Ci sono dei momenti nella vita in cui tutto appare monotono e privo di senso. Niente (o quasi) suscita emozioni e si ha l’impressione di “buttare via” il tempo in una quotidianità che si ripete sempre uguale a se stessa.
Vi sembra una sensazione conosciuta? Avete ragione, perché quella descritta non è altro che la noia. E probabilmente l’avete provata (o la state provando) anche voi. Magari facendo quello che si fa il più delle volte per affrontarla. Ovvero, niente. Perché quando ci si ritrova in questa condizione, si aspetta semplicemente che passi.
E in effetti, a meno di vivere un malessere cronico e senza cause evidenti, che è un vero e proprio disturbo e deve essere affrontato con l’aiuto di uno specialista, la noia tende a svanire così come è arrivata. Di solito senza grossi danni (almeno, apparenti). Ma di sicuro portandosi via ore o giorni, se non di più, che a tutti gli effetti sono andati persi.
Per evitare non solo che accada, ma anzi per fare fruttare il tempo quando ci si annoia, noi di Junglam abbiamo parlato con Marina Osnaghi, prima Master Certified Coach italiana, che ci ha dato diversi interessanti spunti di riflessione e alcuni preziosi consigli.
Cos’è la noia
Si fa presto a dire noia, ma di cosa si tratta? Marina Osnaghi invita a riflettere sulle origini di questa condizione per capirne i meccanismi e imparare a gestirla.
Come osserva la Master Certified Coach, la chiave del processo consiste nel pensare a quando si manifesta la noia, perché il momento e le circostanze in cui prende forma rappresentano un indicatore piuttosto efficace della sua natura. Prestando attenzione, probabilmente vi accorgerete che la noia compare dopo avere raggiunto un obiettivo, quando fate qualcosa che non vi interessa o che pensate non sia adeguato alle vostre competenze e aspirazioni, in seguito a un fallimento, mentre aspettate che accada “qualcosa”.
In altre parole, la noia è il sintomo di una insoddisfazione più o meno profonda, che da un lato porta a provare un senso di vuoto e a considerare tutto inutile e privo di significato, ma dall’altro prende forma in un’indefinita urgenza di “fare”. Tuttavia, cosa e perché non è chiaro e questo non meglio precisato bisogno di agire finisce con il venire frustrato e alimentare un circolo vizioso che conduce a essere sempre più demotivati, confusi e annoiati.
Come combattere la noia
Per combattere la noia a casa, sul lavoro o quando si studia, esistono alcune semplici attività pratiche che aiutano a spezzare la monotonia e offrono nuovi stimoli. Ma come spiega Marina Osnaghi, se la sensazione di vuoto e inutilità diventa sempre più frequente e pervasiva, va considerata un campanello d’allarme da non ignorare.
In questo senso, la Master Certified Coach suggerisce di usare le domande potenti del coaching per focalizzare la o le cause della noia. Per esempio, potete chiedervi:
- Cosa amo veramente?
- Quali sono i miei obiettivi?
- Cosa sto facendo adesso per raggiungerli?
- Cosa posso fare di diverso per ottenere quello che voglio davvero?
Le risposte (in positivo) vi aiuteranno a definire il gap tra il qui e ora e ciò che desiderate, offrendovi un quadro delle ragioni della vostra insoddifazione e in ultima istanza del motivo per cui siete annoiati. Non solo, vi daranno anche un’indicazione della strada da percorrere per ottenere quello che volete.
Naturalmente, come osserva Marina Osnaghi, si tratta di un primo passo. Per proseguire con successo dovete stabilire con chiarezza i vostri obiettivi – che devono essere “specifici”, “misurabili”, “accessibili”, “rilevanti” e “definibili nel tempo” (SMART) – e mettere a punto una strategia realistica ed efficace per raggiungerli.
Va da sé che questo processo richiede pazienza, costanza e determinazione, ma porta a due grandi risultati. Il primo è di rendere utile e fruttuoso il tempo che avreste “perso” annoiandovi. E il secondo è di portarvi a una conoscenza più profonda di voi stessi.
La noia: una risorsa inaspettata per essere felici
Sembra impossibile, invece è proprio così. Come fa notare Marina Osnaghi, scegliere di affrontare la noia e andare alla ricerca delle sue cause profonde porta a intraprendere un percorso di crescita personale che inizia dalla presa di coscienza di sé e conduce alla felicità.
Spezzare il circolo vizioso di insoddisfazione, confusione e inazione richiede volontà, ma come ogni grande conquista parte da un primo passo, che in questo caso consiste nel “cambiare abitudini”. La Master Certified Coach spiega che questo non significa rivoluzionare di punto in bianco la vostra vita (cosa che difficilmente riesce e funziona). Invece, vuol dire modificare o sostituire quei comportamenti e azioni di ogni giorno che rendono “pesante” la quotidianità. Per esempio, se lavorate da casa, anziché trascinarvi dal letto al pc direttamente in pigiama, preparatevi come se doveste andare in ufficio.
Per rompere la monotonia basta poco. E una volta che si è formata una crepa, potete allargarla con piccole “gocce di cambiamento”, fino a fare crollare il muro di noia che soffoca la vostra esistenza. A quel punto, niente più vi impedisce di andare alla ricerca delle cause che hanno messo in stand-by i vostri desideri e affrontarle non solo perché non si ripetano, ma anche (soprattutto) per abbracciare una nuova vita piena e felice.
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