Dopo tre anni di corteggiamento incessante (almeno, questa è la narrazione), Chiara Ferragni ha ceduto ad Amadeus e ha accettato di salire sul palco dell’Ariston. L’imprenditrice e influencer partecipa a Sanremo 2023 nel ruolo di co-conduttrice insieme a Francesca Fagnani, Chiara Francini e Paola Egonu, ma con un “riguardo” in più rispetto alle colleghe. Solo a lei, infatti, spettano l’onore e l’onere di due serate: la prima e l’ultima.
L’attesa per Chiara è altissima, sia per il ruolo inedito sia – ovviamente – per i look. La fondatrice del brand The Blonde Salad è (in)discussa regina di moda, tendenze e stile e la curiosità per gli abiti che indosserà se la gioca con quella per le canzoni in gara.
La prima serata è andata ed è già tempo di tirare qualche somma. Chiara ha dimostrato di sapersela cavare nei panni della presentatrice – non è il suo mestiere, ma è stata brillante e “pragmatica” – e ha centrato il segno per quanto riguarda i look. I suoi abiti dovevano fare parlare e così è stato.
Chiara Ferragni: i look della prima serata a Sanremo 2023
Per il suo debutto sul palco dell’Ariston, Chiara ha scelto di affidarsi alle creazioni di Dior di Maria Grazia Chiuri e allo styling e all’art direction di Fabio Maria Damato. La prima serata è stata all’insegna di quattro look pensati per trasmettere “un messaggio sociale”.
Il vestito manifesto
L’esordio? Di spalle, in cima alla scalinata più famosa d’Italia, con una lunga stola bianca su cui è ricamata la scritta: “Pensati libera”. Chiara Ferragni si è presentata così al pubblico di Sanremo 2023. Con il primo look, l’imprenditrice ha voluto “ispirare tutte le donne a sentirsi libere di uscire dal ruolo che è stato a loro imposto dalla società”.
Il claim è tratto da un’opera del duo artistico Claire Fontaine – composto da Rachele Regini e Fulvia Carnevale – e l’outfit è completato da un abito a corolla di seta nero, ispirato alla tradizione di Dior.
Il vestito senza vergogna
È inutile girarci intorno. Quando Chiara ha fatto il suo ingresso con il secondo look, il pubblico in sala ha rumoreggiato (e presumibilmente anche quello a casa). A tranquillizzare tutti ci ha pensato la diretta interessata, spiegando: “Non sono nuda, questo vestito non è trasparente. È un disegno del mio corpo”.
L’abito prende spunto da una creazione di Maria Grazia Chiuri per la Primavera/Estate 2018 ed è un vestito in tulle color carne che riproduce con un ricamo trompe l’oeil il corpo di Chiara.
Sul suo profilo social, l’imprenditrice l’ha spiegato così:
Questa illusione di nudità vuole ricordare a tutte il diritto e l’uguaglianza di genere che hanno nel mostrare, disporre di sé stesse senza doversi sentire giudicate o colpevoli. Questa illusione di nudità vuole ricordare che chiunque decida di mostrarsi o sentirsi sexy non autorizza nessuno a giustificare le violenze degli uomini o ad attenuarne le colpe.
L’abito contro l’odio
Il terzo look di Chiara – l'”abito contro l’odio” – era stato “spoilerato” già da un po’. In realtà, le “gole profonde” avevano rivelato che l’influencer lo avrebbe indossato in occasione del suo monologo. Così non è stato: per leggere la lettera alla sé stessa bambina, Chiara ha scelto il “vestito senza vergogna”. Ma la soluzione finale si è rivelata la più appropriata.
L’imprenditrice ha indossato l’abito con ricamate “alcune delle critiche” che le vengono rivolte “sul suo aspetto, sul suo corpo e soprattutto sulla sua libertà di sentirsi donna oltre che mamma” per portare all’attenzione del pubblico l’attività svolta dall’associazione Donne in Rete contro la Violenza – D.i.Re. Chiara è salita sul palco con le rappresentanti dell’organizzazione – Antonella, Anna, Cristina e Ambra – e ha lanciato un importante messaggio di sensibilizzazione e informazione.
Il vestito “parlante” è un peplo bianco con ricamate in perle nere le “frasi di disprezzo” che Chiara riceve ogni giorno dagli haters a commento delle foto che posta su Instagram.
La gabbia
Liberare le nuove generazioni dagli stereotipi di genere nei quali spesso le donne si sentono ingabbiate.
Il quarto e ultimo look di Chiara Ferragni nella prima serata di Sanremo 2023 rappresenta allo stesso tempo l’augurio e la speranza di “rompere le convenzioni imposte dal patriarcato”.
Il suggestivo outfit è composto da una tuta di jersey ricamata di strass, “ingabbiata” in una gonna di tulle che prende ispirazione dall’opera di Jana Sterbak.
Chiara Ferragni: i look dell’ultima serata a Sanremo 2023
Dopo avere lasciato il palco per tre sere alle colleghe, Chiara Ferragni è tornata all’Ariston per (co)presentare l’ultima. Anche in questo caso, l’imprenditrice digitale ha scelto le creazioni di un unico stilista e una sola casa di moda e si è affidata a Daniel Roseberry di Schiaparelli. Confermate, invece, l’art direction di Fabio Maria Damato per lo styling e la volontà di trasmettere “un messaggio sociale”.
La donna e madre guerriera
La scelta di Schiaparelli era nota da tempo (così come quella di Dior), ma l’estetica evocativa e senza compromessi di Daniel Roseberry ha sorpreso lo stesso il pubblico. Lo stilista americano ha “rotto il ghiaccio” con un abito corazza, composto da un busto in oro e una sottoveste in satin blu, “da sempre il colore associato alla sacralità della maternità”.
Il vestito – completato nelle foto posate con un bambino d’oro che si nutre al seno di Chiara – è un manifesto contro gli stereotipi legati al desiderio e al diritto di essere madre ed è ispirato alla “lotta femminile contro la colpa di voler conciliare tutto”.
Body painting
Il secondo vestito indossato da Chiara nella serata finale del Festival – un abito a colonna blu con l’impronta in oro di un corpo di donna – è ispirato al “gesto artistico e scandaloso” dell’artista francese Yves Klein. L’opera del maestro della body art ha dato forma a quello che Daniel Rosberry ha definito la “sintesi perfetta” del progetto portato sul palco di Saremo dalla influencer:
Liberate il vostro corpo e fatene ciò che volete perché il corpo della donna è il capolavoro massimo della creazione.
L’abito dei diritti umani
“I diritti riproduttivi sono diritti umani”. È questo il messaggio del terzo look scelto da Chiara Ferragni per calcare il palco dell’Ariston. A dargli forma sono lungo abito nero di velluto e una collana color oro a forma di utero composta da diverse parti di corpo di donna:
Perché l’accesso all’aborto sicuro e alla procreazione assistita è una questione di diritti umani a cui non dobbiamo rinunciare. Perché ogni essere umano, uomo o donna che sia, deve essere messo in grado di prendere liberamente le decisioni sul proprio corpo. Non permettiamo che le lotte vinte dalle nostre madri debbano essere combattute anche dalle nostre figlie.
La femminilità maschile
L’ultimo abito firmato Schiaparelli e indossato da Chiara per la serata finale del Festival di Sanremo 2023 è un inno all’empowerment femminile. Il vestito è una jumpsuit nera con un corsetto sul quale un ricamo di perle disegna degli addominali maschili, in una caricatura dello stereotipo sessista per cui le donne devono comportarsi da uomini per avere attenzione, stima e rispetto:
Non rinunciate alla vostra femminilità perché da qualcuno è considerata un punto di debolezza perché è proprio lì che si trova la forza delle donne.
Photo cover credits: IPA