Dormire è molto importante sia per il corpo che per la mente. Il sonno, infatti, non è solo necessario per mantenere un buono stato di salute – alla pari di una dieta equilibrata e di un’adeguata attività fisica – ma è necessario alla sopravvivenza stessa.
Se tradizionalmente si è sempre ritenuto che 8 ore di sonno siano il tempo ottimale per il riposo, oggi sappiamo che il bisogno individuale di sonno può variare ampiamente, di solito dalle 6 alle 10 ore al giorno. Inoltre, se la maggior parte delle persone dorme durante la notte, alcuni si trovano costretti per motivi di lavoro a dormire di giorno, cosa che può determinare disturbi del sonno.
Tra i fattori che possono disturbare il sonno ci sono l’irregolarità degli orari per coricarsi, disturbi come lo stress, l’assunzione di farmaci, ma anche la dieta e fare attività prima di andare a dormire.
Poco o troppo: quanto dormire?
Dormire poco incide sulla capacità di concentrazione riducendo anche le prestazioni mentali; generalmente chi non riposa a sufficienza si dimostra più suscettibile e irritabile. Dal punto di vista fisico, il sistema immunitario risulta indebolito e aumenta la possibilità di ammalarsi; anche il metabolismo può risentire di uno scarso riposo, perdendo il suo normale equilibrio e rallentando, con la conseguenza di un aumento del peso corporeo. Altri problemi possono riguardare la coordinazione e la memoria, aumenta la possibilità di sviluppare disturbi cardiaci e il rischio di avere un incidente stradale.
Dormire troppo, al contrario, non sembra la soluzione migliore: eccessive ore di sonno non fanno bene all’organismo che può interpretare questo come un segnale di inattività generale con un rallentamento della circolazione del sangue e uno scarso sviluppo muscolare.
Dopo quante ore senza dormire si muore?
Non possiamo dare una risposta esatta a questa domanda. Esistono casi come quello dello statunitense Randy Gardner che attestano 264 ore come tempo massimo di veglia: nel 1965 a 17 anni Gardner si guadagnò così il record per il maggior numero di ore senza sonno, equivalenti a 11 giorni. Insieme al record si procurò anche diversi deficit cognitivi, allucinazioni e problemi di linguaggio.
Le ricerche scientifiche e mediche illustrano risultati spesso contradditori su questo argomento, ma possiamo affermare che nessuno è in grado di resistere indefinitamente senza dormire. Secondo alcuni studiosi la privazione del sonno provoca inevitabilmente delle alterazioni psicotiche, secondo altri invece l’unico effetto sarebbe il sopraggiungere del sonno indipendentemente dagli sforzi fatti per non dormire.
La quantità necessaria di ore di sonno cambia da persona a persona e va calibrata in base ad alcuni parametri:
- età
- livello di stress emotivo o eccitazione
- uso di farmaci
- alimentazione
Quante ore devono dormire i bambini?
Ogni bimbo ha un suo specifico bisogno che cambia con la crescita e lo sviluppo. Le indicazioni ufficiali raccomandano quanto segue:
- Neonati (0-3 mesi): 14-17 ore
- lattanti (4-12 mesi): 12-15 ore
- bimbi piccoli (1-2 anni): 11-14 ore
- bimbi in età prescolare (3-5 anni): 10-13 ore
- bimbi in età scolare (6-13 anni): 9-11 ore
- adolescenti (14-17 anni): 8-10 ore
A quale ora andare a dormire dopo cena?
Coricarsi subito dopo il pasto non fa bene all’organismo in quanto non consente al sistema gastrointestinale di lavorare correttamente. Le raccomandazioni mediche sono quelle di rispettare i tempi di digestione, generalmente almeno un’ora e mezza dalla fine del pasto. Diversamente potrebbero insorgere disturbi come acidità di stomaco e reflusso.
Consumare una cena leggera facilita il riposo ed evita di introdurre una quantità eccessiva di calorie, che a fine giornata sarebbe impossibile bruciare. Un’accortezza per favorire il sonno dopo cena è evitare cibi e additivi che possono influire negativamente come caffeina, spezie forti e glutammato monosodico (un esaltatore di sapidità utilizzato per esempio nei dadi da brodo, nei salumi e nella carne e nelle verdure in scatola).
Quando dormire dopo l’allenamento in palestra?
Dopo un allenamento il fisico ha bisogno di recuperare energie attraverso l’alimentazione e anche il riposo, fondamentale per il benessere cardiocircolatorio e immunitario. Per questo è importante concedere al corpo il tempo sufficiente a rilassarsi dopo l’attività fisica e quindi le giuste ore di sonno.
In particolare se si tratta di un allenamento serale, è bene non coricarsi immediatamente. Inoltre un allenamento troppo intenso e frequente può provocare insonnia e difficoltà a dormire proprio perché il fisico non trova il tempo di recupero necessario dopo lo sforzo, aumentando la produzione di cortisolo, l’ormone dello stress.
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