La televisione italiana, fin dalle sue origini, ha potuto contare su tanti presentatori di livello, preparati, divertenti, eleganti e sempre all’altezza del Servizio Pubblico. Ma pochi sono entrati davvero nel cuore degli italiani divenendo figure immortali del piccolo schermo. Figure come Pippo Baudo, Corrado, Raimondo Vianello e naturalmente Mike Bongiorno, considerato il re dei quiz della tv italiana. Nacque a New York ma dopo la crisi del ’29 dovette far ritorno in Italia dove tentò la carriera giornalistica sportiva. La guerra interruppe il suo cammino e nel ’43 si unì ai partigiani facendo la Staffetta per la Resistenza. Pochi sanno che in una di queste sue operazioni fu catturato dai tedeschi e per un anno sottoposto a carcere duro, isolamento, torture e detenzione nei campi di concentramento nazisti. Riuscito a sopravvivere alla prigionia fa ritorno in America per collaborare con l’Eiar (l’antesignana della Rai) come inviato e per poi essere richiamato in Italia e iniziare la carriera che tutti conoscono. Insomma una carriera incredibile di un mito della Tv italiana che ha avuto l’onore di portare avanti la sua professione per quasi sessant’anni, scrivendo letteralmente pagine di storia della televisione. Sono numerosi i programmi che ancora oggi tutti ricordano bene, come Lascia o Raddoppia, il Rischiatutto e naturalmente la leggendaria Ruota della Fortuna.
La ruota della Fortuna
La prima puntata di uno dei programmi più longevi della storia italiana è andata in onda il 5 marzo del 1989. Da allora “La Ruota della Fortuna” ha intrattenuto milioni di italiani con grande divertimento. Il gioco era semplice: bisognava indovinare una frase misteriosa sul tabellone scoprendo consonanti o “acquistando” una vocale, girando la famosa ruota. Ogni spicchio della ruota conteneva una somma di denaro o un imprevisto e così si accumulava il montepremi per i giocatori. Quando la frase diventa abbastanza chiara i concorrenti potevano tentare di dare la soluzione, aggiudicandosi la manche e il montepremi degli avversari. Il programma è durato sedici anni (3501 puntate) e 14 di questi, fino al 2003, sono nelle mani del nostro Mike. Il successo è stato a dir poco incredibile, specie se si pensa che il format TV è stato ripreso in epoca recente da Enrico Papi, dal 2007 al 2009, e che ha ispirato diversi giochi per app e browser come la Ruota dei bonus giornalieri, il cui layout è del tutto simile a quello della famosa ruota televisiva e che consente a chi la gira non di comprare una vocale ma di ricevere bonus da utilizzare su determinati siti di gioco online.
Rischiatutto
Torniamo un po’ indietro nel tempo, più precisamente nel 1970. Il 5 febbraio va in onda “Rischiatutto” e sebbene sia durato solo fino al 1974 è ancora oggi uno dei programmi più celebri della televisione italiana. In ciascuna puntata i tre concorrenti dovevano rispondere singolarmente a dieci domande su una materia da loro scelta per conquistare un montepremi da giocare successivamente. Passata questa fase della puntata, i tre partecipanti, ognuno nella propria cabina, si trovavano di fronte un tabellone elettronico con 36 caselle, sei per ogni materia, ognuna delle quali nascondeva una domanda o una sorpresa e dovevano battersi a suon di risposte. Quando il tabellone si completava i tre concorrenti giocavano al raddoppio dovendo rispondere su materie di propria scelta in massimo un minuto. Vinceva chi aveva accumulato più soldi. Ma perché allora fu così celebre? Il gioco era divertente e appassionante ma alla storia è passata la mitica “signora Longari”, e non per colpa, o merito, suo. Fu una delle celebri gaffe di Mike Bongiorno a inserirla nella storia, esclamando che era “caduta sull’uccello”, naturalmente riferendosi a una sua risposta sbagliata su una domanda di ornitologia.
Lascia o Raddoppia?
Facciamo ancora un salto indietro nel tempo. Era il 16 novembre 1955, alle 21 va in onda la prima puntata del quiz televisivo “Lascia o Raddoppia?”. Mike Bongiorno ha l’onore di dare il via al primo gioco a quiz della storia della tv italiana. Un successo clamoroso che ogni sabato teneva incollati alla tv milioni di italiani. Un successo talmente grande che la Rai fu costretta a spostare il programma al giovedì a causa delle pesanti proteste dei proprietari di cinema e teatri in Italia che vedevano le loro sale vuote le sere della messa in onda della trasmissione di Mike. Anche in questo caso il meccanismo era semplice: ogni concorrente si presentava come esperto di un determinato argomento di cui era appassionato e conoscitore per hobby. Su questa traccia, poi, doveva rispondere a delle domande scelte dagli autori. Nel corso della prima serata il concorrente rispondeva a otto domande in trenta secondi per ogni risposta. Nella seconda puntata Mike faceva al concorrente la grande domanda: “Lascia o raddoppia?”. Se il partecipante “lasciava”, intascava la somma vinta fino a quel momento, in caso contrario andava in una cabina isolata acusticamente (per evitare qualsiasi suggerimento) e rispondeva ad una sola domanda per la quale aveva un minuto di tempo. Se la risposta era corretta, ovviamente il montepremi raddoppiava e tornava la settimana successiva ma se la risposta era errata, perdeva tutto tranne un premio di consolazione che, all’epoca, era una Fiat 600.