Tutte (o quasi) la praticano, ma nessuna lo dice. La masturbazione femminile continua a essere un tabù e per molte (troppe) donne comporta un forte senso di colpa e di vergogna. Eppure, l’autoerotismo è una pulsione naturale, che nell’antichità veniva vissuta senza vergogna. Non solo. Una fiorente letteratura scientifica sull’argomento ha dimostrato che masturbarsi non solo non fa male, ma apporta numerosi benefici al corpo e alla mente.
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La storia della masturbazione femminile
Vissuta con naturalezza, accusata di provocare malattie fisiche e turbe psicologiche e poi addirittura utilizzata come cura, la masturbazione in generale e quella femminile in particolare hanno una storia lunga (lunghissima) e travagliata.
Nel 2005, il ritrovamento di un fallo di pietra levigata nella caverna di Hohle Fels, in Germania, ha permesso di scoprire che era praticata già 28mila anni fa. E una statuetta di pietra risalente al IV millennio che raffigura una donna nell’atto di masturbarsi, rinvenuta in un sito archeologico a Malta, ha confermato che nell’antichità era un’abitudine naturale e diffusa.
La percezione dell’autoerotismo ha iniziato a cambiare durante il Medioevo. Nel XIII secolo, il teologo e filosofo cristiano Tommaso d’Aquino l’ha inserita tra i “peccati gravi”. Ma è stato il libro L’onanisme, pubblicato nel 1760 dal medico svizzero Samuel Tissot, a decretare la “pericolosità scientifica” della masturbazione.
In realtà, la campagna contro l’autoerotismo è iniziata prima, con un opuscolo anonimo (ma attribuito al chirurgo John Marten) datato 1712 e il volume A Medicinal Dictionary del medico inglese Robert James diffuso tra il 1743 e il 1745. Ma le conseguenze della masturbazione descritte da Tissot nel suo trattato hanno messo profonde radici nella cultura popolare, creando alcuni falsi miti che resistono ancora oggi (come la convinzione che l’autoerotismo renda ciechi).
Nel secolo seguente, grandi oppositori della masturbazione sono stati due salutisti. Ovvero, l’inventore dei corn flakes, John Harvey Kellogg, e l’ideatore di uno speciale tipo di cracker (oltre che di una dieta ispirata al vegetarianesimo), Sylvester Graham.
La criminalizzazione medica e morale dell’autoerotismo ha iniziato a mostrare la corda all’inizio del 1900, quando la masturbazione è diventata una cura per l’isteria femminile ed è stata affrontata con un nuovo approccio da Sigmud Freud.
D’altra parte, l’autoerotismo ha assunto i contorni di un tabù e ancora oggi viene percepito e vissuto con disagio. Anche se alcuni studi recenti hanno dimostrato che masturbarsi non solo non fa male, ma porta molti benefici.
Come masturbarsi
Masturbarsi non solo è un atto naturale, ma anche un modo per conoscere meglio te stessa e i tuoi desideri. Di conseguenza, l’autoerotismo va praticato senza fretta e senza (assurdi) sensi di colpa e va vissuto per quello che è: una coccola o, meglio ancora, un vero e proprio gesto d’amore nei tuoi confronti.
Per prima cosa, questo significa prenderti tutto il tempo che ti serve. Scegli un momento in cui sei tranquilla, metti il telefono in modalità silenziosa (o spegnilo) e assicurati che nessuno possa disturbare la tua intimità.
Poi crea l’atmosfera. Sdraiati sul letto, immergiti nella vasca da bagno, accendi delle candele, ascolta della musica che ti piace. La cornice non è uguale per tutte, ma deve fare star bene te.
La fantasia è una componente fondamentale dell’autoerotismo. Lascia briglia sciolta alla tua immaginazione, liberati dei tabù e fantastica senza inibizioni sulle situazioni e sui partner che ti eccitano di più. Puoi anche ispirarti guardando dei video o dei film erotici o esplicitamente hot.
Per raggiungere il piacere, puoi usare le dita oppure dei sex toys. Oltre a quelli che che trovi nei negozi specializzati, in casa ne hai a disposizione gratis alcuni insospettabili, come i cuscini o il getto della doccia.
Puoi masturbarti da sola e vivere l’autoerotismo come un momento di profonda intimità con te stessa oppure farlo insieme al partner. La condivisione non solo crea una forte intesa e una grande complicità nella coppia, ma aiuta anche il tuo compagno a capire cosa desideri e cosa ti procura piacere. In definitiva, migliora l’intesa sotto le lenzuola.
4 tecniche di masturbazione da provare
Masturbarsi è un piacere (molto) privato e ogni donna lo fa a modo suo. Ma se hai voglia di sperimentare, le tecniche da provare non mancano.
- Con le dita
La masturbazione con le dita è la più intima e ti consente di prendere confidenza con il tuo corpo e di capire cosa ti piace e ti fa stare bene.
Per raggiungere il piacere, puoi iniziare accarezzando la zona pubica e poi concentrarti sul clitoride e gli altri genitali esterni e la vagina.
Utilizza movimenti oscillanti o circolari e di varia intensità e ascolta il tuo corpo e il tuo desiderio. - Con il cuscino (o un asciugamano arrotolato)
Se con la masturbazione con le dita non ti senti a tuo agio, puoi provare quella con il cuscino.
Per praticare questo tipo di autoerotismo, devi stenderti su un fianco e mettere il cuscino tra le gambe. Poi, non devi fare altro che muovere il bacino come durante un rapporto sessuale. In questo caso, sei tu sola a dettare il ritmo e l’intensità, in base al tuo piacere. - Con il doccino
La masturbazione con il doccino è una vera e propria leggenda tra le donne e probabilmente ne hai sentito parlare da qualche amica che non ha problemi a raccontare le sue esperienze sessuali oppure in TV o al cinema. Ma in cosa consiste? Molto semplicemente, nel raggiungere il piacere sollecitando il clitoride con il getto di acqua tiepida o calda (non bollente!) del doccino. - Con i sex toys
Se hai voglia di provare qualcosa di diverso, esistono davvero tantissimi sex toys per il piacere fai da te. Puoi scegliere dispositivi per una stimolazione superficiale o profonda o per entrambe e acquistarli comodamente da casa, con la garanzia di ricevere un pacco completamente anonimo… a prova di curiosi!
Masturbarsi fa male?
Sui rischi dell’autoerotismo esistono un sacco di storie e probabilmente anche tu nei hai sentita una o più di una. Ma la verità è che masturbarsi non fa male. Anzi. A quanto pare, stimolerebbe il cervello (anche), potenzierebbe il sistema immunitario (riducendo il rischio di ammalarsi) e aiuterebbe a combattere l’emicrania, i crampi mestruali e la sindrome delle gambe senza riposo.
Il “segreto” di tanti benefici sono le sostanze che vengono rilasciate al momento dell’orgasmo. Al raggiungimento del piacere, nel corpo si liberano endorfine, ossitocina, dopamina e serotonina, che danno origine a una generale sensazione di rilassatezza e benessere. Inoltre, la masturbazione mantiene elastico il pavimento pelvico, riduce il rischio di infezioni (come la cistite) e migliora la lubrificazione.
L’unico inconveniente, se pratichi l’autoerotismo con frequenza, è la possibile irritazione delle aree interessate. Per evitare spiacevoli fastidi, lavati sempre bene le mani, utilizza sex toys puliti ed eventualmente usa un lubrificante.
I benefici della masturbazione per la salute sessuale
La masturbazione fa bene non solo a livello fisico e mentale, ma apporta anche molti benefici alla sfera sessuale. L’autoerotismo aiuta a conoscere meglio sé stesse e il modo in cui si prova piacere, permettendo di prendere consapevolezza del proprio corpo e dei propri bisogni e desideri.
Questa consapevolezza ha un ruolo cruciale per raggiungere l’appagamento e per instaurare un rapporto intimo di coppia nel segno di una reale e profonda complicità.
Il desiderio, l’eccitazione e la sensibilità aumentano, le insicurezze e le inibizioni diminuiscono e il sesso si spoglia di tabù e sensi di colpa per diventare un momento di totale piacere, con ricadute positive anche sulle relazioni.
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