Vocalist e dj milanese, Daniele Leali è arrivato alla ribalta delle cronache mediatiche a causa delle gravissime accuse di stupro e sequestro di persona che hanno condotto in carcere un suo carissimo amico, l’imprenditore Alberto Genovese.
Presente in collegamento da Bali in trasmissioni come Live – Non è la D’Urso di Barbara D’Urso e Non è l’Arena di Massimo Giletti, Leali ha accentrato su di sé almeno parte dell’attenzione che si è creata intorno ai terribili avvenimenti di Terrazza Sentimento, il lussuoso attico milanese dove si sono consumati gli avvenimenti che, indirettamente, hanno posto Leali sotto i riflettori. Proviamo a scoprire di più sulla sua biografia e sulla vita privata di Daniele Leali.
La biografia di Daniele Leali
Nato a Milano nel 1970, di Daniele Leali non si sa moltissimo, tranne che è considerato il braccio destro di Genovese. Nelle varie trasmissioni in cui è stato ospite, ha più volte ribadito la sua estraneità ai fatti di Terrazza Sentimento, ma il suo coinvolgimento, per quanto indiretto, l’ha fatto comunque indagare per spaccio di stupefacenti.
Laureato in comunicazione nel 2008 all’Università IULM, Leali oltre a essere dj, vocalist e organizzatore di eventi piuttosto noto nelle discoteche e nei locali dell’Italia settentrionale, è anche un imprenditore con alcune attività sia a Bali che a Formentera e, secondo il pochissimo che si sa della sua vita privata, è da parecchi anni in coppia con la fidanzata Marilisa Loisi.
Daniele Leali e Alberto Genovese
La vicinanza di Daniele Leali con Alberto Genovese l’ha portato a presenziare in molte trasmissioni per parlare del loro rapporto. In un’intervista rilasciata a Federica Panicucci durante Mattino 5, per esempio, ha raccontato come ha conosciuto l’imprenditore di origine napoletana.
Alberto l’ho conosciuto 6 anni fa circa, poi nell’ultimo anno il rapporto di amicizia si è rafforzato. Lui ogni tanto andava oltre, gli consigliavo di essere più low profile e di non esagerare con le droghe.
Al momento capiva, ma poi sotto l’effetto non si controllava. Prima dell’arresto l’ho visto quasi tutti i giorni, era molto silenzioso. Non lo vedevo molto pensante con la testa. Quella sera ero presente alla festa, certo. Siamo arrivati verso l’una, per il pranzo, a quell’ora saremo stati una ventina. Poi verso le 16 è iniziato il dj set, sono arrivati gli altri. Sono andato via credo per ultimo anche perché noi all’ingresso sequestravamo i cellulari e alla porta ne era rimasto solo uno.
Nel corso della sua dichiarazione, ha poi proseguito raccontando più nei dettagli quello che ricordava della festa del 10 ottobre 2020:
Alberto quella sera l’ho visto l’ultima volta tra le 22 e le 23, c’era il bodyguard davanti alla sua camera perché in una casa con 50 persone non voleva essere disturbato. La ragazza l’ho vista il giorno dopo e ci ho parlato. Era in uno stato visibilmente alterato, mi ha detto che non ricordava nulla e io ho le ho detto ‘bimba mia, tu sei andata con le tue gambe in camera con una persona, io non ero dentro con te, se non ti ricordi sarà perché avete condiviso qualche eccesso insieme, vi sarete drogati!’.
Io facevo le liste delle persone a queste feste, c’erano barman, chef di livello, partivamo dal pranzo per finire la notte, erano feste molto belle e di qualità, conviviali, con imprenditori e amici. Nessuno obbliga nessuno a drogarsi e molte persone che frequentano questo ambiente cercano questo ambiente perché sanno che in quelle occasioni la droga è gratis, non devono pagarla, cercano consapevolmente della droga da assumere.
Io non posso essere ovunque e in ogni situazione, non so in quella stanza cosa succedeva, negli spazi comuni dove ci sono e sono presente nessuno obbliga nessuno a assumere droga.
A fine novembre 2020, poi, Leali ha querelato Barbara D’Urso perché, durante la trasmissione in cui era stato ospitato, era stato attaccato molto duramente dalla presentatrice, tanto da essersi sentito male e da essere stato ricoverato con urgenza in ospedale.
Anche a proposito del presunto spaccio, l’avvocato di Daniele Leali ha precisato come le accuse provengano da una sola persona e che, per le quantità che sono state cedute, sarebbe più giusto parlare di una situazione di consumo di gruppo, quindi un avvenimento senza nessuna rilevanza penale.
Cover photo @danieleleali on Instagram