Una collezione dinamica quella di Arthur Arbesser per la stagione Primavera/Estate 2019 presentata alla Milano Fashion Week. È il dinamismo concettuale che mostra come il pensiero si concretizzi in opera passando dalla mente alle mani dell’artista. È il dinamismo degli abiti che si muovono gioiosi intorno al corpo che li indossa. È il dinamismo dei colori e delle stampe che turbinano come sulla tavolozza di un pittore.
Le suggestioni provenienti dai lavori eterei e filiformi dello scultore italiano Fausto Melotti dialogano con la femminilità maliziosa delle ceramiche di Vally Wieselthier, svelando e nascondendo in un gioco di seduzione intellettuale fatto di contrasti.
Le righe, così tipiche nelle creazioni dello stilista austriaco, si muovono nelle dimensioni dello spazio, si spezzano diventando quadri, girano su loro stesse mutando in rombi, si trasformano in una ripetizione di cavallini stilizzati che mantengono rigore geometrico accostandolo a uno spirito ludico e giocoso.
Geometria e armonia, ritmo sincopato o composto che si muove e muta dalle linee nette delle giacche a quelle morbide dei grembiuli e delle vestaglie, dal velluto trasparente ai preziosi ricami di paillettes, dai tessuti metallici spalmati in oro e platino al crêpe rosa e azzurro, fino alla naturalità tutta estiva del jersey di lino e della juta.
Tutt’altro che marginali gli accessori: gli orecchini in maglia d’oro, disegnati per la seconda stagione dalla designer Nathalie Jean, e le calzature, realizzate dall’azienda toscana di Fabio Rusconi, rendono esplicita una collaborazione organica che non può essere dovuta ad altro che non sia una comunanza di intenti, una medesima visione.
Photo credits Henrik Blomqvist/Arthur Arbesser press office