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Io Sono un Drago: Alla Scoperta dell’Eredità di Alessandro Mendini alla Triennale di Milano

Scritto da Patrizia Saolini

In una collaborazione speciale con Elisa e Fulvia Mendini dell’Archivio Alessandro Mendini, la Triennale di Milano ospita la retrospettiva “Io Sono un Drago”. Curata da Fulvio Irace con un allestimento progettato da Pierre Charpin, questa mostra dal 13 aprile al 13 ottobre 2024, esplora oltre 400 opere diverse di Alessandro Mendini. Questi pezzi, variabili in formato, materiale e soggetto, provengono da numerose collezioni pubbliche e private, evidenziando i contributi dall’Archivio Alessandro Mendini, dalla Fondation Cartier e da diversi prestigiosi musei e designer.

Tema della Mostra: La Complessità dell’Arte di Mendini

Il titolo “Io Sono un Drago” riflette uno degli autoritratti più iconici di Mendini e sottolinea la complessità del suo ruolo nel panorama del design, dell’architettura e dell’arte a livello internazionale. La mostra mira a riflettere la prospettiva di Mendini sul mondo, mostrando la sua empatia verso gli oggetti quotidiani e la sua capacità di trasformare il banale in qualcosa di sorprendentemente incantevole.

Visione Curatoriale di Pierre Charpin

Il curatore Pierre Charpin ha concettualizzato il layout della mostra per incarnare la metafora del “drago”, rappresentando i nuclei tematici caratteristici dell’approccio unico di Mendini. L’esposizione è organizzata come un arcipelago di isole tematiche che tracciano i periodi storici di Mendini evidenziando la continuità sottostante nelle sue esplorazioni prolifiche, basate sulle sue esperienze personali.

Sezioni Tematiche della Mostra

La mostra è strutturata attorno a sei aree tematiche:

  • Identikit: Presentazione di una serie di autoritratti che Mendini ha creato nel corso della sua vita, utilizzando varie tecniche e formati.
  • La Sindrome di Gulliver: Mostra di oggetti che sfidano la scala, dagli elementi sovradimensionati come la Poltrona di Proust alle riduzioni di alcuni progetti realizzati per Alessi.
  • Architetture: Esposizione delle opere architettoniche dell’Atelier Mendini, inclusi il Museo Groninger e i progetti in Corea del Sud.
  • Fragilismi: Una sezione dedicata al concetto di “fragilismo”, un elogio della fragilità della Terra in un mondo segnato dalle guerre e dalla violenza.
  • Melanconia Radicale: Concentrazione sul periodo del design radicale, con Mendini come uno dei principali teorici.
  • Stanze: Esposizione di ambienti immersivi progettati da Mendini, ricchi di riferimenti, ricordi, sogni e incubi.

Caratteristiche Supplementari

La mostra include anche un documentario di Francesca Molteni che approfondisce la vita e l’opera di Alessandro Mendini. Un catalogo accompagnatorio pubblicato da Electa, disponibile sia in italiano che in inglese, presenta un registro delle opere esposte, fotografie dei principali progetti di Mendini, saggi di autori internazionali e testimonianze di colleghi e amici.

Partnership e Supporto

La mostra è supportata da vari partner, inclusi Abet Laminati e Ramun, con partnership mediatica da Domus e supporto architettonico da Idealista. I partner istituzionali includono il Gruppo Lavazza e il Salone del Mobile.Milano, rafforzando l’importanza di questa esposizione allestita nello spazio del Cubo alla Triennale di Milano.

credit photo on cover: Alessandro Mendini, Io non sono un Architetto sono un Drago, 2006. Disegno, pennarello e matite colorate su carta, cm 21×29,7. Archivio Alessandro Mendini

Sull'Autore

Patrizia Saolini

Executive editor e corrispondente estera di JunGlam.com. Scrive dal 2010 su riviste di moda, beauty e lifestyle. Giornalista, Chief Happiness Officer e Life Coach con un Master di primo livello in Life Coaching riconosciuto dal Miur. É autrice di quattro libri sul retail coaching e l'ideatrice del marchio Retail Coach®. Per Junglam segue le maggiori fashion week internazionali e gli eventi lifestyle in Italia e all'estero, oltre che dedicarsi alla rubrica di Life Coach.