’Art Week, ovvero Aqua Art Miami e Context Art Fair.

Tra i tantissimi espositori presenti ad Art Miami, è senza dubbio da segnalare la Galleria Ca’ d’Oro (Stand AM438), che espone opere di Ewa Bathelier, David Datuna, Phil Luangrath e Favio Landeira, Carlo Sampietro.

L’artista americano di origini georgiane David Datuna è colui che ha mangiato la famosa banana fissata al muro con il nastro adesivo nello stand della Galerie Perrotin da Maurizio Cattelan. La nuova, irriverente opera dell’artista padovano, intitolata Comedian e venduta a 120mila dollari, è diventata una performance nella performance, come ha dichiarato lo stesso Datuna:

Il mio è un gesto d’artista, si chiama Hungry Artist (Artista Affamato).

L’artista ha dichiarato che il gesto non ha nulla di polemico nei confronti del collega:

Posso mangiare la banana e il concetto di banana solo perché sono un artista anche io. Rispetto Cattelan, lo adoro. Ma io sono un artista che mangia un altro artista. È divertente.

Galerie Perrotin ha confermato che non c’è nessuna intenzione di intraprendere un’azione legale contro Datuna, in quanto l’opera di Cattelan esiste ancora (è stata progettata fin dall’inizio pensando che il frutto sarebbe andato incontro a marcescenza e sarebbe stato necessario sostituirlo). E infatti, un’altra banana ha preso il posto della precedente sulla parete.

Comedian è finita di nuovo sotto ai riflettori a causa del gesto di un uomo di 46 anni, Woderick Weber, che ha imbrattato la parete scrivendo con il rossetto rosso “Epstein non si è suicidato“. Weber è stato arrestato e la scritta prontamente coperta dagli organizzatori.

Un’opera di Ewa Bathelier. Photo credits: Galleria Ca’ d’Oro.

Untitled

Organizzata nella consueta location su Ocean Drive e 12th Street, Untitled si svolge dal 4 all’8 dicembre 2019. La fiera di respiro internazionale, fondata nel 2012 da Jeffrey Lawson e con focus sull’equilibrio curativo e l’integrità in tutte le manifestazioni dell’arte contemporanea, è diretta da Manuela Mozo (alla guida della manifestazione dal 2017) e accoglie più di 126 espositori provenienti da 28 paesi di tutto il mondo.

Untitled comprende una molteplicità di opere e tra la più interessanti c’è senza dubbio la serie di installazioni su larga scala site-specific intitolata Monuments. Tra i lavori presenti spicca It is not down on any map; true places never are (una citazione da Moby Dick di Herman Melville) degli artisti Antonia Wright e Ruben Millares, che apre una discussione sulle lotte di potere tra le nazioni. L’opera, presentata dalla Luis De Jesus Gallery di Los Angeles, è realizzata con diverse bandiere che si muovono lungo due pennoni, simboleggiando le dinamiche tra i vari paesi. All’interno di Untitled sono ospitate anche varie mostre, tra cui Futurescape Miami: from Shoreline to Skyline, dedicata agli effetti del cambiamento climatico sugli ambienti urbani e realizzata in collaborazione con l’Art Department di Facebook, che fa il suo debutto alla Miami Art Week. Da non perdere è anche l’installazione visiva Everglades Art Lab di Coral Projects su una selezione di artisti delle Everglades e della Florida Meridionale, all’interno della sezione Special Projects.

L’opera It is not down on any map; true places never are. Photo credits: luisdejesus.com

Per l’edizione 2019, Untitled sceglie di dedicare un focus specifico sui corpi, con il tema Artists Interpret the Body. La rappresentazione della forma umana spazia da un approccio ideale, a uno grottesco, fino a cancellare la sua stessa esistenza, per riflettere su temi urgenti e di grande attualità, che abbracciano l’ambito culturale, sociale e politico. Le opere che rappresentano corpi sono molteplici e comprendono, per esempio, quelle audaci e sensuali dell’artista spagnola Cristina Banban della Galerie Kornfeld di Berlino, l’ironica scultura Beautiful Ones dell’artista americano Adam Parket Smith della galleria messicana Curro, il dipinto Elizabeth Working Out Poses For Her Diana Sculpture di Jenna Gribbon in mostra alla galleria Fredericks & Freiser di New York e le immagini di uomini nudi del fotografo Tom Bianchi della Benrubi Gallery.

Big Mama, Cristina BanBan, 2019. Photo credits: Galerie Kornfeld.

Scope

Scope torna dal 4 all’8 dicembre 2019 nella consueta location di 801 Ocean Drive. Coerente con la sua mission di essere una vetrina per i talenti emergenti e una piattaforma per la loro scoperta da parte di appassionati e addetti ai lavori, per la 19esima edizione sceglie come titolo e fil rouge The New Contemporary e ospita oltre 134 artisti contemporanei provenienti da ogni parte del mondo.

La principale novità è rappresentata da OASIS. Ospitato negli spazi rinnovati e ampliati di Atrium, si tratta di un evento multidisciplinare che comprende installazioni di grandi dimensioni, performance musicali, gruppi di incontro e discussione, meditazione e trattamenti nel segno del wellness. Nel (ricchissimo) programma di Scope 2019 è da tenere d’occhio anche FOCUS | ART CHINA, una sezione dedicata a 6 gallerie di arte contemporanea della Cina, che espongono una selezione di opere di artisti affermati ed emergenti in rappresentanza di diverse discipline.

L’opera Art Lexing, Elvin Nabizade, The Sun Circle of Cura, 2019 della sezione FOCUS | ART CHINA. Photo courtesy: Press Scope

Pulse Art Fair

Un’oasi di tranquillità nei mari agitati della Miami Art Week“. Pulse Art Fair si presenta con queste parole ai visitatori della ormai consueta location di Indian Beach Park, 4601 Collins Avenue. La fiera, che ospita oltre 65 gallerie, si svolge dal 5 all’8 dicembre 2019 ed è organizzata nelle sezioni Pulse Play (video e new media art), Pulse Projects (sculture, installazioni e performance su larga scala), The Next Generation (artisti emergenti che non sono ancora rappresentati da una galleria) e Perspectivos (tavoli e incontri di discussione).

Tra le opere più significative di Pulse Art Fair c’è senza dubbio Savonarola Suite di Gregory Perke, presentata da Black & White Gallery/Project Space nell’ambito di Pulse Play. L’installazione consta di due schermi di grandi dimensioni e di una serie di fotografie, che offrono l’occasione di esplorare il mercato dell’arte dai tanti e differenti punti di vista dei suoi molteplici protagonisti. Vanno certamente menzionate anche le opere Portals: Dreams of Flight e Open Doors dell’artista multimediale americana Sandra Muss, Pulse Project Artist del 2019.

E poi, è assolutamente imperdibile la sala benessere chiamata Calm in the Palms, una sorta di lounge dove bere un buon cocktail e mangiare una tapas, per prendersi una pausa dal vortice di eventi della Miami Art Week e ripartire di slancio.

L’opera Savonarola Suite. Photo credits: Black & White Gallery/Project Space @pulseartfair.com

Design Miami/

Per la 15esima edizione, in programma dal 4 all’8 dicembre 2019, Design Miami/ cambia location e prende possesso del Pride Park, un ex parcheggio trasformato in parco pubblico a Meridian Avenue e 19th Street, vicino al Miami Beach Botanical Garden. La fiera è dedicata al design da collezione e non solo propone ai visitatori eccezionali pezzi unici e masterpiece, ma anche mostre di qualità museale di mobili del XX e XXI secolo, illuminazione e oggetti d’arte.

Il tema di Design Miami/ 2019 è Elements: Water, che prosegue la serie iniziata con Elements: Earth ad Art Basel in Svizzera a giugno dal direttore Aric Chen.

Una vista di Design Miami/. Photo credits: miami2019.designmiami.com

Spectrum e Red Dot

In occasione della Miami Art Week 2019, Spectrum e Red Dot tornano a Mana Wynwood e condividono la location del Convention Center, al 318 NW 23rd Street. Le due fiere si svolgono in contemporanea, dal 4 all’8 dicembre 2019, e propongono una esclusiva selezione di opere d’arte, dal meglio del panorama internazionale, in una eccezionale “esperienza multi show”.

Il tema curatoriale di Spectrum è [IGNITE], a rappresentare il fuoco della passione per l’arte contemporanea. La fiera ospita più di 200 gallerie provenienti dalla Florida, dagli USA e da tutto il mondo e propone un ricco programma di performance musicali, spettacoli ed eventi. Tra gli appuntamenti da non perdere ci sono Art Labs e Art Talks, insieme a Spotlight Program (una serie di mostre site-specific di singoli espositori), Local Talent Program (una mostra di artisti emergenti non rappresentati da alcuna galleria) e [FOTO SOLO] (una esposizione di fotografie provenienti da ogni parte del mondo).

David Stephen Johnson con alcune delle sue opere. Photo credits: David Stephen Johnson Studio.

Tra le mostre di Spectrum, merita senza dubbio una menzione quella delle opere del pittore astratto David Stephen Johnson. Originario di Pittsburgh, l’artista porta in fiera le sue più recenti tele di grandi dimensioni di Blue Series e Sono Series. David, che ha sviluppato il suo talento per la pittura da autodidatta, è stato invitato a Spectrum dal fondatore di Artblend, Michael Joseph, e presente le seu opere nel collettivo allo stand 720.

Il tema curatoriale di Red Dot è [PASSION] e rappresenta la passione che muove e lega tutti gli artisti contemporanei (oltre 500, di 75 gallerie) che partecipano alla fiera. Anche nel caso di Red Dot ci sono diversi appuntamenti da segnare, tra cui Spotlight (una selezione di gallerie all’avanguardia), Art Labs (una serie di progetti eccezionali) e Art Talks (conversazioni e incontri con numerosi protagonisti del panorama artistico mondiale).

Una vista da Spectrum 2018. Photo credits: Redwood Media Group.

NADA Miami

NADA Miami si svolge dal 5 all’8 dicembre 2019 presso gli Ice Palace Studios, al 1400 North Miami Avenue. Arrivata alla 17esima edizione, la fiera (che ospita oltre 135 gallerie provenienti da ogni parte del mondo) è nota per la sua capacità di individuare e attrarre talenti emergenti di (molto) belle speranze e collezionisti con la passione per lo scouting e uno sviluppato fiuto per i “grandi nomi di domani”.

Tra i trend di spicco di NADA Miami 2019 ci sono i numerosi stand dedicati a mostre ed esposizioni di donne e una nutrita rappresentanza di gallerie provenienti dal Sud degli Stati Uniti.

L’allestimento di NADA Miami 2018. Photo credits: NADA Miami @Facebook

Photo cover credits: Scope Press

Sull'Autore

Patrizia Saolini

Executive editor e corrispondente estera di JunGlam.com. Scrive dal 2010 su riviste di moda, beauty e lifestyle. Giornalista, Chief Happiness Officer e Life Coach con un Master di primo livello in Life Coaching riconosciuto dal Miur. É autrice di quattro libri sul retail coaching e l'ideatrice del marchio Retail Coach®. Per Junglam segue le maggiori fashion week internazionali e gli eventi lifestyle in Italia e all'estero, oltre che dedicarsi alla rubrica di Life Coach.