La paura è una costante della vita dell’uomo ed è qualcosa di assolutamente normale. La percezione di una minaccia e le strategie per “disinnescarla” sono alla base della sicurezza e della sopravvivenza dell’individuo e della specie e fin dall’antichità giocano un ruolo fondamentale nell’ambito dell’evoluzione. La paura si manifesta in risposta a un pericolo immediato e reale ed è una “emozione primaria di difesa” guidata dall’istinto.
Altra cosa, invece, è la fobia. Quest’ultima non è associata a un fattore di rischio concreto e contingente, ma è un timore o un’avversione ingiustificata per qualcosa che non rappresenta una minaccia. La fobia è una condizione patologica e nei casi più gravi deve essere affrontata con l’aiuto di un professionista come uno psichiatra o uno psicoterapeuta.
La paura delle donne è una fobia e può essere più o meno radicata e avere effetti più o meno pesanti sulla vita di ogni giorno.
Cos’è la ginecofobia o la fobia delle donne
La fobia delle donne ha un nome: ginecofobia o ginofobia. La parola deriva dal greco e viene utilizzata per descrivere la paura irrazionale e l’avversione priva di fondamento per l’universo femminile.
La ginecofobia colpisce soprattutto gli uomini eterosessuali e si manifesta tanto negli adulti che nei bambini con reazioni fisiologiche (tachicardia, sudori freddi, balbuzie…) e comportamentali (evitamento, aggressività, violenza…) di diverso tipo e intensità. A scatenarla possono essere il contatto fisico e intimo, ma anche la semplice presenza o addirittura il solo pensiero di una donna qualunque o ben precisa.
La ginecofobia viene spesso equiparata alla misoginia, che però è più correttamente il pregiudizio, il disprezzo o l’odio vero e proprio nei confronti del genere femminile. In tal senso, alcuni ritengono che la paura delle donne alimenti la repulsione e l’astio nei loro confronti e che di conseguenza la ginecofobia sia all’origine della misoginia.
Altra cosa ancora è la venustrafobia o calliginefobia. I due termini definiscono entrambi la paura per le donne belle o per la bellezza femminile e identificano una fobia che si manifesta soprattutto negli adolescenti, ma non solo.
All’origine della paura delle donne
Cosa c’è all’origine della paura delle donne? Una risposta unica e definitiva al momento non esiste. Al di là dell’interpretazione della psicoanalisi (che la riconduce a una “fantasia di castrazione”), gli esperti della salute mentale tendono a identificarla come il risultato di una o più cause collegate all’educazione ricevuta, al vissuto personale e alle esperienze subite.
La presenza di una madre negligente o abusante, una violenza fisica o psicologica perpetrata da una donna, il rifiuto reiterato da parte del genere femminile e una o più umiliazioni possono scatenare la ginecofobia. Ma non solo. Anche una maggiore sensibilità emotiva e una minore capacità di affrontare le critiche e le sconfitte, la predisposizione al disfattismo e al vittimismo, una bassa autostima, la provenienza da un contesto dove sono presenti casi di fobie sociali, la facile impressionabilità e lo stress giocano un ruolo nella paura delle donne.
Smettere di avere paura delle donne
La ginecofobia può riguardare tutte le donne o alcune categorie specifiche – per esempio quelle intelligenti e indipendenti, ma anche quelle incinte – e si manifesta con diversi stadi di gravità. Nei casi che compromettono in maniera significativa la possibilità di condurre una vita normale e di qualità, l’opzione consigliata è di rivolgersi a un professionista per affrontare in maniera sistematica la fobia. Se invece la paura delle donne è “lieve” (per così dire), è possibile mettere in pratica alcuni accorgimenti che possono aiutare ad affrontarla e a superarla.
La prima cosa da fare è cercare di capire da dove nasce la ginecofobia. Andare indietro con la memoria fino al momento in cui ha iniziato a manifestarsi può aiutare a individuare la causa o le cause scatenanti. Il secondo passo consiste nel misurare la grandezza e l’impatto della paura delle donne sulla propria vita. Quanto è intensa la sensazione di disagio? Come si manifesta e cosa provoca? A scatenarla è il contatto, l’intimità, la presenza fisica o il pensiero di un certo tipo di donna o di tutte?
Prendere coscienza di questi fattori aiuta a superare la ginecofobia, imparando a volersi bene, prendendosi cura di sé e affrontando un po’ alla volta i propri limiti. Naturalmente – vale la pena ribadirlo – se i sintomi e le manifestazioni della paura delle donne sono “leggeri” e non invalidanti o pericolosi per sé stessi e per gli altri.
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