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Beauty

Che cos’è il microblading

Scritto da Serena Serra

Sogni sopracciglia perfette ma non hai più voglia di sistemarle tutte le volte che ti trucchi? Scopri il microblading, la tecnica di trucco semipermanente che garantisce un aspetto super naturale!

Sottili oppure folte, diritte o ad arco, le sopracciglia sono importantissime perché capaci di cambiare l’espressività e la mimica del nostro volto. Per questo motivo moltissime donne sono alla ricerca del cosmetico giusto, del gel fissante perfetto, della matita che riproduca esattamente il colore delle loro sopracciglia… e quindi, ogni mattina, eccole lì a cercare la soluzione, la sfumatura, la linea che riproduca alla perfezione l’effetto che vogliono ottenere. Un po’ come accade per le ciglia, esistono moltissimi prodotti e trattamenti.

Se anche tu sei un’eyebrows addict, sicuramente avrai pensato a una soluzione definitiva per eliminare il problema delle sopracciglia e per risparmiare quei minuti che spinzettarle e sistemarle ti portano via. E sicuramente ti sarà capitato di sentir parlare di sopracciglia tatuate e di microblading. Ma in cosa differiscono? E cos’è il microblading? Proviamo a fare un po’ di chiarezza.

Come funziona il microblading

Il microblading (parola che in italiano potremmo tradurre come “taglietti”) è una tecnica che nasce con lo scopo di infoltire le sopracciglia e di riempire i buchi che anni di pinzetta selvaggia o semplicemente la natura hanno lasciato nelle sopracciglia, rendendole rade e poco definite.

Ma come si fa il microblading? Per prima cosa, dal momento che dare una buona forma alle sopracciglia è fondamentale per l’armonia del viso, il professionista che eseguirà il trattamento traccerà a matita il disegno della forma ideale delle sopracciglia, tenendo conto dei tuoi desideri, del colore della pelle e dei capelli e dei tratti somatici.

Dopo la stesura di uno strato di crema anestetica, inizierà il trattamento vero e proprio servendosi di una particolare penna formata da sottilissimi aghi per microblading imbevuti di un pigmento specifico che, attraverso minuscoli tagli, andrà a colorare la pelle sottostante e quindi a creare un effetto di riempimento dei buchi e delle imperfezioni delle sopracciglia tracciando un singolo pelo alla volta.

I pigmenti utilizzati per il microblading sono minerali per minimizzare il rischio di allergie e ridurre al minimo eventuali cambiamenti di colore ma, poiché vengono inseriti nello strato più superficiale della pelle, è probabile che dopo 12-18 mesi sia necessario ritoccare le sopracciglia.

La durata del trattamento è di circa 45 minuti e il processo di guarigione è di circa 30 giorni, per quanto possa variare da persona a persona e in dipendenza del tipo di pelle.

Le differenze fra microblading e tatuaggio

Ma, in pratica, quali sono le differenze tra microblading e tatuaggio per sopracciglia? La prima cosa da chiarire è che entrambe le tecniche fanno parte della categoria più ampia della dermopigmentazione ed entrambi appartengono alle pratiche di trucco semipermanente.

La prima differenza tra il microblading e il tatuaggio riguarda l’area trattabile: se il microblading nasce per le sopracciglia e solo ultimamente sono state sviluppate alcune tecniche che permettono di sfruttarlo anche per il contorno delle labbra, il tatuaggio si utilizza abitualmente anche per il contorno degli occhi e altre zone del corpo in cui siano presenti per esempio delle cicatrici che si desidera mimetizzare.

Microblading e tatuaggio differiscono anche per gli strumenti utilizzati. Il tatuaggio estetico si esegue con uno strumento molto simile a quello usato dai tatuatori “classici”, quindi con una macchinetta che introduce il colore nella pelle meccanicamente. Il microblading, invece, è una tecnica squisitamente manuale: il professionista, tramite una particolare penna dotata di aghi, traccia ogni pelo singolarmente, uno per uno, per ottenere un risultato il più naturale possibile.

La terza, e più importante, differenza tra le due soluzioni per sopracciglia in ordine riguarda la profondità di inserimento dei pigmenti. Nel tatuaggio il colore viene iniettato nel derma, mentre il microblading colora l’epidermide, lo strato più superficiale della pelle che, come ben sappiamo, ha un turn-over cellulare molto più rapido.

Il microblading, dunque, può risultare meno duraturo rispetto al tatuaggio, anche se per entrambe le tecniche la durata dipende da molti fattori come l’esposizione al sole, l’età, eventuali farmaci assunti e la cura immediatamente successiva al trattamento.

Infine, sia per il microblading che per il tatuaggio le raccomandazioni per preparare la pelle prima e per curarla dopo sono le stesse che per qualsiasi trattamento di make-up semipermanente. Pelle ben idrata, niente farmaci come l’aspirina e sospendere eventuali trattamenti con retinolo prima, ed evitare di grattare le crosticine e proteggere il disegno con la vaselina quando si fa la doccia dopo.

Come scegliere il pigmento per il microblading

La scelta del pigmento giusto è fondamentale per una buona riuscita del microblading perché con il colore giusto il risultato sarà quello di sopracciglia assolutamente naturali. Il miglior consiglio è, ovviamente, quello di affidarsi a operatori esperti che abbiano la capacità di consigliarti nel modo migliore anche in caso di sopracciglia bionde. In questo caso, infatti, il risultato potrebbe essere meno visibile, ma un professionista qualificato saprà sicuramente consigliarti nel modo migliore per ottenere le sopracciglia dei tuoi sogni.

Il microblading per le labbra

Anche se il microblading nasce specificamente per trattare la zona delle sopracciglia, ultimamente si stanno sviluppando delle pratiche per permettere di sfruttarlo anche per definire il contorno delle labbra, per esempio usando tecniche ibride che uniscano il classico dermografo (lo strumento abituale del make-up semipermanente) alla penna tipica del microblading.

Microblading con sfumatura: il microshading

Chiamato anche “effetto ombra” il microshading è una tecnica simile al microblading ma adatta anche a chi ha la pelle particolarmente sensibile o grassa. Più delicato rispetto al tradizionale microblading, il microshading crea l’illusione di sopracciglia più folte sfruttando l’ombra proiettata dai peli e riempiendo gli spazi tra questi con microscopici puntini.

Questa differenza fa sì che il microshading sia più delicato del microblading; inoltre il disegno più preciso lo rende più adatto a chi ha problemi di cute oleosa. Anche per il microshading, che guarisce in circa una settimana, si consiglia un ritocco dopo circa un anno, nonostante possa durare fino a tre anni se curato con tutti gli accorgimenti.

Da non sottovalutare: in media il microshading costa meno del microblading.

Un altro tipo di microblading: il microfeathering

Il microfeathering è una versione di microblading creata e registrata dalla eyebrow artist Kristie Streicher e, come il microblading, usa sottilissime lame per depositare il pigmento all’interno di piccole incisioni. A differenza di questo, però, non ri-disegna completamente le sopracciglia, ma utilizza quelle naturali come punto di partenza e riempie eventuali vuoti secondo le necessità.

Prima di decidere di iniziare con il microfeathering è indispensabile lasciar crescere completamente le sopracciglia naturali, senza strapparle con le pinzette o con la ceretta, in modo che l’operatore possa valutare lo stato originario delle sopracciglia e rendersi conto se i peli sono in quantità sufficiente a permettere la mimetizzazione dei tratti di colore.

Fatto ciò, durante la prima seduta si andranno a riempire le aree vuote individuate dall’esperto e, dopo sei-otto settimane, a seconda di come guarisce la pelle, verranno eventualmente aggiunti altri tratti di colore.

La durata del microfeathering è inferiore rispetto a quella del microblading perché le incisioni sono molto più sottili, inoltre l’età e il tipo di pelle (quella grassa, per esempio, non trattiene bene i pigmenti) possono incidere sulla resistenza del colore. Potrebbe quindi essere necessario un ritocco dopo 8-12 mesi.

Cosa fare dopo il microblading

Per non rovinare il lavoro fatto alle tue sopracciglia, è importante seguire alcune regole per favorirne la guarigione e dare il tempo al pigmento di fissarsi in maniera ottimale.

Il giorno dopo il microblading si formeranno delle crosticine che non vanno assolutamente asportate per evitare di portare via il colore, quindi non grattarle via ed evita di lavare le sopracciglia.

Nei giorni successivi la pelle potrebbe seccarsi e desquamarsi e il pigmento apparire un po’ più chiaro, ma non preoccuparti, è un effetto dovuto al processo di rigenerazione della pelle che, per proteggere la ferita, nei primi periodi tenderà a ispessirsi un po’. Tieni conto che la pelle per rigenerarsi del tutto impiega dai 28 ai 45 giorni.

In ogni caso, evita per almeno due settimane di sudare eccessivamente, quindi no all’attività sportiva intensa, alla sauna, al bagno turco e al sole diretto. In questo primo periodo i professionisti del microblading sconsigliano anche di truccare le sopracciglia e di andare in piscina, sempre per evitare lo sbiadimento del colore.

Dopo circa un mese sarà il momento del ritocco e, anche in questo caso, valgono le stesse raccomandazioni di cura domiciliare che l’operatore ti avrà dato in seguito al primo trattamento.

Dopo altre due-tre settimane ti sarà possibile riprendere la tua vita normale e, dopo circa un anno, quando il pigmento sarà probabilmente sbiadito, potrai decidere se ripetere il trattamento o lasciare le tue sopracciglia al naturale.

Non dimenticare che queste sono tempistiche di massima, perché ogni pelle guarisce con i suoi tempi, che possono variare da una persona all’altra. In caso di dubbi, comunque, non esitare a chiedere consigli al professionista che ha eseguito il lavoro: meglio una telefonata in più che ritrovarsi con un risultato imperfetto!

Quanto dura il microblading

Come abbiamo detto, in genere per vedere il risultato definitivo del microblading sono necessarie due sedute. La prima che servirà per decidere quale forma dare alle sopracciglia, per scegliere il colore e per realizzare il disegno. La seconda, dopo un mese o poco più, per controllare come sta procedendo la guarigione e per ritoccare e perfezionare il lavoro.
Infine, dopo più o meno un anno, sarà necessario un ulteriore ritocco per mantenere la forma e il colore delle tue sopracciglia.

Il microblading ha controindicazioni?

A questo punto probabilmente ti starai chiedendo se il microblading fa male. Per prassi l’operatore spalmerà della crema anestetica sulla parte da trattare; va però detto che la percezione del dolore è molto soggettiva e dipende dalla sensibilità personale, quindi con ogni probabilità qualcuno troverà il microblading non doloroso, mentre per qualcun altro potrebbe essere abbastanza fastidioso.

Per quanto riguarda eventuali controindicazioni, il microblading non fa per te se hai problemi di eczema, dermatite, psoriasi o rosacea. Inoltre non è indicato neanche per chi abbia già tatuaggi semipermanenti di colore scuro o che siano virati al verde o al rosso.

Infine il microblading non ha un buon rapporto neanche con il sole e con le lampade abbronzanti: per evitare che i pigmenti spariscano troppo velocemente ricordati di utilizzare sempre una crema solare ad alta protezione.

Quanto costa il microblading

Infine, parliamo dei costi. Il prezzo del microblading ovviamente varia a seconda del centro scelto per il trattamento, generalmente però i prezzi oscillano tra i 300 e i 400 euro per la prima seduta, mentre i ritocchi costano 100-150 euro.

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Cover photo by Lara on Reshot

Sull'Autore

Serena Serra

Laureata in editoria e giornalismo ed esperta di comunicazione e brand management, si dedica alla creazione di contenuti per portali e siti web. Per Junglam.com è redattrice moda, beauty e lifestyle.