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Cos’è il personal branding e come metterlo in pratica

Scritto da Patrizia Saolini

Cos’è il personal branding? Come si fa a metterlo in pratica? Scoprite come diventare delle persone che lasciano il segno e come trasformare il vostro modo di essere in un patrimonio di valore con i consigli della esperta.

Ci sono persone che lasciano il segno e hanno uno stile che è un vero e proprio patrimonio di valore. Molto probabilmente, anche voi ne avete incontrata una o più di una e avete pensato che vi piacerebbe dare la stessa impressione. Riuscirci non è impossibile e passa attraverso un processo che si chiama personal branding.

Scoprite qui cos’è e come metterlo in pratica con i consigli dell’esperta Marina Osnaghi, Corporate ed Executive Coach di Coaching & Coaching, che noi di Junglam abbiamo consultato per voi.

Cos’è il personal branding

Con la definizione personal branding si intende l’atto di trasmettere una immagine di se stessi consapevole e percepita positivamente dall’esterno. Si tratta di un mix di interiorità ed esteriorità, di aspetti professionali e caratteriali, che diventa un modo di essere che fa riconoscere in modo immediato e rende inconfondibili.

Marina Osnaghi. Photo cover credits: Marco Sacchi Photographer

Perché funzioni, il personal branding va messo in pratica sinceramente e con consapevolezza e non inconsapevolmente come spesso accade. Ovvero, l’atto di trasmettere la propria immagine e di rendersi visibili all’esterno deve essere intenzionale. Come spiega Marina Osnaghi:

Più l’immagine che si trasmette è vera e sincera, più ci si sente forti e sicuri e meno ci si preoccupa del giudizio degli altri, riducendo ansia e paura. Il miglior vestito che si può indossare è il proprio vestito. Solo in quello ci si sente veramente forti.

Questo perché il personal branding coinvolge molteplici aspetti:

  • la persona e la personalità, ciò che rende ciascuno unico e inconfondibile, il “marchio di fabbrica”
  • i valori fondanti che guidano le azioni e la visione di ognuno
  • le fondamenta della professionalità, ciò che è stato fatto e realizzato dal singolo
  • l’aspetto esteriore, dalla cura del corpo nel privato delle mura domestiche (che traspare all’esterno) al trucco e all’abbigliamento (che valorizza al massimo la natura e la fisicità di ogni individuo).

Come fare personal branding

Per attuare con successo un processo di personal branding, è necessario mettere in discussione vecchie convinzioni e paradigmi e cominciare un cammino di fiducia in se stessi e nel proprio potere.

All’inizio non è facile, perché scattano preoccupazioni, scetticismi e paure. Due pensieri ricorrenti, che sabotano la volontà e la capacità di mettere in atto il cambiamento, prendono forma nelle frasi “Chi sono io per pensare di curarmi del mio personal brand?” e “Chi sono io per osare essere me stessa senza incorrere nel giudizio degli altri?”, dove per “altri” si intendono il capo, i colleghi, i collaboratori, gli amici e i nemici.

Tuttavia, come spiega Marina Osnaghi, superare l’ostacolo è l’inizio di un processo che ha numerose conseguenze positive:

Iniziare il percorso di consolidamento del proprio personal brand ha come effetto un significativo empowerment della sicurezza personale, ovvero si traduce in una riduzione di ansie e paure e in un aumento di forza e self confidence.

Ma come è possibile farlo concretamente? Marina Osnaghi fissa 4 punti fondamentali:

  1. Porsi un obiettivo: cosa si vuole raggiungere?
  2. Chiedersi quali sono le proprie caratteristiche distintive. Ne bastano due o tre, l’importante è che le si senta veramente proprie.
  3. Non perdere di vista la cura di sé e del proprio aspetto e consolidare la consapevolezza di quanto si vale.
  4. Individuare le competenze chiave da potenziare e diventare più bravi a utilizzarle nella vita.

Personal branding: per professionisti e non solo

In un mondo di augmented reality, l’esposizione e la visibilità non riguardano solo le celebrità e non bisogna essere per forza una star per curare la propria immagine.

Personal branding

Il personal branding non riguarda solo le celebrità e la sfera lavorativa, ma la realtà di ciascun individuo nella sua interezza.

Il personal branding concerne la sfera lavorativa e l’esigenza di gestirlo in maniera strutturata aumenta all’aumentare della posizione e dell’esposizione del singolo. Per esempio, per un manager affermato, l’immagine e il personal brand diventano moneta corrente da spendere nelle relazioni e nel network. Curare questo aspetto fin da giovani, anche se si è all’inizio della carriera, significa mettere le basi di un futuro con maggiori possibilità.

In questo processo, per Marina Osnaghi un ruolo cruciale lo rivestono interviste, articoli e una corretta “digital image”, che servono a trasmettere verso l’esterno la singolarità dell’individuo come asset di successo della propria storia professionale.

Ma il personal branding non riguarda solo gli aspetti pubblici e per così dire istituzionali, bensì anche il network di contatti che viene costruito durante la vita, il rapporto con l’azienda e con il capo e tutte le attività di comunicazione e gli eventi in cui viene trasmessa la propria storia è fondamentale ai fini di un ritorno positivo (per esempio, un colloquio di lavoro).

In definitiva, il personal branding ha a che fare con l’avere cura e attenzione nel pensare che si è una persona visibile ad altre, con un futuro da costruire e delle capacità utili da offrire e quindi un patrimonio personale da curare e veicolare con attenzione, sia per la parte interiore che per la parte esteriore e fisica.

Photo cover e text credits: Adobe Stock

Marina Osnaghi photo credits: Armando Melocchi

Sull'Autore

Patrizia Saolini

Executive editor e corrispondente estera di JunGlam.com. Scrive dal 2010 su riviste di moda, beauty e lifestyle. Giornalista, Chief Happiness Officer e Life Coach con un Master di primo livello in Life Coaching riconosciuto dal Miur. É autrice di quattro libri sul retail coaching e l'ideatrice del marchio Retail Coach®. Per Junglam segue le maggiori fashion week internazionali e gli eventi lifestyle in Italia e all'estero, oltre che dedicarsi alla rubrica di Life Coach.