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Cos’è la self-leadership e come svilupparla

Scritto da Patrizia Saolini

Tutti (o quasi) sanno cos’è la leadership. Invece, la questione diventa confusa quando si parla di self-leadership. Di cosa si tratta, a cosa serve e come è possibile svilupparla?

Di leader e leadership si parla molto. Nel mondo del lavoro e non solo. Le persone capaci di motivare e guidare chi sta loro intorno a raggiungere un obiettivo e a crescere e migliorare sono un esempio cui tendere e una risorsa preziosa per la società.

Ma prima di diventare leader di altri, bisogna essere leader di se stessi. La self-leadership è un’abilità fondamentale nello sviluppo personale e nelle relazioni. In cosa consiste e come funziona?

Per saperne di più, ci siamo rivolti a Marina Osnaghi, prima Master Certified Coach qualificata in Italia, che ci ha spiegato cos’è e come svilupparla.

Cos’è la self-leadership

La self-leadership è la capacità di osservare e gestire noi stessi. Più nel dettaglio, Marina Osnaghi chiarisce che è un insieme di abilità che ci permette di “guardare dall’alto” noi stessi, riconoscere e controllare le nostre emozioni e i nostri sentimenti e creare una connessione con la realtà consapevole e puntuale.

Lo sviluppo della self-leadership è un presupposto fondamentale per definire chi siamo, stabilire le nostre priorietà e definire e raggiungere i nostri obiettivi. Come spiega la Master Certified Coach, la capacità di individuare e gestire la molteplicità di emozioni, sentimenti e pensieri che fluisce dentro di noi senza soluzione di continuità ci porta ad acquisire consapevolezza, fiducia in noi stessi e autoefficacia.

In altre parole, essere leader di noi stessi significa avere una visione che comprende noi stessi e la realtà che ci circonda nel presente e nel futuro e agire in maniera coerente ed efficace per tagliare i traguardi che ci siamo posti.

E ssere leader di noi stessi significa avere una visione che comprende noi stessi e la realtà che ci circonda nel presente e nel futuro.

Self-leadership e intelligenza emotiva

La self-leadership si fonda sulla intelligenza emotiva. Ovvero, come chiarisce Marina Osnaghi, sull’abilità di leggere, comprendere e gestire le emozioni e i sentimenti nostri e altrui e di utilizzare tali informazioni per formare il nostro pensiero e guidare le nostre azioni.

Più nel dettaglio, la Master Certified Coach spiega che questo accade in virtù della definizione dello psicologo, scrittore e giornalista statunitense Daniel Goleman, che ritiene che l’intelligenza emotiva presenti 5 caratteristiche costitutive e peculiari:

  • consapevolezza di sé – la capacità di riconoscere le proprie emozioni e i propri sentimenti
  • dominio di sé – la capacità di gestire le proprie emozioni e i propri sentimenti
  • motivazione – la capacità di agire con energia e persistenza
  • empatia – la capacità di riconoscere e gestire le emozioni e i sentimenti degli altri
  • abilità sociale – la capacità di creare relazioni reali, positive e costruttive

Ciascuna di queste abilità interviene in vario modo nella definizione della self-leadership e contribuisce a creare la sua “visione” e a fornire i mezzi per realizzarla.

Come sviluppare la self-leadership

La self-leadership è un insieme di abilità e può essere sviluppata lavorando sui diversi elementi che la compongono.

Marina Osnaghi suggerisce di iniziare facendo ordine tra i nostri pensieri e le nostre emozioni. Un buon modo può essere quello di scrivere su un diario obiettivi, priorità, punti di forza e di debolezza. Mettere nero su bianco chi siamo e cosa vogliamo ci permette di individuare la nostra vision e di utilizzare in maniera puntuale ed efficace le nostre capacità per realizzarla.

Di pari passo, la Master Certified Coach invita a prestare reale attenzione e ascolto a tutto quello che ci circonda. Mantenere una mente aperta e recettiva è fondamentale per implementare le nostre abilità (pratiche, cognitive ed emotive) e per crescere e migliorare come persone.

In quest’ottica, Marina Osnaghi esorta ad “alzare la posta” e a metterci in discussione, con la consapevolezza che un eventuale battuta d’arresto non è per sempre e non è la fine di tutto, ma rappresenta un punto dal quale ripartire con nuova consapevolezza e fiducia in noi stessi.

Ultimo ma non ultimo, la Master Certified Coach spinge a smettere di “tollerare” quello che non ci va bene e a non avere paura di affermare noi stessi e ciò che desideriamo, le nostre emozioni, i nostri sentimenti.

Photo cover credits: Adobe Stock

Photo text credits: Mathieu Stern on Unsplash

Sull'Autore

Patrizia Saolini

Executive editor e corrispondente estera di JunGlam.com. Scrive dal 2010 su riviste di moda, beauty e lifestyle. Giornalista, Chief Happiness Officer e Life Coach con un Master di primo livello in Life Coaching riconosciuto dal Miur. É autrice di quattro libri sul retail coaching e l'ideatrice del marchio Retail Coach®. Per Junglam segue le maggiori fashion week internazionali e gli eventi lifestyle in Italia e all'estero, oltre che dedicarsi alla rubrica di Life Coach.