La New York Fashion Week è tornata, e l’ha fatto alla grande. Se, secondo gli esperti del settore, le ultime edizioni erano apparse un po’ sotto tono, questa edizione Autunno/Inverno 2024-2025 che si è tenuta nella Grande Mela da venerdì 9 febbraio a mercoledì 14 febbraio 2024 è tornata a dettare la linea.
E già dalla sfilata di apertura con Helmut Lang che sotto la guida di Peter Do ha riportato all’attenzione il minimalismo anni Novanta, il trend è chiaro: i Nineties sono tornati. A ribadirlo ci hanno pensato anche Tibi e Luar, quest’ultimo abbracciandone il lato più metrosexual tra look total leather e dettagli vedo-non-vedo sia per lui che per lei.
Altra tendenza emersa chiara e forte è quella che riporta in auge le fantasie check: ebbene sì, l’inverno prossimo vestiremo a quadri secondo Anna Sui, Michael Kors, Collina Strada e, ovviamente, Thom Browne che chiude con il botto la settimana e ci suggerisce un’altra tendenza per la prossima stagione fredda, vale a dire i volumi over che tanto piacciono allo stilista della Pennsylvania che quest’anno è stato seguito su questa linea anche da Altuzarra.
Negris Le Brum Fall/Winter 2024
Travis Hamilton, la mente creativa dietro Negris LeBrum, non perde mai il contatto tra moda e “mondo reale” e anche nel presentare questa sua World Peace Collection per la stagione Autunno/Inverno 2023-2024 ribadisce il punto con una collezione che aspira a essere una pietra miliare nella storia del marchio.
Attraverso colori e pattern innovativi, pelle stampata effetto struzzo, affascinanti combinazioni di tweed e paillettes e maglieria ispirata ai graffiti, Hamilton continua il suo viaggio narrativo costruito attorno alla storia d’amore dell’affascinante Negris e del carismatico Sam LeBrum nell’America della segregazione razziale e delle leggi Jim Crow.
Il designer riflette però anche sul suo percorso professionale e sui traguardi raggiunti, come l’emozione di trovare il suo brand accanto ai grandissimi nomi di Gucci, Chanel, Louis Vuitton e Dolce & Gabbana, nel numero di agosto 2021 di Vanity Fair Italia.
Gabriela Hearst Fall/Winter 2024
Leonora Carrington, sia nella sua veste di pittrice surrealista che in quella di fondatrice del movimento femminista messicano, è la guida di Gabriela Hearst in questa prima collezione dopo aver lasciato la direzione creativa di Chloé (a sostituirla la tedesca Chemena Kamali). E, come nelle opere surrealiste, anche sulla passerella newyorchese di Hearst non tutto è come sembra.
Denim che denim non è ma cotone riclato lavorato insieme alla canapa. Pellicce che sembrano tali ma in realtà sono ricavate da cashmere tessuto per ottenere quell’effetto. E poi tanta pelle (ne abbiamo vista tantissima quest’anno nella Grande Mela) e shearling e nappa sugli immancabili slip dress, abito icona della stilista uruguayana e conferma dell’aria Nineties che aleggiava su tutta la New York Fashion Week.
Laurence Basse Paris Fall/Winter 2024
Per la sua prima collezione autonoma fuori dall’ala protettrice di Project Runway, Laurence Basse riflette sulla guerra e sulla pace, sull’intersezione tra bellezza e dolore. “Burn the city”, il titolo che Basse ha scelto di dare alla sua proposta per la prossima stagione invernale, e “Warrior”, il termine che secondo la designer riassume il suo lavoro per la Fall/Winter 2024, raccontano in pochissime parole i look che hanno sfilato al Paramount Building di Times Square.
Alla pelle, materiale firma di Basse, si aggiungono il denim, la seta e la lana e al nero, colore tradizionale del lavoro della stilista, si affiancano il rosa, il blu e il verde che assumono effetti metallizzati e trasparenti.
Fa la sua apparizione anche la pelliccia, rigorosamente riciclata e realizzata per Basse da Tas Kletsidis, mentre i gioielli a catena indossati da modelle e modelli sono frutto della collaborazione con Mr O Atelier.
Dur Doux Fall/Winter 2024
È una Femme Dechainée, una donna libera da guinzagli e catene, quella immaginata da Najla e Cynthia Burt per la prossima stagione di Dur Doux.
Una moda ardita che trasuda emporwement fondendo lusso e audacia per offrire alle donne un trampolino e ispirarle ad abbracciare la propria espressione personale attraverso abiti sofisticati e sauvage.
Dalle stampe animalier ai pois, dall’ecopelle al taffetà, dai caftani agli abiti da sera passando per la maglieria, il duo madre-figlia che ha creato Dur Doux nel 2015 continua nel suo percorso per dare agenda alle donne anche attraverso la moda.
Cover photo by Pablo Barajas courtesy Dur Doux