Gli assorbenti fanno parte integrante della vita di ogni donna. Ma anche se sono un prodotto di uso comune, i dubbi e le curiosità su di loro non mancano.
Se volete saperne di più, qui trovate una piccola guida pratica a tutto quello che c’è da sapere.
Assorbenti: esterni, interni, lavabili
In commercio esistono tantissimi tipi di assorbenti, ma è possibile individuare tre macrocategorie, che corrispondono agli assorbenti esterni, interni e lavabili.
Gli assorbenti esterni usa e getta sono i più diffusi, ma hanno un elevato impatto ambientale. Per questa ragione, sta prendendo piede una nuova tipologia di assorbenti esterni compostabili. Questi ultimi sono simili in tutto e per tutto a quelli per così dire “tradizionali”, ma sono completamente biodegradabili.
Gli assorbenti interni o tamponi sono anch’essi molto utilizzati e possono presentare o meno un applicatore per posizionarli in maniera corretta. Usa e getta e con lunghi tempi di smaltimento, stanno venendo soppiantati da altre soluzioni ecologiche, come la coppetta, la spugna e il disco mestruale, tutte a uso interno e riutilizzabili.
Gli assorbenti lavabili sono meno conosciuti e diffusi, ma rappresentano una valida alternativa a quelli usa e getta. Sono realizzati in cotone e in uno speciale materiale assorbente e hanno una forma simile agli assorbenti esterni, con un bottone al posto della striscia adesiva per farli aderire agli slip. Come dice il nome stesso, sono pensati per essere lavati e riutilizzati dopo l’uso. Simili agli assorbenti lavabili sono gli slip, i costumi e i leggings assorbenti.
Gli assorbenti scadono?
Gli assorbenti non sono prodotti deperibili, tuttavia i tamponi possono presentare una data di scadenza sulla confezione (non sul singolo incartamento). In linea generale, la expiration date si colloca 5 anni dopo la data di produzione. Dunque, anche gli assorbenti “dimenticati” sul fondo di un armadio possono essere utilizzati in relativa sicurezza.
Tuttavia, è bene non usare tamponi con incartamento non integro, danneggiato o conservati senza alcuna protezione. In simili casi, è elevato il rischio che sull’applicatore e/o sul materiale assorbenti siano presenti batteri e muffe che possono causare problemi anche gravi.
Dove si buttano gli assorbenti?
Gli assorbenti usa e getta non possono essere recuperati o riciclati e devono essere buttati nella spazzatura indifferenziata. Poiché una donna ne utilizza tra 7mila e 11mila nel corso della vita, è facile capire perché rappresentino un grave problema a livello di ambiente.
Per questa ragione, sono sempre più attuali soluzioni alternative come gli assorbenti lavabili e compostabili, la spugna, la coppetta o il disco mestruale. Gli assorbenti lavabili, la coppetta e il disco mestruale vanno buttati nell’indifferenziato ma, poiché presentano un ciclo di vita di 2, 5 e 10 anni, hanno un impatto ambientale minore rispetto a quelli usa e getta. Invece, gli assorbenti compostabili e la spugna possono essere smaltiti nell’organico.
Perché in Italia gli assorbenti non sono gratis e la questione dell’IVA
In Italia, gli assorbenti non sono gratis perché sono considerati un bene di largo consumo non di prima necessità. Per la stessa ragione, l’IVA applicata è pari al 22%. La battaglia portata avanti da un gruppo bipartisan di 32 donne parlamentari, tra cui Laura Boldrini, ha portato all’applicazione dell’aliquota minima del 5% sugli assorbenti “compostabili e biodegradabili” (ovvero, con tempo di smaltimento di 3 mesi per i compostabili e di 6 mesi per i biodegradabili).
Tuttavia, l’emendamento del Decreto legge Fisco approvato dalla Commissione Finanze della Camera a fine novembre 2019 è stato accolto con scetticismo, perché riguarda un genere di assorbenti poco usati e più cari di quelli usa e getta. L’obiettivo della battaglia contro la tampon tax rimane di portare l’IVA all’aliquota ridotta del 10% (almeno) sulle tipologie più diffuse di assorbenti.
Quanto costano gli assorbenti in farmacia e nella GDO
Gli assorbenti possono essere acquistati in farmacia e nella GDO al prezzo stabilito dalla casa produttrice. Eventuali variazioni possono dipendere dal tipo di prodotto e dalla presenza di sconti e/o promozioni.
Quanto costano gli assorbenti in Europa
Per quanto riguarda il costo degli assorbenti, l’Italia è uno dei paesi meno virtuosi d’Europa. L’IVA applicata e di consegunza il costo è nettamente inferiore in numerosi altri stati.
Per esempio, in Inghilterra è applicata una aliquota del 5% (ridotta dalla precedente del 17,5%) e in Francia l’IVA è al 5,5% (mentre prima era al 20,5%). In Portogallo, in Olanda e Belgio l’aliquota è del 6 %, in Lussemburgo del 3%, in Spagna del 10% (con l’ipotesi di portarla al 4%) e in Irlanda e nelle Isole Canarie è stata abolita (come in Australia, Canada, Nigeria, Kenya, Tanzania, Libano, Uganda, Nicaragua, Giamaica e India ).
La Germania ha annunciato per il 2020 una taglio dell’IVA dal 19% al 7% e la Scozia ha avviato una campagna di distribuzione gratuita di assorbenti esterni e interni nelle scuole.
Quanto costano gli assorbenti in America
Nei 50 stati che compongono gli Stati Uniti d’America, il costo degli assorbenti non è uniforme, poiché la cosiddetta “tampon tax” è una imposta statale e non federale e di conseguenza dipende dalle singole giurisdizioni. Diversi stati li considerano un bene di lusso e applicano l’accise massima, mentre solo in pochi non li gravano di alcuna tassa.
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