Per gli appassionati di moda e costume è l’evento più atteso dell’anno. E ancora di più lo è per le celebrità che hanno l’onore (e l’onere) di partecipare. Il Met Gala è tornato lunedì 2 maggio 2022 con l’usuale parata di look straordinari. Ma la verità è che molti ospiti non hanno capito (o hanno fatto finta di non capire) il tema del “Gilded Glamour” e hanno sfoggiato outfit che c’entravano poco o nulla.
Met Gala 2022: il tema “male interpretato” e la critica di Tom Ford
Il dress code 2022 per il ballo che tradizionalmente inaugura la mostra annuale del Costume Institute dedicata alla moda era un invito a interpretare lo stile e le suggestioni dell’epoca del grande sviluppo industriale ed economico degli Stati Uniti tra 1870 e il 1900. Un periodo raccontato da film (e libri) come L’età dell’innocenza e Ritratto di signora, ma anche I bostoniani e Ragtime. D’altra parte, la richiesta di rappresentare l”Età dell’oro” poteva essere interpretata anche in maniera letterale.
Insomma, tra spunti e possibili mise en scène, c’era solo l’imbarazzo della scelta. Eppure, forse come mai in passato, il tema del Met Gala 2022 è stato male interpretato. A voler pensare male, sembra quasi che sia stato “snobbato”, come se non importasse tanto la coerenza con il dress code, quanto essere sul red carpet del Metropolitan Museum. L’apparente poco riguardo degli ospiti per “la” regola del Met Gala fa inevitabilmente pensare alle parole tutt’altro che tenere spese da Tom Ford per il ballo, proprio pochi giorni prima dell’edizione 2022:
È diventato una festa in maschera. Una volta era un evento per persone molto chic, che portavano bellissimi abiti. In passato non c’è mai stato bisogno di vestirsi da hamburger, né di arrivare in un pulmino perché non riuscivi a sederti, dal momento che indossavi un lampadario.
Se l’affondo del Presidente del Consiglio dei Fashion Designers of America è per Katy Perry (che nel 2019 ha sfoggiato entrambi i look), la critica è generale. E la serata del 2 maggio ha dato ragione a Ford per più di un outfit. A parte il mancato rispetto da parte di molti invitati della richiesta di indossare la cravatta bianca, sul red carpet si sono viste un bel po’ di scelte a dire poco “discutibili”…
I look più glamour
Se gli scivoloni di stile e i “misunderstanding” non sono mancati, va anche detto che il Met Gala 2022 ha regalato agli appassionati tanti look davvero memorabili. A partire da quello di Blake Lively, co-conduttrice della serata insieme al marito Ryan Reynolds.
La star di Gossip Girl è arrivata al MET con un maestoso abito di Atelier Versace color rame, che dopo l’intervento di tre abili valletti ha rivelato uno strascico decorato con le 12 costellazioni che campeggiano sulle volte della Grand Central Station. L’abito di Blake Lively è ispirato al lavoro del designer americano Charles James e dello stile art déco di molti palazzi di New York ed è un omaggio alla transizione della Statua della Libertà dall’originale color bronzo al verde ossidato.
Donatella Versace ha vestito anche Gigi Hadid. La stilista ha creato per la modella un outfit che rivisita in chiave ultra moderna i corsetti e i cappotti di fine Ottocento.
In Versace erano pure Gabrielle Union e Dwyane Wade. Con il suo look, l’attrice ed ex modella ha voluto ricordare le difficili condizioni di vita degli afroamericani durante la “Gilded Age”, la nascita del “Black activism” e il ruolo sempre più importante rivestito dalle donne nella dura battaglia combattuta per l’affermazione dei diritti.
La menzione d’onore tra i look Versace va senza dubbio a Chiara Ferragni e Fedez. Il Met Gala è stato il primo evento pubblico dei “Ferragnez” dopo l’intervento e la convalescenza del musicista e i due (soprattutto Fedez) erano emozionati al punto giusto. Ma impeccabili.
Tra gli invitati che hanno rispettato il dress code, la più “calata” nella parte è stata Billie Eilish. La cantante premio Oscar per No Time To Die ha sfoggiato un abito di Gucci che l’ha trasformata nella copia vivente della nobile Madame Paul Poirson ritratta d John Singer Sargent.
Per restare nell’ambito della maison, il direttore creativo Alessandro Michele ha scelto un bizzarro look doppio, trasformando se stesso e l’amico Jared Leto in due gemelli quasi identici.
Lo stilista e il cantante hanno offerto un’interpretazione spericolata del “Gilded Glamour” della serata (mancando anche la richiesta della cravatta bianca), ma Jessica Chastain, Dakota Johnson e Jodie Turner-Smith (insieme al marito Joshua Jackson) hanno fatto centro. Tutti e quattro hanno optato per look Gucci ispirati alle atmosfere della “Età dell’oro” americana, indulgendo a una gran quantità di paillettes, velluto e frange.
Il tema del Met Gala 2022 è stato interpretato con creatività e sfarzo anche da Kaia Gerber e Alicia Keys. La giovane top model ha optato per un abito di Alexander McQueen color acciaio – la lega all’origine della ricchezza di tanti industriali della Gilded Age – e un’acconciatura da “Lady Godiva”. In maniera analoga, la cantante ha sfoggiato un look Ralph Lauren con una mantella ricamata con le architetture simbolo del grande sviluppo di New York tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecnto.
Kim Kardashian feat. Marilyn Monroe
Tra alti e bassi, il Met Gala 2022 ha regalato tanti look e momenti memorabili. Ma se c’è una “regina” della serata, quella è senza dubbio Kim Kardashian. La socialite si è presentata sul red carpet con l’abito che fasciava Marilyn Monroe quando ha cantato “Happy Birthday” a JFK.
Il vestito realizzato da Jean Louis (e disegnato da un giovane Bob Mackie) ha un valore di quasi 5 milioni di dollari e non è più stato indossato da nessuno dopo la morte dell’attrice. Kim lo ha “usato” solo per salire le scale del Metropolitan Museum e subito dopo si è cambiata.
Per completare il look, l’imprenditrice si è tinta i capelli color platino nella stessa tonalità di Marilyn (e li ha acconciati in un elegantissimo chignon minimal) e ha utilizzato una faux fur simile (anche se non uguale) a quella dell’attrice. Ma soprattutto ha perso ben 8 chili per poter indossare quello che è considerato il nude dress per eccellenza.
Photo cover credits: IPA