La separazione è una situazione estremamente complessa e difficile da gestire, indipendentemente da come avviene. E lo è ancora di più quando ci sono dei figli.
A prescindere dall’età, questi ultimi possono viverla con una sorta di sollievo oppure provare un senso di responsabilità e/o di colpa, come se fossero loro i responsabili del fallimento dell’unione dei propri genitori.
In tutti i casi, la separazione ha un impatto non indifferente sui ragazzi. Ed è chiaro che meno è conflittuale e litigiosa, meno traumatico risulta per loro accettarla come parte della propria vita.
Dopo avere chiesto allo Psicologo e Psicoterapeuta Federico Petrozzi, che é anche un Senior Executive Coach della Professional Coaching School di Marina Osnaghi, come affrontare con equilibrio e maturità una separazione, noi di Junglam ci siamo rivolti a lui anche per avere dei consigli su come gestire i figli in questa difficile circostanza.
Come comunicare la separazione ai figli
Come spiega il dottor Petrozzi, la prima cosa da fare in una separazione quando ci sono dei figli è tranquillizzare questi ultimi circa il fatto che la decisione e la responsabilità sono unicamente dei genitori e che loro non hanno alcuna colpa.
Talvolta, i ragazzi pensano o si convincono che la separazione dei genitori sia da ricondurre alla loro nascita. Questo accade se non si sono sentiti particolarmente amati o perché – in effetti – la loro nascita ha segnato l’inizio del processo di allontamento tra i genitori.
Indipendentemente da come stanno le cose, Federico Petrozzi invita i genitori a rassicurare i figli e a parlare con chiarezza ed equilibrio:
Bisogna dire ai figli che la separazione inevitabilmente li coinvolgerà, ma che le responsabilità vanno ricercate nella coppia e non in loro.
Separazione: come affrontarla con i figli
Una volta che i figli cominciano a vivere alternativamente con i due genitori, è importante che questi ultimi definiscano in modo preliminare le regole di base che devono essere rispettate da entrambi (per esempio, l’orario per andare a letto e quello per alzarsi al mattino, l’educazione, le punizioni, le ricompense e via dicendo).
Come chiarisce il dottor Petrozzi, in questo modo i ragazzi sperimentano una unità di intenti e di comportamenti ed evitano di solidarizzare con il genitore più permissivo a svantaggio dell’altro, che inevitabilmente si trova ad agire in maniera più autoritaria.
Lo Psicologo e Psicoterapeuta aggiunge che è importante anche mantenere le routine dei figli stabili nel tempo. La scuola, gli amici, lo sport, le vacanze, i fine settimana vanno conservati immutati e possono diventare un modo nuovo di sperimentarsi come genitori, facendo cose che prima non si facevano.
Per crescere bene, i ragazzi hanno bisogno di stabilità e di certezze. È ovvio che approfittino di ogni spazio libero per sperimentare la realtà a modo loro. Ma il senso di sicurezza fornito da regole semplici e condivise, anche da genitori separati, li aiuta a sentirsi più sereni.
Come aiutare i figli nella separazione
Federico Petrozzi mette in guardia sul fatto che il rapporto tra genitori e figli non deve variare al momento della separazione. Questi ultimi devono essere certi di poter contare su entrambi i genitori.
Allo stesso modo, avverte che non è consentito trasformare i ragazzi in confidenti. Per loro è già complesso dovere affrontare il mondo all’interno di una dimensione diversa rispetto al passato, cosa che li può fare sentire incerti, insicuri o disorientati:
Cercare alleanze su tematiche coniugali altera il nuovo equilibrio in via di ricostruzione.
Il dottor Petrozzi invita i genitori ad ascoltare i figli e a stimolarli a tirare fuori i loro pensieri e il loro malessere. A volte, i ragazzi non dicono tutto ciò che pensano o provano. Una coppia genitoriale, anche se separata, deve occuparsi di fare emergere con delicatezza le emozioni dei figli. L’obiettivo è consentire ai ragazzi di elaborare il lutto e il senso di perdita del vecchio nucleo familiare e dare loro i mezzi per accettare la creazione di un nuovo sistema in cui si muovono tra papà e mamma.
Inoltre, lo Psicologo e Psicoterapeuta esorta i genitori a essere espliciti sul fatto che la separazione non fa venire meno il ruolo di genitori. Al contrario, può aiutare a ricoprirlo in modo migliore, nel momento in cui riduce o elimina i conflitti (ai quali, a volte, i figli assistono inermi).
Come comportarsi con i figli nella separazione
Si dovrebbe sempre tenere presente che i genitori stanno a un livello e i figli a un altro, peró mantenere la relazione su due livelli diversi non é cosí scontato.
Un genitore che cerca un’alleanza con il proprio figlio, trattandolo come un adulto, o che decide di scendere al suo livello, lamentandosi o confidandosi con lui come se fosse un compagno di scuola, può causare dei danni che possono diventare permanenti.
Ma oltre a questo, cercare una complicità con i figli attraverso la seduzione, la complicità, la richiesta di schierarsi, l’eccesso di amore, il dormire insieme e altri comportamenti simili oppure trascurarli e abbandonarli al genitore che viene lasciato, altera profondamente l’equazione di cui sopra e può avere conseguenze negative. Non solo nel rapporto tra la coppia e i figli ma anche in quello tra fratelli e sorelle.
Separazione, figli e famiglie allargate
Ci sono partner che, una volta separati, creano una famiglia allargata, dove i figli di primo letto frequentano i fratelli e le sorelle acquisiti e le relazioni tra persone sono mature e consapevoli.
Come osserva Federico Petrozzi, questo significa non solo che alla separazione si sopravvive, ma anche che la separazione può essere un’occasione di arricchimento (sia per i genitori che per i figli) e una porta su una vita felice, con nuove relazioni e nuove opportunità.
L’importante è scrollarsi di dosso la convinzione che la coppia originaria sia l’unica possibile e che dopo la separazione ci sarà solo il buio dell’ignoto, la sofferenza della divisione e la delusione del fallimento:
Bisogna accettare che, se due adulti si separano, lo fanno per delle buone ragioni. Ragioni che non appartengono all’uno o all’altro, ma sono responsabilità di entrambi.
Per riuscirci, il dottor Petrozzi spiega che è necessario smettere di incolparsi a vicenda per il fallimento della relazione e cercare di riscoprire se stessi non più come membri di una coppia, ma come esseri liberi, autonomi e capaci di creare nuovi legami, alla base dei quali ci deve essere la ricerca della felicità per sé, per l’altro e per i propri figli.
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