“Non c’è una seconda occasione per fare una buona prima impressione“. Oscar Wilde non parlava di curriculum vitae, ma le sue parole calzano a pennello. Il CV è la “prima impressione” che il candidato lascia di sé e può mandare all’aria una selezione senza neanche passare dal via.
Ad azzerare le chance di essere contattati possono essere tanti fattori e non sempre (non solo) eclatanti. Se un curriculum disordinato e scritto male (magari anche con degli errori) finisce dritto nel cestino, la stessa sorte può toccare a un altro curato ma troppo lungo o con un layout e un font di difficile lettura.
L’equilibrio nella quantità di informazioni e nella struttura è il primo requisito di un CV (con)vincente. Ma non è che il punto di partenza. Scoprite qui come scrivere un curriculum efficace in 5 mosse!
1. Realizzate un curriculum tailor made
Un curriculum non è per sempre e non vale per tutte le occasioni. A parte il fatto che deve essere aggiornato, il CV va scritto ad hoc per ogni offerta di lavoro. Questo vuol dire che dovete modificarlo in modo che risultino ben evidenti le vostre competenze e qualità che corrispondono a quelle della posizione per la quale vi candidate.
Una buona strategia per (ri)organizzare il vostro curriculum così che sia allineato alla ricerca consiste nel partire dalla job description. Leggete bene l’annuncio, evidenziate gli elementi chiave e aggiornate di conseguenza le informazioni contenute nel vostro CV. Questa operazione generalmente consiste nell’integrare, tagliare e riorganizzare conoscenze ed esperienze, ma sempre nel segno della veridicità.
È sottinteso, ma vale la pena dirlo. Realizzare un curriculum tailor made non significa inventare competenze e aggiungere ruoli e competenze inesistenti, ma proporre al meglio le proprie capacità in relazione alla figura ricercata.
2. Curate la struttura
L’Europass CV e l’english CV (chronological e skill-based) hanno dei modelli predefiniti e il problema della struttura non si pone. Ma le cose non cambiano anche se decidete di utilizzare un formato “originale”, perché le informazioni sul curriculum seguono un ordine standard. Non solo per una questione di logica, ma anche di immediatezza e chiarezza.
La struttura per così dire “canonica” prevede:
- informazioni personali
- informazioni di contatto (più eventuali social, siti e blog)
- esperienze professionali
- percorso di studi
- lingue conosciute
- competenze professionali
- soft skill (competenze trasversali, come la capacità di comunicare in modo efficace, di lavorare in gruppo e di gestire lo stress)
- varie ed eventuali (interessi, sport, attività al di fuori della sfera lavorativa)
Le informazioni personali possono includere una foto, ma il ritratto deve essere professionale. In altre parole, evitate foto sulla spiaggia, a un concerto o in contesti che non c’entrano con quello lavorativo.
Le esperienze professionali vanno elencate in ordine cronologico dalla più recente alla più datata, specificando il nome dell’azienda, la durata dell’incarico, il job title, il ruolo, le responsabilità e le mansioni, gli obiettivi raggiunti e le competenze maturate. L’ordine cronologico dal più recente al più datato vale anche per i corsi di studio e formazione e in questo caso è utile valorizzare eventuali master, MBA, dottorati di ricerca e borse di studio e specializzazione.
Indicate il vostro livello di conoscenza delle lingue utilizzando il quadro comune europeo di riferimento (preferibilmente). In alternativa, utilizzate un giudizio di valore (madrelingua, ottimo, buono, discreto, sufficiente) e distinguete tra comprensione, conversazione e capacità di scrittura. Allo stesso modo, descrivete in maniera chiara e oggettiva le vostre competenze e il vostro livello di padronanza.
Le soft skill possono essere inserite sotto forma di elenco, così come le ulteriori eventuali informazioni che ritenete opportuno inserire nel CV.
3. Siate chiari e sintetici
Il curriculum non è una lettera di presentazione e non deve essere discorsivo. In altre parole, evitate di scrivere un romanzo e attenetevi alle informazioni oggettive e realmente necessarie. L’essenzialità e la chiarezza sono due elementi chiave di un CV efficace. Invece, i curriculum pieni zeppi di notizie e di dettagli e organizzati come un lungo panegirico sono difficili da leggere e finiscono per risultare “indisponenti” .
Per evitare di cadere nella tentazione di “raccontare” la vostra vita professionale come se fosse un libro, prediligete gli elenchi puntati e utilizzate frasi brevi e concise.
Tenete presente che il curriculum non dovrebbe essere lungo più di due pagine. Se avete maturato molte esperienze, potete “eliminare” le più datate e quelle che non c’entrano con il vostro percorso e/o con la posizione per la quale vi state candidando. Allo stesso modo, fate un check sulla vostra carriera scolastica e in generale valutate se le informazioni che avete inserito sono davvero utili e/o necessarie.
4. Fate attenzione alla leggibilità
L’originalità va bene, però attenzione a non esagerare. Il curriculum deve colpire il selezionatore, ma non “cavargli la vista” e tantomento complicargli il lavoro. Quando scrivete il CV, pensate sempre che il recruiter gli darà una prima lettura veloce in cerca delle informazioni essenziali per la figura che sta selezionando e se le troverà metterà il curriculum da parte per rivederlo meglio in seguito.
Partite da qui e chiedetevi se il vostro CV è facile da leggere, chiaro e immediato o se i colori, gli elementi decorativi e il carattere che avete usato sono d’effetto, ma poco funzionali. Mettetevi nei panni di qualcuno che non vi conosce e ha in mano solo un foglio di carta o sul pc per capire chi siete in pochi minuti e quasi sicuramente una montagna di candidature da gestire. Preferireste un CV che vi “stordisce” o uno con un layout pulito ed elegante e un font sobrio e leggibile?
In aggiunta a questo, se il curriculum è in formato digitale, fate attenzione a sceglierne uno comune e che non richieda un programma ad hoc per aprirlo.
5. Rileggete cosa avete scritto
Forse è superfluo dirlo, ma vale la pena farlo. Quando avete finito di scriverlo, rileggete il CV con attenzione più volte. Il modo migliore per evitare refusi ed “errori nascosti” è utilizzare un programma di editing, ma un double-check di persona va sempre fatto. L’opzione ideale è di lasciare passare un po’ di tempo tra la stesura del CV e l’ultimo controllo.
La rilettura è fondamentale non solo per controllare la grammatica e la sintassi, ma anche per verificare le informazioni che avete inserito. Riprendere in mano il lavoro a mente fredda aiuta a notare eventuali incongruenze, ripetizioni o elementi inutili e permette di trovare una soluzione migliore.
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