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Lifestyle

Mercato digitale: dati ancora in crescita per il nostro Paese

Scritto da Ludovica Lococo

Continua a crescere il mercato digitale nel nostro Paese, che stando a quanto riportato nel rapporto “Il Digitale in Italia 2024” presentato da Anitec-Assinform in collaborazione con NetConsulting Cube, registra non soltanto un’espansione dal punto di vista numerico, ma anche un consolidamento come potente motore di innovazione e competitività per l’intera economia italiana. Ecco cosa emerge dai dati recentemente pubblicati.

La crescita complessiva del mercato digitale

Nel 2023, il mercato digitale italiano ha sfiorato i 79 miliardi di euro, con una crescita pari al +2,1% rispetto all’anno precedente, nettamente superiore a quella del PIL nazionale, che ha visto invece un aumento solo dello 0,9% in termini reali. Il risultato positivo evidenzia innanzitutto l’importanza delle politiche di incentivo, come i crediti di imposta 4.0 e i progetti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), nello stimolare gli investimenti digitali, un fattore che ha permesso a molte aziende e privati di puntare sempre più sulle nuove tecnologie per migliorare il lavoro e la qualità della vita in generale.

Particolarmente interessante è l’analisi dei diversi segmenti del mercato digitale, che rivela performance variegate. Il comparto dei servizi ICT, con un aumento del 9%, ha raggiunto per esempio un valore di 16,2 miliardi di euro, segnando la crescita più significativa tra tutti i settori. Aumento del 5,8 (per un valore di 9,1 miliardi di euro) per il segmento dedicato a software e soluzioni ICT, mentre contenuti e pubblicità digitale hanno toccato i 15,2 miliardi (+5,5%). Positivo anche il cambio di rotta dei servizi di rete TLC, che dopo anni di trend negativi portano a casa un +0,2%; calano, invece dispositivi e sistemi, con un netto -4,8%.

Digital Enabler e Transformer: le componenti innovative

Al centro dell’innovazione si confermano però le tecnologie emergenti, note nel gergo tecnico come Digital Enabler e Transformer: è qui, infatti, che si toccano le cifre più interessanti, con il cloud computing che vola con il +19,7% (valore complessivo di 6,3 miliardi di euro), seguito dalla cybersecurity (+12% per 1,8 miliardi di euro totali), tema particolarmente caro non soltanto per banche e istituti finanziari ma anche per le società che offrono servizi online a pagamento e con una notevole circolazione di dati sensibili, come nel caso dei giochi di casino e delle poker room digitali che coinvolgono quotidianamente, durante gli eventi e le partecipazioni singole, migliaia di utenti in tutto il Paese.

1,7 miliardi di euro il valore del big data management (+13%) e 0,7 miliardi di euro quello dell’intelligenza artificiale, che con il suo +55% si conferma come il segmento più dinamico e vivace in assoluto. Notevole anche la crescita della blockchain, che tocca un +29%, ma il valore complessivo del settore si ferma per ora sui 55 milioni di euro, un dato molto più basso rispetto ad altri ambiti anche in virtù della maggiore complessità di questo argomento, che rispetto ad altri resta “confinato” a una nicchia più ristretta di appassionati.

Spesa digitale per dimensione aziendale

È interessante fare, infine, un distinguo tra le spese digitali delle aziende in base alla loro dimensione. Com’è facile immaginare, infatti, il peso delle grandi aziende in tal senso è nettamente maggiore, in corrispondenza con una forza economica superiore che consente di investire in maniera più netta.

Le piccole imprese (con meno di 50 addetti) segnano, per esempio, una spesa complessiva di 9,8 miliardi di euro con un incremento del 3%, mentre le imprese di medie dimensioni (da 50 a 249 addetti) si “fermano” a 8,8 miliardi di euro (+4%). Cresce, invece, del 5,4% la spesa per le aziende con più di 250 dipendenti, che superano i 30 miliardi di euro di spesa tecnologica.

Al di là delle specificità dei singoli settori e delle singole aziende, il trend sembra essere positivo, tant’è che le previsioni parlano di un’ulteriore crescita media annua del 3,9% nel periodo 2023-2027, che potrebbe portare il mercato a un valore stimato di 91,6 miliardi di euro entro il 2027. Il governo, peraltro, sta già lavorando per introdurre nuovi decreti attuativi legati alla Transizione 5.0, che mirano a stimolare ulteriormente gli investimenti digitali, un altro passo in avanti che può fungere da spinta digital per l’intero sistema produttivo italiano.

Sull'Autore

Ludovica Lococo

Laureata in Business Administration alla John Cabot University. Ha continuato gli studi frequentando un master di Food & Wine Management presso il Sole24Ore. Attualmente sta perfezionando gli studi in Web marketing.
Newser presso Junglam.com