Dall’1 al 3 dicembre – con una serie di preview VIP e per la stampa a partire dal 29 novembre – a Miami è di scena Art Basel 2022. Come ogni anno, la fiera dedicata all’arte moderna e contemporanea travolge la città e a ogni angolo – letteralmente – spuntano mostre, installazioni, eventi e chi più ne ha più ne metta.
Orientarsi nella straordinaria proposta della kermesse è complesso, così come fare una scelta delle cose da vedere, anche perché spostarsi nel caos della città nei giorni della fiera è a dire poco un’impresa. Ma senza dubbio, i musei di Miami sono una tappa da segnare in agenda e a dirlo è pure il Global Director uscente di Art Basel, Marc Spiegler.
Pure in questo caso, il numero è elevato, ma i cinque qui di seguito sono assolutamente da non perdere.
The Bass
Era il 1964 quando John e Johanna Bass hanno lasciato in eredità la loro collezione d’arte alla comunità di Miami, dando forma – di fatto – a The Bass. Il museo ha continuato a crescere nel corso degli anni e oggi è una delle istituzioni culturali più autorevoli e amate della città. The Bass ha ospitato e ospita alcune delle installazioni e delle collezioni più famose e rappresentative della fervida vita artistica di Miami – come la celebre Miami Mountain di Ugo Rondinone – ed è uno dei centri nevralgici di Art Basel.
Per l’edizione 2022 della grande fiera dedicata all’arte moderna e contemporanea, il museo propone una serie di mostre ed eventi realizzati appositamente, oltre a un ricco programma continuativo.
Le esposizioni ad hoc per Art Basel comprendono una rassegna di opere dei designer-artisti Haas Brothers, una personale di Paola Pivi (che mette in luce il giocoso marchio di concettualismo dell’artista italiana) e una selezione della produzione del pittore e scultore di Los Angeles Aaron Curry, che ha nel mix tra influenze storiche dell’arte e nostalgia pop il suo tratto distintivo. Delle proposte per la fiera fa parte anche El fin de la imaginación, una serie di sculture e installazioni su larga scala, site-specific nuove e rivisitate per l’occasione, realizzate dall’artista argentino Adrián Villar Rojas con Mariana Telleria. E poi c’è Haikus de Tablada del vincitore del Macallan Prize Jorge Mendez Blake, una serie di installazioni site specific ispirate al lavoro del poeta messicano Jose Juan Tablada, che per prima ha tradotto e introdotto gli haiku – componimenti giapponesi – nella cultura e nel linguaggio spagnoli.
Tra le mostre del programma continuativo del Bass Museum, invece, ci sono The Harvesters di Jamilah Sabur, Phraseology (una nuova sezione che esplora il linguaggio nell’arte moderna e contemporanea) e I Am Here: Translation of Mystic Symbols in an Age of New Subjectivity dell’artista di origini domenicane Charo Oquet.
Institute of Contemporary Art of Miami (ICA)
L’edificio realizzato a immagine a somiglianza di una “scatola magica” è allo stesso tempo dichiarazione e rivendicazione della natura e delle finalità dell’Institute of Contemporary Art of Miami (ICA). Il museo nel Design District è una delle piattaforme culturali e artistiche più importanti della città e uno degli indiscussi protagonisti di Art Basel.
L’edizione 2022 della fiera non fa eccezione e vede l’ICA partecipare non solo con la sua straordinaria collezione permanente e le mostre in calendario per la stagione, ma anche con una serie di esposizioni ad hoc. Dell’agenda speciale fa parte Progressive Aesthetics, la prima personale organizzata da un museo USA per il compianto Michel Majerus. La mostra è in calendario dal 29 novembre al 12 marzo 2022 e raccoglie stampe digitali, oli, acrilici e serigrafie che esplorano il fenomeno dell’appropriazione e la cultura digitale americana e popolare.
Il programma ad hoc di ICA comprende anche la personale Hervé Télémaque: 1959–1964, una esposizione che ripercorre le prime opere dell’artista francese, i cui dipinti del dopoguerra spaziano da creazioni astratte e figure distorte alla pop art. La proposta del museo per Art Basel è completata da Big Butch Energy di Nina Chanel Abney, una mostra che racconta quotidianità e problematiche connesse a genere, sessualità e correnti sotterranee razziali attraverso l’obiettivo della vita studentesca greca.
Pérez Art Museum Miami (PAMM)
Fondato nel 1984 come centro di belle arti, il Pérez Art Museum Miami (PAMM) è diventato tale nel 1996 e anno dopo anno si è guadagnato un posto di sempre maggiore importanza tra le istituzioni della città. Il PAMM è tra i protagonisti indiscussi di Art Basel e anche per l’edizione 2022 propone una “entusiasmante scaletta di eventi, mostre e programmi”.
A fare da capofila alla ricchissima programmazione è Liminal, la più grande presentazione delle opere di Leandro Erlich mai vista negli USA. L’esposizione, organizzata dal curatore indipendente Dan Cameron, consta di una selezione di 16 opere interattive e installazioni site-specific, che abbracciano più di due decenni della carriera dell’artista argentino. Le altre mostre sono Variations on a Theme, la prima grande retrospettiva dell’artista moderno cubano Mariano, e Christo Drawnings: A Gift from the Maria Bechily and Scott Hodes Collection, una selezione di lavori su carta e collage di Christo e Jeanne-Claude, che descrive in dettaglio i loro principali progetti dalla fine degli anni ’60 all’inizio degli anni 2000.
Tra le proposte del PAMM ci sono anche la scultura Trophallaxis di Simone Leigh, l’installazione walk-in di Hélio Oiticica, la monumentale opera di psichedelia digitale Heaven’s Gate di Marco Brambilla e Chromosaturation, un ambiente immersivo che reinventa il colore come un’esperienza incarnata di Carlos Cruz-Diez.
La programmazione del Pérez Art Museum Miami è completata dal debutto della nuova AR Gallery, New Realities, che presenterà a rotazione opere in realtà aumentata commissionate dal PAMM appositamente per la Miami Art Week.
Rubell Museum
Don e Mera Rubell hanno fondato la Rubell Family Collection nel 1993. Poi, nel 2019, hanno spostato la loro straordinaria raccolta di opere d’arte moderna e contemporanea dal quartiere di Wynwood a quello di Allapattah ed è nato il Rubell Museum. La collezione di Don e Mera conta 7.200 opere di oltre 1.000 artisti ed è una tra le più significative e di ampio respiro esistenti, così come il museo è uno dei punti di riferimento per l’arte e la cultura a Miami e nel mondo. Tanto che, nel 2022, ha inaugurato una sede a Southwest Waterfront a Washington.
Il Rubell Museum è sempre in prima fila durante Art Basel – Don e Rubell hanno avuto un ruolo chiave nel processo che ha portato la fiera da Basilea in Florida – e per l’edizione 2022 propone un ricco programma di mostre ed eventi, oltre alle attività che organizza di consueto. Tra gli happening da non perdere ci sono sicuramente le personali degli artisti Alexandre Diop, Patricia Ayres, Doron Langberg, Jared McGriff, Jo Messer, Clayton Schiff e Tesfaye Urgessa. Ma non solo. In occasione della grande fiera dedicata all’arte moderna e contemporanea, il museo propone una presentazione delle nuove acquisizioni e una selezione dei più pezzi più importanti della collezione permanente, che comprende opere di artisti del calibro di Jean-Michel Basquiat, Keith Haring, Jammie Holmes, Yayoi Kusama, Yoshitomo Nara, Sterling Ruby e Kennedy Yanko.
The Margulies Collection at the Warehouse
La Margulies Collection at the Warehouse è un museo e un’istituzione senza scopo di lucro ed è nata nel 1998 dalla necessità di Martin Z. Margulies di trovare uno spazio adatto per esporre la crescente collezione di fotografie, video e installazioni e sculture della Margulies Contemporary Art Collection. Oggi l’esposizione occupa 5mila metri quadrati e organizza con continuità mostre temporanee con pezzi della collezione di Martin Z. Margulies ed esposizioni speciali, oltre a essere attiva nel programma di prestito internazionale e nell’organizzazione di attività didattiche e formative.
In occasione di Art Basel 2022, la Margulies Collection at the Warehouse ospita diversi eventi ed esposizioni, tra cui ARTE POVERA / Postwar Italian Art from the Margulies Collection. La mostra ripercorre la storia degli artisti italiani che hanno sovvertito i metodi tradizionali di fare arte nella mutevole cultura del paese nel dopoguerra, attraverso una selezione di opere mai viste prima della collezione privata e nuove acquisizioni. L’esposizione comprende lavori di Alighiero Boetti, Pier Paolo Calzolari, Luciano Fabro, Jannis Kounellis, Giulio Paolini, Michelangelo Pistoletto, Mario Merz e Gilberto Zorio e si propone di dare a studenti e visitatori l’opportunità di esplorare l’arte e la cultura italiana dell’inizio del XX secolo.
Photo cover: The Bass in Collins Park, Miami Beach. Photography by Zachary Balber. Image courtesy of The Bass.