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Fashion

Junglam intervista Isabel Benenato

Scritto da Patrizia Saolini

L’incontro con la stilista ci permette di osservare da vicino la sua ultima collezione Uomo PE 2020 riflettendo sul significato di questo lavoro continuamente nutrito dall’arte e dall’attenzione per il valore umano.

Profondamente legata alle sue origini italiane e al tempo stesso aperta a esplorazioni cosmopolite, Isabel Benenato esordisce nel 2008 con la sua prima collezione donna dopo aver conseguito gli studi in lingue e letteratura all’Università di Pisa.

Oggi la stilista, che continua a trarre da letteratura, arte, musica e fotografia la sua primaria ispirazione, lavora a Lucca con il marito e le figlie e conduce un’attenta ricerca orientata a garantire il più possibile una filiera produttiva sostenibile.

Isabel Benenato

Abbiamo incontrato Isabel Benenato in occasione di Milano Moda Uomo Primavera/Estate 2020 e abbiamo potuto osservare da vicino il suo lavoro di designer, intimamente permeato da una grande attenzione e rispetto per il valore umano.

Patrizia Saolini: Da dove hai tratto ispirazione per la tua collezione Uomo per la prossima Primavera/Estate 2020? Si percepisce un’atmosfera sperimentale.

Isabel Benenato: L’ispirazione della collezione “Blind of Love” nasce dall’artista statunitense Cy Twombly (1928-2011), famoso soprattutto negli anni Cinquanta perché interessato ai graffiti che venivano ritrovati nei bagni pubblici, per cui si ha un effetto di non-senso dato da linee e scritte, a volte anche toccanti perché arrivano direttamente al cuore come frasi d’istinto oppure tratte da poesie o canzoni (intanto nello showroom milanese suona di sottofondo l’album Closer della band inglese Joy Division – ndr). Abbiamo cercato di riprodurre a mano questi pannelli, è tutto fatto a mano da me – anche l’installazione riprende il concetto dei bagni con quasi 300 metri di carta che girano su tutto lo showroom e creano una sensazione di purezza, leggerezza.

PS: In effetti sembra un panneggio di stoffa questo che vediamo intorno a noi, ma in realtà è carta.

IB: Esatto. Da questa ispirazione abbiamo creato la nostra versione di Twombly, come qualcosa di istintivo che è un po’ nascosto dentro di noi, proprio per questo il titolo della collezione è “Ciechi d’amore”. È quello che ho cercato di riprodurre con questo tipo di stampa, come l’action painting che ripropone un gesto istintivo e significativo insieme. Alcune stampe sono realizzate con la varichina e poi vengono riprodotte in serigrafia sulle camicie e sui capi. Il cotone è lavorato jaquard e inoltre c’è una lavorazione doppiata per creare giochi di colore.

PS: Qual è il pezzo forte di questa collezione secondo te?

IB: Non c’è un pezzo in particolare, direi che la forza dei miei capi è un mix inconsueto dato dal fatto di mettere all’esterno del capo quello che solitamente è all’interno: ci sono trame interrotte, accostamenti insoliti di elementi che non dovrebbero essere accostati, molti dettagli.
Oltre ai capi che riproducono in serigrafia le stampe, ci sono abiti realizzati con tre tipi di tessuto diverso, un po’ come a voler mettere insieme cose che non potrebbero stare le une con le altre. Alcuni capi sono espressione di stratificazione attraverso il patchwork. A me piace tantissimo leggere e raccogliere in un quaderno le frasi che mi colpiscono, e questo mi fa venire in mente Michelangelo, il suo modo di procedere a partire da un blocco di pietra per poi arrivare all’essenza: è come se sulle persone si stratificasse tutto quello che le inibisce, che può essere dato dall’educazione, dall’esperienza, sono tutti strati secondo me da togliere per arrivare poi a quello che siamo noi veramente. Intendo il mio lavoro come un possibile veicolo di questo messaggio positivo che ho cercato di trasmettere sempre, per esempio anche durante le mie sfilate attraverso la scelta della musica o attraverso le mie presentazioni per lasciare una sensazione positiva.

PS: Come alimenti questa sensazione positiva nella tua azienda?

IB: I nostri uffici sono nel verde della campagna lucchese e questo ci consente di avere un certo isolamento che favorisce la ricerca e la sperimentazione nel nostro lavoro. Tutto è molto sentito, tra di noi in azienda siamo in pochi e questo ci aiuta a conservare sempre una grande personalizzazione in tutti i processi. Abbiamo poi alcune “regole” fondamentali che sono il rispetto massimo, la musica – che ci deve essere sempre – e la lettura di un libro a settimana, perché dobbiamo alimentarci di bellezza e creatività.

PS: Quali sono i tuoi must have per mantenere il focus sulla creatività?

IB: Non posso vivere senza musica, senza lettura, senza arte, senza fotografia, tutto nasce da quello: infatti le mie collezioni sono riconoscibili perché sono come percorse da un filo comune nel tempo che le rende indifferenti ai trend vigenti e attuali. Non saprei cosa rispondere a una domanda come “Cosa va di moda quest’anno?”, perché per me, in un certo senso, va di moda sempre la stessa cosa che certo si evolve, ma rimane qualcosa di molto intimo e personale che esprimo attraverso l’arte, attraverso un messaggio positivo che provo a divulgare nel mio lavoro. Se una persona sceglie di indossare un capo, deve poter stare bene e sentirsi bene con quel capo, anche perché eticamente corretto – cosa per me molto importante a livello di materiali e di produzione in linea con una filiera “green” e sostenibile. È da più di dieci anni che sto attenta a questi aspetti ed è un impegno non semplice da portare avanti, ma una volta che entri all’interno di questo processo non torni più indietro. Per fortuna adesso c’è anche una sensibilizzazione molto più diffusa su questi temi.

Photo courtesy: Isabel Benenato Press Office

Sull'Autore

Patrizia Saolini

Executive editor e corrispondente estera di JunGlam.com. Scrive dal 2010 su riviste di moda, beauty e lifestyle. Giornalista, Chief Happiness Officer e Life Coach con un Master di primo livello in Life Coaching riconosciuto dal Miur. É autrice di quattro libri sul retail coaching e l'ideatrice del marchio Retail Coach®. Per Junglam segue le maggiori fashion week internazionali e gli eventi lifestyle in Italia e all'estero, oltre che dedicarsi alla rubrica di Life Coach.