Ci pensi da tanto, ma finalmente hai deciso: tra i tanti tipi di piercing, il tuo preferito è il navel, il piercing all’ombelico. Già ti immagini in spiaggia con il tuo costume da bagno nuovo e un gioiello a impreziosire il ventre.
E, ovviamente, i dubbi e le curiosità sono molti, soprattutto se è il tuo primo piercing. Come si fa il piercing all’ombelico? E quando sarà possibile cambiare il monile inserito dal piercer con uno scelto da te? Vediamo come si effettua il piercing all’ombelico, i suoi tempi di guarigione e come procedere per sostituirlo.
Come si fa il piercing all’ombelico?
Per prima cosa, accertati che il piercer che hai scelto lavori in un ambiente igienico, che utilizzi sempre guanti e strumenti sterilizzati e che sia in possesso delle certificazioni Asl obbligatorie, non soltanto per scongiurare le possibili infezioni, ma anche malattie come l’epatite o l’HIV.
Anche se il piercing all’ombelico non è un’operazione difficile, diffida sempre di chi ti propone di forarti con la pistola spara orecchini e, soprattutto, non farlo mai a casa da sola se non vuoi incorrere in infezioni e cicatrici.
Una volta scelto il professionista che fa al caso tuo, il piercer disinfetterà il piccolo lembo di pelle che sporge sopra l’ombelico e segnerà con un pennarello la zona esatta da forare. Con una pinza particolare, fornita di estremità ad anello, bloccherà la parte scelta e, con un ago cavo, praticherà il foro. A questo punto, dopo aver inserito il gioiello, sfilerà l’ago e bloccherà il piercing con la tipica sfera.
Per quanto riguarda il dolore che potresti avvertire durante il procedimento, è da sottolineare che è molto soggettivo, anche se di solito è poco più forte di un pizzicotto e tende a scomparire rapidamente una volta inserito il gioiello.
Qualche fastidio in più potresti accusarlo se, dopo aver fatto il piercing, decidessi di portare avanti una gravidanza. Il ventre che si ingrossa e l’ombelico che tende a sporgere in fuori potrebbero rendere necessario sostituire il classico monile rigido con uno più flessibile.
Consigli pratici per cambiare il gioiello
Se hai già fatto il piercing all’ombelico da un po’ di tempo e ti sei stancata del gioiello messo dal piercer, puoi sostituirlo con un altro. L’importante, prima di accingerti a cambiare il piercing all’ombelico, è non essere precipitosa e attendere che il foro sia ben cicatrizzato.
Quando cambiare il piercing
Capire quando arriva il momento giusto per sostituire il piercing all’ombelico non è semplice, dal momento che non è possibile stabilire una tempistica che vada bene per chiunque. L’unica precauzione che è possibile prendere per evitare infezioni è aspettare da un minimo di 3-4 mesi fino a un massimo di 12.
Questa attesa così lunga è fondamentale per evitare qualsiasi tipo di infezioni. Se infatti il gioiello che ti è stato inserito dal piercer è stato sterilizzato in autoclave, quello che andrai a inserire tu, per quanto pulito e disinfettato con la massima cura, non sarà mai altrettanto sicuro, sia perché maneggiato da più persone, sia perché in casa non è possibile eseguire un procedimento di sterilizzazione professionale.
Quando la ferita sarà perfettamente guarita, potrai procedere a cambiare il piercing all’ombelico, senza dimenticarti di seguire alcune regole igieniche. Per prima cosa lavati bene le mani utilizzando un detergente antibatterico e, con la stessa cura, disinfetta il gioiello nuovo.
Fatto ciò, svita la pallina del piercing che ti è stato inserito dal piercer e sfilalo delicatamente, inserisci con la stessa delicatezza il gioiello nuovo, avvitalo e il gioco è fatto!
Attenzione però: se durante il processo di rimozione del vecchio piercing fai fatica a estrarlo, o se insorgono rossori o irritazioni, rivolgiti immediatamente al tuo piercer e, in caso di infezioni, al medico.
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