La Milano Fashion Week Primavera/Estate 2026 è scattata con un mix di attese elevate, nuovi ingressi e assenze che pesano nell’aria: un’edizione destinata a lasciare il segno. Tra i debutti più chiacchierati, spicca l’arrivo di Demna Gvasalia alla direzione creativa di Gucci, accompagnato da un evento privato molto atteso. Mentre Simone Bellotti guida ora Jil Sander, portando una nuova poetica alla Maison già da mercoledì 24. Versace apre un nuovo capitolo affidandosi a Dario Vitale, che presenterà la sua prima collezione in un evento riservato, e Louise Trotter arriverà a Bottega Veneta con una visione minimalista sull’eredità del brand.
Dall’altro lato, la settimana della moda registra l’assenza più dolorosa: Giorgio Armani, scomparso recentemente, sarà più presente che mai e le sfilate del marchio proseguiranno con il peso simbolico del suo nome. In calendario, nomi consolidati come Prada, Max Mara, Moschino, Dolce & Gabbana, Fendi, affiancano ritorni importanti quali Boss, Calcaterra e Stella Jean. Fendi, per esempio, prosegue con la formula co-ed sotto la guida di Silvia Venturini Fendi, già applaudita nella scorsa edizione.
In questa settimana milanese si percepisce un vero e proprio passaggio di testimone creativo: nuove direzioni stilistiche emergono, i grandi nomi lasciano spazi da colmare, e gli esordi tanto attesi promettono di ridefinire i confini del fashion system italiano.
Le sfilate della MFW SS 2026
Marea SS 2026
La collezione SS26 di Marea trasforma l’universo domestico in linguaggio di moda, elevando tovaglie, tovaglioli e canovacci a protagonisti di silhouette sartoriali che oscillano tra rigore e fluidità. La tavola diventa corpo, mentre jacquard, quadretti da cucina, righe sottili e ricami a rilievo si stratificano in un gioco di contrasti dove l’ordinario diventa straordinario.

Marea SS 2026. Photo courtesy press office
La palette primaria di bianco, rosso e azzurro richiama memorie intime, arricchita da cromie fuori registro che introducono un gesto ludico e sovversivo. Così Marea ridefinisce i codici estetici, trasformando l’intimità quotidiana in un’eleganza capace di sorprendere.
Vivetta SS 2026
Tutto comincia dal mare e dal suo fascino ipnotico: la collezione Spring Summer 2026 di Vivetta prende vita sott’acqua, in un immaginario onirico popolato da sirene, pirati e creature mitologiche, simboli di trasformazione e libertà creativa. In questo mondo surreale, i pantaloni balloon dei pirati, i tatuaggi marinareschi e le sirene amiche del corpo si intrecciano a dettagli iconici come i colletti bling bling e le mani-sciarpa, sempre con quella vena ironica che caratterizza il brand.

Vivetta SS 2026, Sirens Just Wanna Have Fun. Photo Max Montingelli/SGP courtesy press office
Le texture a squame, i bottoncini in madreperla, la spugna con paillettes, lurex e pizzi lavorati con granchi trasformano l’ordinario in favola, mentre anemoni ricamati a mano creano effetti tridimensionali di rara preziosità. La camicia diventa protagonista camaleontica, da tuxedo shirt ad abito lungo o mini dress, mentre le mantelle del tubino si legano al collo, in vita o sulla spalla come maxi bag.
I tessuti tecnici e casual, jersey, nylon, canvas, si arricchiscono di dettagli sartoriali, la rete da pesca si reinventa in versione deluxe con catene oro e tessere nere. Il fondo marino ispira accessori visionari: borse a forma di pesce, gioielli scultorei come polpi e stelle marine, collane-cavalluccio e granchi gioiello. Anche i copricapi diventano statement, tra cappelli da marinaio, turbanti e bucket in rafia con charms. Le calzature chiudono lo show: tacchi-riccio di mare placcati oro, sandali flat a righe da spiaggia e zeppe sinuose in nappa che rievocano la sinuosità eterna delle onde. Vivetta invita così a un’immersione creativa tra sogno, ironia e savoir-faire.
Sirivannari SS 2026
“The Eternal Nautilus” è la nuova collezione Primavera/Estate 2026 di Sirivannavari: un viaggio onirico sotto le onde che fonde sensualità, mistero e l’energia ipnotica del mare. La spirale del nautilus, simbolo di libertà e desiderio, diventa filo conduttore di silhouette che ricordano il moto delle onde: drappeggi vorticosi, trasparenze e volumi fluttuanti evocano meduse e correnti marine, mentre lo spirito del beachwear urbano introduce leggerezza e funzionalità con tagli sportivi e stratificazioni dinamiche.

Sirivannari SS 2026, The Eternal Nautilus
Nel womenswear, minigonne costruite con nastri sovrapposti, abiti fluttuanti, bodysuit fluorescenti, giacche sportive e cover-up lunghi dialogano con ricami marini, merletti intricati e tessuti dipinti a mano che raffigurano sirene. La palette si accende di azzurri, coralli aranciati, indaco thailandese e blu perlato, riflessi iridescenti come conchiglie.
Il menswear abbraccia l’essenza libera della vela con blazer asimmetrici, camicie in lino, top a barca e cappotti decorati da ricami di coralli e cavallucci marini, completati da espadrillas in tela e mocassini in camoscio ricamato.

Sirivannari SS 2026, The Eternal Nautilus. Photo courtesy press office
La collezione è anche un tributo all’artigianato thailandese: dal tessuto indaco del progetto Donkoi Model ai blend di canapa e seta di Chiang Mai, al denim tessuto a mano nei laboratori femminili alla maglia crochet degli artigiani di Tak, ogni materiale racconta una storia di tradizione e innovazione. Il ricamo firmato dal Sirivannavari Atelier and Academy arricchisce le creazioni con conchiglie, nodi macramé e incisioni a blocco trasformate in stampe xilografiche, mentre accessori come la Bahamas Bag con ricami di cristalli e madreperla, la La Luna Raffia Bag, la Capri Bag a forma di stella e i sandali in mesh trasparente decorati di applicazioni marine ampliano la narrazione.
Gioielli dorati, cinture e capelli richiamano la forma della rara conchiglia Moltke’s Heart Clam, mentre dettagli di upcycling con reti da pesca e boe riciclate sottolineano l’impegno sostenibile della designer, subacquea e attivista per la protezione delle barriere coralline thailandesi. Con i suoi tessuti preziosi, lavorazioni artigianali e accessori simbolici, “The Eternal Nautilus” non è solo una collezione ma un manifesto di moda consapevole, un’ode al mare e al suo spirito eterno: movimento, memoria e libertà che diventano eleganza da indossare.
Pin-Up Stars SS 2026
Con la collezione Primavera/Estate 2026, Pin-Up Stars lancia un messaggio chiaro: trasformare ogni giorno in vacanza con “Holiday Everyday”, un concept che invita a vivere con leggerezza, energia e libertà tra città, rooftop e party esclusivi. Dopo il trentennale festeggiato l’anno scorso, il brand inaugura una nuova fase creativa, riaffermando la propria identità con una proposta che unisce sensualità e funzionalità, sartorialità e innovazione.
Ogni serie è pensata come un universo a sé: bikini scolpiti, abiti cocktail impalpabili e fuori acqua che diventano veri capi urbanwear, da indossare con disinvoltura anche in città. È una moda che racconta donne audaci, dinamiche e consapevoli, dove ogni pezzo non è semplice beachwear ma un capo protagonista, libero di essere mixato e reinterpretato dal giorno alla sera.

Pin-Up Stars SS 2026, Holiday Everyday. Photo Paolo Lanzi/launchmetrics.com/Spotlight courtesy press office
I tessuti narrano storie di cura artigianale, tra cristalli dégradé su tulle, catene dorate, nodi e dettagli handmade, mentre le stampe iconiche, piazzate o ispirate alla natura, sprigionano un’identità visiva immediata e riconoscibile. La palette cromatica alterna toni sabbiosi, marroni bruciati, un sofisticato verde Wimbledon e bagliori dorati che attraversano la collezione come un filo prezioso, arricchiti da accessori gioiello e chiusure personalizzate che aggiungono un tocco couture.
Il risultato è un guardaroba camaleontico e versatile, capace di accompagnare le donne ovunque con stile e disinvoltura. Con questa nuova proposta, Pin-Up Stars continua a creare tendenza senza inseguirla, ribadendo la propria forza visionaria e la capacità di reinventarsi stagione dopo stagione.
Raffaela D’Angelo SS 2026
Tra le atmosfere suggestive dei chiostri del Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia di Milano ha preso vita la nuova collezione Estate 2026 di Raffaela D’Angelo, un trionfo di romanticismo e visioni oniriche che unisce tradizione e innovazione. Abiti che sembrano dipinti, tra stampe acquerellate ispirate a Monet, ricami preziosi e una palette cromatica che spazia dai neri e dalle argille d’Africa al blu d’Egeo, fino al lilla e all’arancio vibrante.
Ogni capo è il risultato di una filiera interamente italiana dove reti, macramè, sangallo, seta e lino prendono forma grazie al lavoro di mani esperte che trasformano il sapere artigianale in pura emozione contemporanea. Non è solo moda, ma un manifesto di autenticità, qualità e responsabilità, come sottolinea la stessa designer: scegliere questi abiti significa partecipare alla costruzione di un futuro più consapevole, trasmettendo alle nuove generazioni il valore del saper fare e dell’eccellenza italiana.

Raffaela D’Angelo SS 2026. Photo Paolo Lanzi/Gorunway.com courtesy press office
Una visione che ha conquistato il pubblico presente, tra cui la campionessa olimpica Federica Pellegrini, da sempre vicina al brand e oggi in prima fila per celebrare il talento e la passione che accomunano il suo percorso sportivo a quello creativo della maison. La sua presenza ha aggiunto un tocco di energia e simbolismo a una serata che ha unito arte, moda e impegno culturale, esaltando un messaggio forte: il Made in Italy non è solo un’etichetta, ma un patrimonio vivo da indossare e tramandare.
Con questa collezione, Raffaela D’Angelo non propone semplicemente abiti, racconta storie che parlano di bellezza, territorio e futuro, trasformando ogni filo e ogni tessuto in un atto d’amore per la vita e per chi verrà dopo di noi.
SARAWONG SS 2026
Con la collezione Primavera/Estate 2026 “Nowhere”, la maison SARAWONG propone un viaggio nella leggerezza interiore ispirato al Sutra del Diamante, in cui il distacco diventa sinonimo di chiarezza e presenza nel momento. Il titolo racchiude una doppia chiave di lettura: “no where” come libertà dai confini e “now here” come consapevolezza del presente, filosofia che si traduce in un linguaggio stilistico raffinato e profondamente contemporaneo.
Non si tratta di minimalismo, bensì di un lusso definito dalla qualità dei dettagli, dall’equilibrio delle forme e da una visione internazionale che unisce Oriente e Occidente. Linee fluide ed estetica zen incontrano merletti di corte e silhouette strutturate, dando vita a un dialogo armonioso tra tradizione cinese e patrimonio europeo. La palette cromatica luminosa spazia dal bianco e dall’avorio ai toni floreali del giallo crisantemo, del verde cardamomo e del lilla orchidea, arricchita da accenti di blu e da bagliori metallici in oro e argento che evocano la luce estiva.

SARAWONG SS 2026, Nowhere. Photo courtesy press office
Protagonisti assoluti sono i materiali e la maestria artigianale: sete e jacquard dipinti a mano, ricami haute couture con perline di vetro e paillettes gioiello, tessiture tradizionali cinesi a cordoncino che si trasformano in sculture floreali tridimensionali. I cinque simboli floreali scelti, dal cardamomo che richiama giovinezza e grazia all’orchidea, emblema di eleganza, diventano il fil rouge poetico della collezione.
Ogni abito è un’opera unica che può richiedere centinaia di ore di lavoro manuale, fondendo ricerca estetica e savoir-faire artigianale in un lusso consapevole e senza eccessi. Come sottolinea la direttrice creativa Sara Wong, l’obiettivo è esprimere la leggerezza del distacco e la forza silenziosa della natura, riportando al centro tempo, qualità e consapevolezza.
La collezione si configura così come un manifesto di stile e di filosofia in cui l’arte del fare e la tradizione dialogano con l’innovazione e con un design internazionale riaffermando l’identità di SARAWONG come interprete di un lusso che non è ostentazione, ma equilibrio tra significato, bellezza e cultura.
Laura Biagiotti SS 2026
Alla Milano Fashion Week, Lavinia Biagiotti Cigna ha presentato la collezione Primavera/Estate 2026 “The Art of Fashion”, un inno al dinamismo e alla trasformazione ispirato alla celebre “Futurfarfalla” di Giacomo Balla, simbolo di leggerezza e nuove prospettive. Il legame con l’arte, eredità della madre Laura Biagiotti, mecenate e pioniera del dialogo moda/cultura, si rinnova in una proposta che invita le donne a “vestire il tempo” con coraggio, passione e responsabilità, trasformando ogni abito in un’occasione per guardare la realtà da un punto di vista diverso, come suggeriva Calvino ne Il Barone Rampante, messo in scena subito dopo la sfilata al Piccolo Teatro Grassi.
In passerella, tra allegoria e realismo, hanno sfilato creazioni che fondono sogno e praticità, fantasia e comfort: giacche classiche decorate con la farfalla di Balla, caftani e tubini alla caviglia, trench estivi e tute in tessuti naturali e impalpabili, animati da lampi di colore dal blu elettrico all’arancio acceso. La maglieria tessuta a mano diventa protagonista, con composizioni a punto su punto e reti di cordoncino piatto impreziosite da ricami luminosi che trasformano i capi in veri pezzi gioiello.

Laura Biagiotti SS 2026, The Art of Fashion. Photo Stefano Massé courtesy press office
L’iconico abito Bambola si reinventa con balze che si sciolgono in tagli sbiechi, mentre la maglieria strutturata accompagna il corpo con geometrie morbide e coerenti. La collezione si chiude con un sorprendente gran finale in bianco e nero, sobrio e modernissimo, che esalta la versatilità di un guardaroba pensato per accompagnare la donna contemporanea in ogni momento.
Non mancano gli accessori, che raccontano nuovi capitoli dello stile Biagiotti con un tocco pop: dalle borse LB agli occhiali tondi metallici, fino ai sabot colorati e ai fermacapelli coordinati, per un look che fa del movimento e della leggerezza il suo tratto distintivo. Con questa stagione, Biagiotti riafferma il proprio ruolo di custode di un patrimonio lungo 60 anni, aggiornando la forza visionaria di Balla e trasformando la moda in un costante dialogo con l’arte, capace di coniugare memoria e futuro in un racconto vibrante e poetico.
BruceGlen SS 2026
Dopo il debutto milanese, il duo di designer Bruce e Glen Proctor, anima del brand BruceGlen, è tornato alla Starbucks Reserve™ Roastery per presentare la collezione Spring/Summer 2026 “Now”, un’esplosione di colore, energia e inclusività. Celebre per le stampe audaci e la narrazione gioiosa, il marchio ha trasformato la Roastery in uno spazio immersivo fatto di bolle iridescenti, performance e atmosfere vibranti, offrendo al pubblico un’esperienza che fonde moda, design e sensorialità.

BruceGlen SS 2026, Now. Photo courtesy press office
La nuova collezione celebra la gioia del presente e invita a cogliere la bellezza nell’attimo: “fermarsi per ridere, sentire il sole e indossare qualcosa che ti faccia sorridere”, spiegano i due creativi, ispirati alla magia fugace delle bolle di sapone, splendenti proprio perché temporanee. Con “Now”, BruceGlen conferma la sua visione dinamica e inclusiva, capace di raccontare la moda come atto di gioia condivisa e di connessione autentica con l’istante.
DAVii SS 2026
Con la collezione Primavera/Estate 2026 “Reimagined Forms”, il brand d’avanguardia DAVii esplora l’incontro tra forme organiche e silhouette futuristiche, ridefinendo i confini della moda contemporanea. Tra neoprene, organza di seta e pelle, prende vita un guardaroba che unisce fluidità e architettura, movimento e modernità.

DAVii SS 2026, Reimagined Forms. Photo courtesy press office
Abiti leggeri in organza, giacche strutturate in neoprene e capi in pelle dal forte impatto estetico raccontano un percorso creativo che celebra la bellezza delle curve naturali tradotte in design innovativo. “Questa collezione è una celebrazione della bellezza che emerge quando le forme organiche incontrano il design moderno”, afferma il direttore creativo Davi, sottolineando l’impegno del marchio verso innovazione e sperimentazione stilistica.
Ferrari SS 2026
Con la SS26 Runway Collection, presentata in un set che è un’officina bianca e avveniristica, il direttore creativo Rocco Iannone restituisce l’essenza più pura della moda firmata Ferrari, unendo rigore e poesia in un percorso che riduce per mettere a fuoco forma, materia e funzione. La collezione nasce da un gesto stilistico risoluto, che trasforma il “fare” in un atto di concentrazione e sintesi: abiti netti e verticali, volumi che avvolgono e magnificano il movimento, canvas di seta, garza di cashmere, nappa e denim acidato che esprimono la loro qualità attraverso toni essenziali di bianco, ruggine e rosso magma.

Ferrari SS 2026. Photo Filippo Fior/Gorunway.com courtesy press office
La narrazione visiva inizia con tailoring ampi e camicie fluide, attraversa l’energia decisa di pellami tamponati e maglie aerografate, e si conclude con forme sinuose e scultoree illuminate da un brillare argenteo e assoluto. Anche gli accessori raccontano questo equilibrio tra pragmatismo e visione: pump in canvas, driving shoes dalla punta squadrata, la Ferrari Dino Bag dai profili morbidi e la Tool Case dalle linee angolari, fino a bijou che reinterpretano bulloni e lucchetti trasformandoli in simboli di stile.

Ferrari SS 2026. Photo Filippo Fior/Gorunway.com courtesy press office
Ogni dettaglio diventa parte di un racconto che rimanda al mondo dell’officina, luogo in cui le idee prendono forma attraverso le mani e la materia. In questo spazio sospeso, privo di distrazioni, si riscopre il tatto come mezzo per fare ed esperire, mentre la luce esalta la personalità istintiva e fuori dagli schemi dell’uomo e della donna Ferrari. Con questa collezione, Iannone ribadisce la filosofia del “ridurre per aumentare”, trasformando la moda in un sistema vestimentario pragmatico e dichiaratorio, capace di connettere bellezza, emozione e funzionalità.
Pierre-Louis Mascia SS 2026
Con la nuova collezione Primavera/Estate 2026, Pierre-Louis Mascia porta in passerella un racconto che nasce dal teatro e dal suo linguaggio di illusioni e verità, ispirato alla pellicola francese Les Enfants du paradis del 1945. I tessuti diventano frammenti di memoria, con drappeggi, pieghe e trompe-l’œil che evocano un universo sospeso tra realtà e finzione.

Pierre-Louis Mascia SS 2026, Les enfants du paradis. Photo Max Montingelli/SGP courtesy press office
Grande protagonista è la seta, declinata in 18 stampe originali, emblema della maestria del designer nell’arte di mescolare motivi e colori, affiancata da jersey avvolgente e gonne ampie arricchite da leggere balze che donano movimento e femminilità. Completi giacca e pantalone convivono con abiti morbidi e sinuosi, shorts e camicie in stile pigiama, mentre bomber e trench leggerissimi accompagnano le giornate più fresche.

Pierre-Louis Mascia SS 2026, Les enfants du paradis. Photo Max Montingelli/SGP courtesy press office
Non mancano i jeans con effetti trompe-l’œil, tocco creativo che richiama lo spirito scenico, e capi che accarezzano la pelle come polvere di memoria, trasformandosi in poesia sotto i riflettori. Con “un sipario che si apre e tre colpi che annunciano l’inizio”, Mascia rinnova la sua vocazione a trasformare il quotidiano in un atto teatrale, celebrando la vita nelle sue follie e nei suoi desideri.
Elisabetta Franchi SS 2026
Nel cuore di Milano, tra le mura intrise di leggende di Palazzo Acerbi, la “Casa del Diavolo”, Elisabetta Franchi scrive un nuovo capitolo della sua storia inaugurando la sua nuova dimora e presentando la collezione Spring-Summer 2026: un viaggio tra contrasti, in cui luce e ombra si intrecciano per dare vita a un racconto di empowerment e femminilità.
Le silhouette abbracciano il corpo con forza e libertà, tra frange che danzano leggere e drappeggi che svelano trasparenze magnetiche, mentre pelle, tripolino e organza creano volumi impalpabili e ricami effetto rete accentuano il movimento. Abiti dalle asimmetrie fluide dialogano con pantaloni capri e gonne a vita bassa, i blazer sartoriali enfatizzano spalle decise, la maglieria sottile si fonde come una seconda pelle e i trench oversize ridisegnano l’outerwear con un’anima imponente, avvolgente e seducente. Il denim si reinventa con corrosioni e sfrangiature, simbolo di un’attitudine urbana e libera, mentre la palette cromatica gioca su contrasti decisi: dal nero profondo al boudoir pink, passando per toni caldi come cacao e argilla.

Elisabetta Franchi SS 2026, Light and Shadow. Photo Stafano Masse/Onphrame ltd courtesy press office
Gli accessori amplificano il messaggio: borse morbide, maxi o mini, pensate per accompagnare ogni gesto, calzature che spaziano da mule in nappa a décolleté in suede, fino a slingback in pelle effetto struzzo, e gioielli statement in metallo, audaci e sovrapposti, che raccontano carattere ed energia.
In questa cornice, la donna Elisabetta Franchi emerge come figura indipendente, magnetica e sicura di sé, capace di sedurre e guidare la scena, trasformando ogni capo in un manifesto di identità ed evoluzione. Dieci parole chiave – Forza, Bellezza, Seduzione, Dedizione, Determinazione, Energia, Empowerment, Femminilità, Evoluzione, Futuro – si traducono in stile per una collezione che non veste soltanto, ma definisce una visione e un destino.
Martino Midali SS 2026
La Primavera Estate 2026 di Martino Midali nasce come un racconto corale di femminilità plurale, presentato al Museo della Scienza e della Tecnologia, dove accanto alle modelle hanno sfilato sei donne vere, testimoni di percorsi unici trasformati in linguaggio di stile. Francesca Senette, dal giornalismo allo yoga, ha portato in passerella il valore del silenzio forte e consapevole, mentre Francesca Valla, la Tata più amata della tv, ha tradotto in moda il rispetto e l’accoglienza che hanno guidato generazioni di famiglie.
Orsetta Borghero, attrice e podcaster, ha celebrato la metamorfosi come forma d’arte, e Stefania De Peppe ha incarnato la forza della rinascita, simile a una fenice che si rigenera dalle ferite. A seguire, Iaia De Rose, storyteller e imprenditrice digitale, ha reso tangibile l’energia creativa della resilienza, e Ludmilla Voronikina Bozzetti, top model internazionale, ha portato con sé la stratificazione di esperienze diverse fuse in un’unica bellezza.
È da questo mosaico di voci che prende corpo la Midali Attitude, uno stile che fa del movimento grazia e dell’attitudine identità, unendo leggerezza, bellezza ed eleganza senza tempo. Le silhouette della collezione si muovono tra fluidità e rigore, alternando pantaloni ampi, tuniche leggere e caftani oversize a tailleur dalle linee sartoriali e chemisier segnati da sottili coulisse.

Martino Midali SS 2026, Midali Attitude. Photo Paolo Lanzi/Gorunway.com courtesy press office
Sono i dettagli – coulisse all over, bottoni rivestiti ton sur ton, jacquard geometrici – a scandire il ritmo della stagione, donando forza e riconoscibilità al segno del brand. La materia, viva e luminosa, esplora sete e viscose impalpabili, cotoni vibranti e laminati iridescenti, accompagnati da una palette che spazia dal bianco gesso e nero iconico alle tonalità terrose, ai verdi acquatici e alle stampe pastellate. Tra i capi simbolo, spiccano la sahariana alleggerita in chiave Midali, la gonna a tubino riletta in fluidità e il caftano-kimono, dichiarazione di libertà e movimento.
A impreziosire i look, i gioielli di Monica Castiglioni, opere in bronzo e argento realizzate con la tecnica della cera persa: serie limitate e componibili che, ispirate al pistillo del fiore, aggiungono forza scultorea ed essenzialità ai volumi Midali. Ogni capo diventa così un frammento di vita, capace di adattarsi al corpo e dialogare con la luce, restituendo l’immagine di una femminilità mutevole e autentica, fatta di storie diverse che si intrecciano. La sfilata SS26 si fa così manifesto di pluralità, un diario al femminile che racconta come la bellezza non sia mai un modello unico, ma una costellazione di attitudini e possibilità, in cui ogni donna trova la propria voce e il proprio stile.
Henri SS 2026
Con la collezione Spring Summer 2026, Henri firma la sua seconda prova creativa dichiarando con orgoglio una moda “fuori dal tempo”, che sfida la rapidità e la standardizzazione contemporanea per recuperare qualità, artigianalità e audacia tecnica. Ispirandosi alle icone femminili degli anni ’30-’60, il brand le reinterpreta come personaggi da vivere e sovvertire, componendo un guardaroba-palcoscenico per donne che non accettano un solo ruolo ma amano incarnarne mille.

Henri SS 2026. Photo courtesy press office
Le silhouette iconiche – dalla giacca a clessidra al mantello voluminoso, dal cappotto svasato all’abito da sera senza spalline – diventano fondamento di una grammatica stilistica che parla di femminilità archetipica e di libertà creativa. A tessere questo racconto sono materiali preziosi che richiamano la couture anni ’50: jacquard inaspettati, astrakan, raso lucido, pied-de-poule, shantung e motivi tone-sur-tone del XVIII secolo, trattati come un vero vocabolario sartoriale. Ne nasce una collezione concepita non come semplice guardaroba, ma come stato d’animo ed enciclopedia della couture, capace di trasformare ogni capo in un atto di stile senza tempo.
Simon Cracker SS 2026
Con questa Milano Fashion Week donna, Simon Cracker inaugura una nuova fase creativa con una capsule collection che diventa un ringraziamento alla propria crew, a quell’energia collettiva che ha sempre sostenuto il brand. Dopo cinque anni di percorso condiviso con Filippo Biraghi, Simone Botte prosegue in autonomia, trasformando il vissuto in un nuovo inizio capace di generare opportunità e visioni inedite.

Simon Cracker SS 2026, Punkindness. Photo courtesy press office
Al centro rimane la “famiglia Cracker”, un nucleo di persone diverse e speciali, unite non dal sangue ma dalle idee, che trovano spazio nella collezione e diventano protagoniste della sfilata: modelli di street casting che sono parte integrante del progetto, anime differenti e complementari, proprio come i ragazzi in punizione di The Breakfast Club. I ricordi personali si intrecciano al racconto stilistico, a partire dalle 100 lire ritrovate nelle giacche vintage del nonno del designer, trasformate in pattern sui tessuti riciclati, sui bottoni maxi e sugli accessori.
Accanto a questi segni identitari, emerge la divisa scolastica distrutta e ricucita, che assume nuove forme su silhouette e personalità differenti, mentre la mascotte scelta per la SS26, il gatto nero Salem, appare dipinto a mano su camicie, accessori e sulle Maryjane nate dalla collaborazione con Dr. Martens. La collezione gioca con contrasti forti: abiti femminili in seta stropicciata e tinta a mano si alternano a giacche sartoriali dai volumi raddoppiati, mentre le cromie spaziano dall’arancio terracotta alle sfumature derivate dai diversi tessuti fino alla scala del blu marino, che sostituisce il tartan con un quadrettato geometrico su minigonne e capispalla.

Simon Cracker SS 2026, Punkindness. Photo courtesy press office
Il tutto si traduce in un guardaroba manifesto che parla con forza ma senza rumore, riaffermando l’essenza del Punkindness, filosofia che non è più soltanto un tema di sfilata ma il DNA stesso del brand. Fondato nel 2010 come luogo sicuro lontano dalle dinamiche tossiche della moda, Simon Cracker rimane un rifugio creativo aperto, dove abiti e persone dialogano con autenticità, libertà e visione collettiva.
Anteprima SS 2026
La nuova collezione Spring/Summer 2026 di Anteprima nasce come un inno poetico alla trasformazione, frutto della collaborazione tra la direttrice creativa Izumi Ogino e lo scultore miniaturista Takahiro Iwasaki, maestro giapponese di Hiroshima. Intitolata “Echi di transitorietà. Dalla fragilità, costruiamo. Dalla decadenza, creiamo”, la collezione esplora il potere rigenerativo della debolezza, trasformando materiali effimeri in simboli di forza e bellezza.
I capi diventano architetture indossabili, ispirate alle torri sospese e ai templi di Iwasaki, dove leggerezza e solidità convivono in perfetto equilibrio. La passerella si trasforma in un cantiere poetico, animato da uno stagno riflettente che evoca la dualità tra struttura e transitorietà. Lo styling a strati e i tessuti impalpabili creano un gioco di trasparenze e geometrie, mentre le luci mettono in risalto la tridimensionalità delle silhouette.

Anteprima SS 2026. Photo Daniele Venturelli/Getty Images courtesy press office
La palette cromatica vibra di ottimismo e rinascita, passando dai blu e verdi intensi ai toni pastello di menta, pesca e glicine, fino a un arancio energico che richiama l’intervento umano e la ricostruzione. Le texture non convenzionali – fili riciclati, filati metallici, tessuti traslucidi – traducono in materia il linguaggio meditativo di Iwasaki, con un forte accento sulla sostenibilità: fibre rigenerate, nylon e poliestere riciclati, tecniche artigianali zero waste.
Ogni capo, dal trench corto al bermuda unisex, fino alla maglia mesh decorata con un’opera dell’artista, racconta un’idea di moda come arte da indossare, dove il quotidiano diventa straordinario. Con questa collezione, Anteprima riafferma il suo ruolo di ponte tra creatività e consapevolezza, celebrando la resilienza silenziosa che nasce dal tempo, dalla memoria e dalla materia, e trasformando ogni gesto creativo in un atto di rigenerazione.
Le presentazioni della MFW SS 2026
Beefbar x Alberto Bresci capsule collection
Dal 23 al 26 settembre 2025 Beefbar celebra i suoi 20 anni con una capsule ironica e cosmopolita firmata da Alberto Bresci: T-shirt e cappellini emoji-inspired, dal bikini al dragone, dalla palma all’unicorno, trasformano i simboli del brand in un codice stilistico pop e urban.

Beefbar x Alberto Bresci capsule collection
Frutto della visione condivisa con Riccardo Giraudi, CEO di Beefbar Group, la collezione unisce moda e food in un linguaggio visivo globale, confermando Beefbar come piattaforma culturale e lifestyle internazionale.
Borbonese SS 2026
Tutto prende vita come in una pellicola: un ristorante nel cuore di Milano diventa set di incontri e racconti, tra coppie eleganti ma imperfette, giornalisti di fama e ragazze ribelli, sotto lo sguardo del giovane door man in abito bianco. “Ci vediamo da Bice” diventa così il titolo ideale di un film che porta in scena la Spring Summer 2026, un’esperienza corale che riflette la Milano di oggi e di ieri.
Il viaggio estetico di Borbonese si racconta come una serie TV fatta di episodi e sequel, capace di proiettarsi nel futuro senza mai dimenticare il proprio DNA. A sancirlo è il debutto di Borbonese Identity, la capsule esclusiva con nuova etichetta che celebra l’heritage del brand attraverso forme circolari iconiche, materiali morbidi e l’Occhio di pernice, superficie emotiva che trasforma oggetti in icone. Protagonista la Première, borsa che reinterpreta il sigillo storico come anteprima della nuova visione; accanto a lei, Bice con i suoi doppi manici, simbolo di eleganza senza tempo, e la Borboletiña, mini-farfalla da portare a mano, sorella mignon della Borboleta.

Borbonese SS 2026
La collezione si arricchisce anche con la Full Moon, hobo dalla forma tondeggiante che richiama la Luna e completa un best seller di sempre; con la Vis à vis, dove le due viti si fronteggiano; con la London, dal mood metropolitano; con la Collier, che richiama una collana con la sua coulisse; e con le nuove varianti della Sexy bag.
Come spiega Stefano Ferro, CEO di Borbonese, questa collezione è la prima di un film proiettato nei migliori cinema, frutto di una visione rinnovata che intreccia ispirazione, immagine e oggetto in un copione autentico basato su oltre un secolo di storia.
Moiré Gallery Milano Come una volta
In occasione della Milano Fashion Week settembre 2025, Moiré Gallery Milano presenta “Come una volta”, un trittico sartoriale composto da gonne, gilet e giacche che fondono tradizione e contemporaneità. La gonna a mezza ruota incarna uno stile iperfemminile, mentre il gilet classico a cinque bottoni e la giacca doppiopetto maschile aggiungono un tocco urban ed essenziale, senza rinunciare alla femminilità.

Moiré Gallery Milano, Trittico sartoriale
Ogni capo, realizzabile su misura e personalizzabile in tessuti e colori, esprime un prêt-à-porter sofisticato, dove protagonisti sono il fresco lana e il charmelaine in pura lana, in nuance dal grigio al beige fino al blu navy. Il lusso è nei dettagli: cuciture sartoriali, rifiniture curate e zip invisibili. A completare la collezione, i gioielli solidali “ACP con Cuamm”, progetto benefico firmato da Angelica Sacchi, Camilla Conti e Paola Montagna, che attraverso creazioni artigianali in edizione limitata sostengono le iniziative di Medici con l’Africa Cuamm.
Agnona SS 2026
“Fiorisci come se volessi rendere il mondo più bello”: con questo invito poetico Stefano Aimone, direttore creativo e CEO del marchio, introduce la nuova collezione Agnona Spring/Summer, un viaggio dove la fioritura è innanzitutto interiore, un processo di rigenerazione che si traduce in forme, tessuti e atmosfere capaci di unire emozione e sartorialità.

Agnona SS 2026, Blooming
L’universo femminile prende vita con City Bloom, capitolo che reinterpreta le icone del brand, capispalla, bianco e nero, double, attraverso stampe floreali e ricami che trasformano il formalwear in poesia urbana: emblematico il lungo coat bianco in cashmere e lana ultrafine, impreziosito da fiori tridimensionali color peonia Shan Hu Tai, nuance che ritorna nei pantaloni-palazzo e nei cappotti a vestaglia. A questo lirismo visivo si affianca il gioco di contrasti tra tessuti fluidi e volumi scultorei, con abiti dalle spalle scivolate in delicate tonalità salvia. La narrazione prosegue con Momò, omaggio al fondatore Francesco Ilorini Mo: dalle stoffe d’archivio nascono nuove interpretazioni di pied de poule e Vichy su cotoni, viscose e sete leggere, che plasmano trench, sahariane e field jacket, mentre la palette vira dal cioccolato al corda fino ai blu denim avorio e bleached, arricchiti da dettagli crochet. Il terzo capitolo, Promenade, evoca la Provenza estiva con ricami macramè see-through su cotone croccante, lino, seta e nappa morbidissima nei toni navy, sabbia, pesca e bianco: un guardaroba sofisticato ma leggero, intriso di sole e natura. Poi arriva il Rusty Sunset, che porta il mare in passerella con crochet femminile, righe dévoré e capi oversize in lino con piping ispirato ai pigiami.

Agnona SS 2026, Blooming
L’uomo Agnona respira la stessa vibrazione: anche per lui la fioritura è interiore e lo stile diventa promessa di rinnovamento, tra daywear raffinato e smart casual floreale. City Bloom al maschile fonde stampe allover e dettagli romantici, mentre in Promenade i ritmi rallentano e l’uomo ritrova un’eleganza naturale fatta di check e righe combinate, maglieria dévoré con microfantasie da cravatteria e pelle scamosciata super soft. I colori spaziano dal cioccolato al sabbia fino agli azzurri e al Navy, componendo un racconto visivo che abbraccia poesia e concretezza. Con questa collezione, Agnona intreccia sartorialità, artigianato e lirismo, regalando a uomo e donna un guardaroba che sa di natura, memoria e rinascita, nel segno di una bellezza autentica e senza tempo.
Blazé Milano SS 2026
“Lusso, calma e voluttà”: il celebre dipinto di Matisse diventa la scintilla creativa che ispira la nuova collezione estiva di Blazé Milano, un omaggio al colore come linguaggio vitale e alla sensualità rilassata di una riviera immaginaria. Le nuance neutre si accendono di tocchi intensi, dal blu nautical al Montecarlo blue, passando per rosa delicati e un rosso acceso, tributo diretto a Matisse, che illumina jeans a gamba dritta con impunture tabacco, Berbere Shirt con ricami iconici, gonne a matita in suede e cinture intrecciate con fibbia ispirata alla Smiley pocket.

Blazé Milano SS 2026, A Flash on the Riviera
La novità assoluta è il debutto del beachwear, con bikini arricchito da placca tartarugata e costumi interi sgambati dal profondo scollo anni ’80, evocando l’allure magnetica di Carolina di Monaco negli scatti di Newton. La stessa decade rivive nelle giacche boxy come la Lola Jacket, nei boleri Shamo con maxi bottoni dorati e nelle gonne fitted a vita alta. La modernità arriva dai tessuti naturali (lino, seta, viscosa) fluidi e leggeri, perfetti dal lavoro al beach club, come nel gessato estivo a righe salvia declinato negli Everyday blazer e negli Everynight blazer in mix operati che richiamano asciugamani da riviera.
La donna Blazé, fedele al suo spirito tomboy, esplora completi dal taglio maschile con microcheck e tre pezzi sartoriali, ma al calar della sera rivela la sua anima femminea con Konik skirt dalle stampe pois, abiti lunghi Le luxe bon bon ricamati di paillettes effetto bagnato e jumpsuit con short balloon e scollo all’americana. Una collezione che intreccia heritage, sensualità e versatilità, consacrando il guardaroba dell’estate a un’ode contemporanea a Matisse: un’esplosione di colore e poesia da vivere con calma, lusso e voluttà.
Mantù SS 2026
Autenticità e libertà sono il cuore della nuova collezione Mantù Primavera/Estate 2026, che celebra una femminilità consapevole e in continua evoluzione attraverso tessuti naturali, lavorazioni artigianali e dettagli unici. Le silhouette ampie e fluide prendono vita in gonne scampanate e lunghi caftani con maniche al gomito e spalle a sbuffo di ispirazione vittoriana, animati dall’effetto tridimensionale della stampa Nuvola.

Mantù SS 2026, Natural Reimagined
Protagoniste assolute, le margherite diventano ricami gioiello con paillettes cucite a mano che illuminano abiti dalle linee dritte, mentre i petali si trasformano in motivi astratti nelle stampe blu e marroni con goffrature artigianali. I volumi materici emergono negli abiti trapezoidali in lino e cotone, nelle versioni bianco/nero o nelle delicate tonalità rosa e grigio fumé, fino ai tailleur in cotone stropicciato con filato metallico che regala un effetto vibrante.
Raffinati e sostenibili, gli abiti in ramié, la “seta del lino”, brillano in panna e cioccolato. Novità della stagione, la giacca da operaio reinterpretata, che gioca tra sportswear e sera: bianca con collo blu o in versione bomber con impunture a vista, si trasforma con i bottoni gioiello. La palette cromatica resta essenziale e sofisticata, con marrone castagna, blu cobalto, rosa e nero sfumati dal maltinto, definendo un guardaroba naturale e senza tempo. Mantù firma così un nuovo capitolo di stile fatto di bellezza durevole e identità inconfondibile.
Arthur Arbesser FW 2025
Con la sua nuova collezione Fall/Winter 25-26, presentata in occasione della Milano Fashion Week con il modello direct-to-consumer, Arthur Arbesser inaugura un capitolo all’insegna di indipendenza e creatività, aprendo le porte del suo nuovo studio milanese, un’ex officina trasformata in spazio multidisciplinare dove showroom, laboratorio e luogo di sperimentazione convivono.

Arthur Arbesser FW 2025-2026. Photo by Henrik Blomqvist courtesy press office
Qui, tra tessuti dipinti a mano e collaborazioni con altri creativi, nasce una moda essenziale e mirata che fa della sostenibilità e del recupero la sua cifra, come dimostra il tessuto a righe tabacco e nero della storica Backhausen, già visto nel Fall 18 e ora reinventato in pantaloni fluidi e un gilet sartoriale. La riscoperta di oltre dieci anni di archivi del brand ha dato vita a nuove grafiche e stampe, dalle composizioni digitali agli ingrandimenti di bottoni vintage, fino alle righe multicolore ispirate ai nastri adesivi del trasloco, che si intrecciano con abiti dalle linee pulite, gonne irregolari, pantaloni skinny a zampa e camicie oversize.

Arthur Arbesser x Hanro
La collezione dialoga inoltre con la capsule realizzata per Hanro, prima collaborazione del brand svizzero con un designer, che propone 15 capi in scacchi e vichy perfettamente coordinati allo stile Arbesser. La creatività si estende al design con la lampada Huf per Servomuto, oggetto ironico e colorato ispirato allo zoccolo di cavallo, disponibile in vari formati e cromie.

Servomuto Huf by Arthur Arbesser. Photo Matteo D’Angelo courtesy press office
Il lookbook affida la narrazione a due sguardi differenti: gli scatti artistici e vibranti di Henrik Blomqvist e le immagini intime di Giulia Fassina, che immortalano amici creativi nello studio. Tra innovazione, archivi e contaminazioni, Arbesser conferma la sua missione: valorizzare colori e stampe, antidoto vivace contro l’omologazione neutra e piatta della moda contemporanea.
Premiata SS 2026
Alla Milano Fashion Week Premiata ha presentato la collezione Primavera/Estate 2026, trasformandola in un vero e proprio racconto di stile che unisce savoir-faire artigianale e visione contemporanea. Al centro c’è l’equilibrio che da sempre caratterizza il brand: nuove forme e volumi inediti che dialogano con la quotidianità dinamica, mantenendo l’attenzione ai dettagli e alla qualità delle lavorazioni.
La SS26 si muove tra continuità e innovazione, intrecciando codici classici e accenti sportivi e sperimentando con materiali pregiati, contrasti cromatici e dettagli preziosi. Tra i modelli più iconici spiccano le slingback dalle texture esotiche, i sabot gioiello illuminati da nuove sfumature e proposte femminili dai colori vivaci e audaci.

Premiata SS 2026
Una sorpresa speciale arriva dall’archivio: il sandalo-mocassino con tacco del 2003 reinterpretato in chiave attuale, simbolo della capacità del marchio di valorizzare la propria storia guardando al futuro. La sperimentazione materica e cromatica diventa protagonista, con toni neutri (nero, ecru, tabacco) accesi da lampone, verde oliva, salvia e oro, mentre superfici lucide, camosci morbidi e pellami laminati si alternano con inserti metallici e strass, esaltando la vocazione raffinata della collezione.
Anche lo showroom immersivo è parte integrante del progetto: calzature sospese in una composizione poetica, corde e giochi di luce che trasformano lo spazio in un’esperienza contemplativa. Con questa proposta, Premiata riafferma la sua identità in un equilibrio sottile tra familiarità e meraviglia, confermando la volontà di innovare stagione dopo stagione senza perdere il carattere distintivo che l’ha resa un riferimento nello scenario internazionale.
Domenico Orefice SS 2026
Con la collezione “A4 R4”, presentata nel calendario ufficiale della Camera Nazionale della Moda Italiana durante la Milano Fashion Week, Domenico Orefice scrive un nuovo capitolo del suo percorso creativo, ispirato al mondo dell’alpinismo e alla simbologia del free climbing, dove “A” indica la difficoltà e “R” il rischio: una metafora della sua personale scalata tra sfide quotidiane e visione artistica in continua evoluzione. Questa volta lo scenario immaginato è un aeroporto, spazio frenetico che si intreccia con l’estetica streetwear e industriale del brand, arricchita da elementi workwear e silhouette sartoriali strutturate.
La collezione si distingue per l’uso di pelle e denim, lavorati in chiave più morbida e combinati con tessuti fluidi, in un perfetto equilibrio tra il comfort del loose fit e un linguaggio avant-garde. Il denim distressed, volutamente slavato e rovinato, richiama il concetto di capi già vissuti, mentre l’outerwear gioca con contrasti di finiture lucide e opache, arricchito da ampie tasche utility che rimandano al workwear funzionale.

Domenico Orefice SS 2026, A4R4
Centrale la scelta sostenibile: la pelle proviene da scarti recuperati e tessuti deadstock trasformati in nuove risorse, riducendo l’impatto ambientale. Il casual è enfatizzato dai pantaloni super ampi e dalle t-shirt reinterpretate, tra cui quelle stampate che esplorano la dualità tra reale e virtuale, filo conduttore anche del sito web del brand. Alcune magliette presentano cinture in pelle applicate sul fondo, richiamo alla Free Solo T-Shirt, capo iconico che definisce il DNA del marchio.
A completare la narrazione, il designer presenta una collaborazione speciale con Vans, customizzando le Authentic in occasione del 60° anniversario del modello, atteso nel 2026: un progetto che celebra la cultura streetwear internazionale e offre al brand emergente una piattaforma di riconoscimento globale. Con “A4 R4”, Orefice riafferma la sua capacità di fondere sartorialità, ricerca materica e visione concettuale, proponendo una moda che non è solo estetica ma anche racconto, trasformando l’abbigliamento in un’esperienza che unisce viaggio, identità e sostenibilità.
Niù SS 2026
Con Scenes of Malaysia, Niù presenta una collezione SS26 ispirata a un viaggio che unisce natura e modernità, tra i paesaggi vibranti di Penang e la profondità selvaggia del Sarawak: due anime opposte e complementari, simbolo di un racconto di femminilità libera e in movimento. Le silhouette oscillano tra sperimentazione e comfort, con volumi fluidi e lavorazioni sartoriali che incontrano sete lavate, jersey leggeri, cotoni seersucker e stuoie rielaborate, arricchite da ricami che richiamano l’artigianato malese.

Niù SS 2026, Scenes of Malaysia
Debutta anche il beachwear, pensato per un’estate senza confini, affiancato da accessori artigianali che diventano dettagli narrativi da indossare. La palette cromatica racconta una primavera armoniosa, fatta di leggerezza e ricerca, mentre i pattern tribali, le gonne sarong, le fusciacche annodate e le texture impalpabili traducono in stile ritualità e paesaggi locali.
A fare da fil rouge, due segni distintivi: il punto lungo, che impreziosisce la camiceria, e il gros grain, utilizzato come dettaglio decorativo o strutturale. Il risultato è una collezione che va oltre il semplice abito: un diario visivo da indossare, capace di trasformare ogni look in un frammento di viaggio, in cui energia urbana e autenticità nomade convivono in perfetto equilibrio.
Florania SS 2026
Con Songs for Beasts, Florania presenta la collezione Spring Summer 2026: sette look chiave che portano le tecniche di upcycling del brand in una dimensione più couture, trasformando lo scarto in pura bellezza. Le stampe, da sempre cuore identitario, evolvono in illustrazioni e manipolazioni materiche che si traducono in tessuti innovativi: maglieria tinta con pigmenti naturali a base di cavolo, mirtilli e curcuma, poi drappeggiata e smagliata per dare vita a nuove superfici.

Florania SS 2026, Songs for Beasts
Ogni capo diventa un atto di nobilitazione dello scarto tessile, recuperato dall’archivio interno del marchio. A completare la visione, arrivano i gioielli-amuleti figurativi creati con Margherita Potenza: volpi, navi e cavalli in bronzo placcato oro o argento che fondono couture e simbolismo ironico. La presentazione è stata accompagnata dalla colonna sonora di Matteo Bertini, un intreccio di richiami animali e selvatici che dona ritmo e voce alle creature evocate dalla collezione.
Federica Bonifaci SS 2026
Per la Spring Summer 2026, Federica Bonifaci continua a scolpire il suo universo creativo dove moda e architettura si incontrano in un dialogo armonioso tra forma e leggerezza. Al centro della narrazione rimane la cappa, capo iconico che avvolge, protegge e si trasforma in elemento scultoreo ma morbido, capace di reinventarsi in forme nuove: la cappa camicia, leggera e versatile, in versione corta, lunga o romantica in pizzo; la cappa monopetto, più avvitata e sagomata ma sempre fluida; e la cappa corta dietro e lunga davanti, che gioca con volumi dinamici e inattesi.

Federica Bonifaci SS 2026
Accanto alla cappa, la collezione propone abiti lunghi e corti, tuniche leggere, tailleur estivi, jumpsuit, bomber, gilet, shorts, gonne mini, bustini e pantaloni, che raccontano una femminilità sottile e contemporanea. I tessuti naturali come cotone, seta, viscosa, pizzo e organza si intrecciano a superfici plissé e paillettes, accanto a materiali tecnici e luminosi che vestono occasioni speciali senza rigidità formale.
La palette cromatica si muove dai neutri senza tempo (bianco, nero, nude) fino a colori intensi come lime, pink, oil, sky blue e red, celebrando una femminilità consapevole, accogliente e sorprendente. Per la stilista, ogni capo diventa un piccolo spazio da abitare, capace di avvolgere con struttura e morbidezza, interpretando momenti “da celebrare” con un equilibrio unico tra romanticismo e contemporaneità.
Daizy Shely SS 2026
La collezione SS26 di Daizy Shely si presenta come una celebrazione di contrasti e femminilità, dove colori audaci e vividi incontrano tessuti eterei come organza e seta, creando giochi di trasparenze e volumi leggeri. Le silhouette, romantiche e decise, abbracciano maxi paillettes, piume e lavorazioni all’uncinetto impreziosite da cristalli, mentre borse scintillanti e custodie per iPhone brillanti amplificano lo spirito giocoso della stagione.
Al cuore del racconto si inserisce una nuova stampa, terza di una serie nata dalla collaborazione con l’artista Umberto Chiodi, che questa volta assume un significato intimo: un manifesto di indipendenza femminile, riflesso di una consapevolezza personale che celebra la solitudine come spazio autentico di libertà. L’incontro tra moda e arte diventa naturale, quasi istintivo, trasformando le illustrazioni in un segno distintivo del brand.

Daizy Shely SS 2026. Photo Carlo Scarpato/launchmetrics.com/spotlight courtesy press office
Il ritorno alla Milano Fashion Week segna per Shely una tappa simbolica: dieci anni dopo il debutto che le valse l’invito di Giorgio Armani al Teatro Armani, la designer presenta la sua collezione nel proprio spazio, offrendo finalmente una casa concreta alla sua visione. Tra memoria e presente, Shely riflette con lucidità sul percorso compiuto: dalla purezza ingenua degli inizi all’esperienza maturata negli anni, senza rinunciare a custodire un frammento di quella libertà originaria.
A completare il quadro, emerge la dimensione poliedrica della creativa, che dopo l’apertura di Coke Tales a Porta Venezia intreccia moda e ristorazione in un unico universo sensoriale. «Non ho mai lasciato la moda. È dentro ogni progetto che tocco», racconta, ribadendo come la creazione, in tutte le sue forme, sia per lei un atto di rinnovamento, comunicazione e connessione. La SS26 è così non solo una collezione, ma un ritorno a casa, un invito a riscoprire la forza del cambiamento e la bellezza della continuità.
Ely Ely SS 2026
La Primavera/Estate 2026 di Ely Ely è un inno alla libertà e all’eleganza disinvolta delle donne italiane, muse di una collezione che nasce dall’osservazione di Elizaveta Yurusheva, CEO e designer del brand, affascinata dalla loro capacità di muoversi con naturalezza tra tacchi e biciclette, indipendenza e leggerezza. Fedele al proprio DNA, il marchio riconferma la sua passione per una moda versatile e femminile, costruita su capi pensati per accompagnare con stile ogni momento della giornata.

Ely Ely SS 2026, A Sense of Freedom
La maglieria, vero cuore pulsante della collezione, si libera dall’idea di comfort oversize e diventa sexy, valorizzando la silhouette senza mai costringerla: dalle proposte in lana e cashmere lavorate a strati leggeri ideali per le estati del Nord, ai modelli in seta sorprendentemente knitted, fino alle gonne a tubo abbinate a top coordinati in macramè e ai mini cardigan dai colori vivaci. Al fianco del knitwear, il jersey in viscosa 100% sottilissimo e di qualità premium e il nuovo bouclé in seta e cashmere ispirano abiti dalle linee anni ’60 e ’70, donando freschezza e modernità.
Icona immancabile, la Wrap Jacket, con pannelli incrociati che scolpiscono il punto vita o regalano un’allure rilassata, riafferma il legame del brand con capi trasformabili e senza tempo. A completare la proposta, organza da indossare a pelle o in layering per giochi di trasparenze e scialli frangiati in cashmere, pensati come compagni di viaggio nei climi temperati. Il risultato è un guardaroba costruito sul mix’n’match intelligente, dove ogni capo dialoga con gli altri, offrendo alle donne la possibilità di esprimere la propria identità con spontaneità e potere.
Marco Rambaldi x Rosantica
Durante la Milano Fashion Week, la sfilata Marco Rambaldi Primavera/Estate 2026 ha visto il debutto della capsule collection realizzata in collaborazione con Michela Panero, fondatrice e direttrice creativa di Rosantica, unendo le forme iconiche del brand all’inconfondibile artigianalità crochet del designer. Protagoniste assolute, le reinterpretazioni dell’iconica borsa Holli, proposte in paglia di Vienna e impreziosite da micro sfere di legno o fiori crochet, accompagnate da pouch stampate con i motivi grafici di Rambaldi.

La collezione si arricchisce con maxi bag in paglia e legno e nuove versioni della best-seller Mini Nodi, ora in filato e microcristalli. Accanto agli accessori, una selezione di gioielli artigianali racconta la tradizione italiana: collane di sfere di legno con perle o nastri, girocolli a catena con dettagli tessili e orecchini floreali interamente realizzati a mano. “Un inno alla libertà creativa e all’alta artigianalità italiana”, sottolinea Michela Panero, celebrando una collaborazione che fonde innovazione e tradizione.
Annakiki SS26
Nella collezione Primavera/Estate 2026 “Power Morph”, Annakiki ridefinisce il concetto di potere femminile contemporaneo con un’estetica che fonde retro-futurismo e innovazione 3D. Le nuove creazioni trasformano il corpo in una scultura vivente, grazie a blazer dalle spalle scolpite, abiti che intrecciano pelle e tulle, e giacche in space cotton dall’effetto neoprene.

Annakiki SS 2026, Power Morph
Ogni dettaglio racconta una tensione dinamica tra struttura e materia, mentre nastri tridimensionali e elementi metallici evocano energia e movimento. I power suit e gli abiti architettonici diventano simboli di una femminilità forte ma fluida, capace di passare dall’eleganza quotidiana al glamour da red carpet. Con una palette materica sensoriale che spazia da pelle e satin di seta a mesh trasparente e finiture metalliche, Annakiki non veste la forza: la scolpisce, trasformandola in un linguaggio visivo potente e contemporaneo.
Gli eventi durante la MFW SS 2026
Il tram di Firenze in Translation
Nel cuore della Milano Fashion Week, quando la città vibra di creatività, Vranjes Firenze presenta Firenze in Translation, una collezione di 8 Eau de Parfum che cattura l’essenza senza tempo della culla del Rinascimento. Per l’occasione, il brand trasforma un tram firmato Vranjes Firenze in un viaggio olfattivo itinerante: un percorso sensoriale che attraversa Milano regalando al pubblico un’immersione esclusiva nelle fragranze ispirate a Firenze.

Il tram di Vranjes Firenze
Ogni profumo diventa un affresco emozionale, nato da materie prime pregiate e capace di evocare i vicoli del centro storico, le colline verdi e i cieli che disegnano la città. Le fragranze, dai nomi evocativi e intraducibili come Mattutino, Meriggiare, Capogiro, Petaloso, Intrigo, Tintinnio, Chiaroscuro e Nottetempo, raccontano le sfumature di una giornata fiorentina, risvegliando sensazioni universali.
A bordo del tram, gli esperti del marchio guidano i visitatori in un’esperienza immersiva, svelando la maestria artigianale che rende ogni essenza una sinfonia di note, colori ed emozioni. Con Firenze che si narra attraverso ogni accordo, Vranjes Firenze invita non solo a comprendere, ma soprattutto a sentire e vivere la città attraverso il profumo.
La mostra Grazie Giorgio – L’influenza di Giorgio Armani nelle opere di Flavio Lucchini
Una mostra nata dal ricordo e dalla gratitudine: “Grazie Giorgio – L’influenza di Giorgio Armani nelle opere di Flavio Lucchini” è l’omaggio intimo e affettuoso che l’artista dedica al grande stilista scomparso, amico e compagno di un viaggio lungo oltre cinquant’anni.

Flavio Lucchini, Painting – Armani Inspired
Al FLA FlavioLucchiniArt Museum, nascosto tra gli spazi del Superstudio Più di via Tortona, l’Atelier ospita una selezione di opere, sculture e dipinti dedicati a Giorgio Armani, anticipata da un’installazione nella window gallery art.box su strada. Un tributo al Re della moda, la cui perdita ha commosso il mondo intero e che Lucchini ricorda non solo come icona ma come uomo capace di rivoluzionare la moda italiana: giacche dalle spalle decise, toni neutri, il famoso greige e scollature nette che negli anni ’80 e ’90 liberarono la donna in carriera dalle rigidità maschili senza privarla di femminilità.
Un legame profondo, iniziato nel 1974 quando Lucchini disegnò a mano il primo logo Armani con il Bodoni e proseguito tra il Teatro, il Silos e i Superstudio, crocevia di campagne e creatività condivisa. Racconta Lucchini:
Ho sempre pensato che per Giorgio il vestito fosse un fatto culturale un riflesso del tempo che viviamo, non un semplice ornamento
La mostra diventa così un viaggio in un labirinto di 2.000 mq e 20 stanze tematiche, tra oltre 650 opere che spaziano dai Totem ai Dress Memory, dai digital painting ai Flowers, dalle Dolls ai Burqa, in un intreccio continuo tra moda e arte.
L’inaugurazione del nuovo flagship store Curiel
Con l’inaugurazione del nuovo flagship store in Via Montenapoleone, Curiel apre le porte di Casa Curiel Milano, uno spazio che fonde heritage e modernità all’interno di un capolavoro architettonico del XV secolo. Non una semplice boutique, ma un luogo immersivo e multifunzionale, dove retail, showroom, atelier e archivio convivono, raccontando oltre un secolo di savoir-faire.
Tra i preziosi archivi si possono ammirare schizzi originali, fotografie d’epoca e icone dell’Alta Moda che hanno segnato la storia della maison, mentre le nuove creazioni reinterpretano i classici con un’eleganza contemporanea: dal celebre “Curiellino” in versione TULIP, al tubino TUBINO in velluto, fino alle silhouette DIVA e HEPBURN, omaggi al romanticismo e al bianco e nero senza tempo. L’evento di apertura, impreziosito dalla presenza di Raffaella Curiel, Gigliola Castellini Curiel e dell’attrice cinese Zhu Zhu, celebra una tappa fondamentale nella strategia di espansione globale del brand, che guarda all’Europa, all’Asia orientale e oltre.

Il nuovo flagship store Curiel
Contestualmente all’inaugurazione della boutique, la maison ha presentato Notes on Air, la nuova collezione Primavera/Estate 2026 che cattura la poesia delle prime mattine di primavera italiana, trasformando il movimento dell’aria e la leggerezza del respiro in moda. I tessuti naturali – cotone, lino, seta e seta-lana – diventano tele sensoriali, trasparenti come pitture che svaniscono e strutturati come muri antichi, mentre la palette gioca con toni morbidi di rosa cipria, verde muschio, kaki velato e giallo solare. Le silhouette minimali e fluide fondono classicismo e modernità, avvolgendo il corpo con sobria eleganza e offrendo un senso di serenità potente e silenziosa.
Emblema di artigianalità italiana e glamour senza tempo, Curiel invita i visitatori a non essere semplici spettatori, ma protagonisti di un’esperienza sensoriale che ridefinisce il concetto di lusso, trasformando ogni creazione in un ponte tra passato e futuro.
B-ICONIC ai Magazzini Generali
B-ICONIC, l’innovativo format che ha infranto gli schemi della passerella tradizionale trasformandola in un palcoscenico ibrido e inclusivo, capace di coinvolgere buyer, stampa e soprattutto il pubblico finale, anche per questa stagione si è reso protagonista di un’esperienza culturale e multisensoriale. Debuttando ufficialmente nel calendario della Camera Nazionale della Moda Italiana durante la Milan Fashion Week del 23 settembre 2025 e patrocinato dal Comune di Milano, l’evento ha messo in dialogo moda, musica e lifestyle, con la partecipazione di personalità istituzionali come Mario Boselli, Alessia Cappello, Alberto Petranzan, Francesco Boggio Ferraris e Orieta Pellizari, sottolineando la sua dimensione strategica e culturale.
A ideare il progetto sono stati tre visionari con network globale: Giulio Di Sabato, pioniere della distribuzione internazionale e figura di riferimento nel sistema moda italiano; Simone Ruggeri, CEO dell’agenzia Caremoli & Ruggeri e regista della produzione e della comunicazione, forte di collaborazioni con brand internazionali; e Mitch Mihic, fondatore di Milk & Roses Fashion ed esperto di wholesale e strategie globali, che ha affiancato i designer emergenti nel loro ingresso nei mercati chiave. Grazie alla loro visione, B-ICONIC si è affermato non solo come evento, ma come piattaforma di visibilità e crescita internazionale per brand emergenti, generando nuove opportunità di business.
ONESOPHIE a B-ICONIC 2025. Photo Angela Lisa Bogni courtesy press office
L’esperienza si è arricchita della performance live di Jay Santos, che ha animato la serata con le sue nuove hit, e del progetto Freedom Of Moving con Dario Rolfi, che ha usato moda e arte come strumenti di inclusione sociale e abbattimento delle barriere culturali e fisiche. La passerella ha accolto una nuova generazione di creativi da tutto il mondo: dalla Cina, Kang Heming con i suoi capi dipinti a mano come opere d’arte e Li Yuntao con i costumi e look da red carpet; i brand Warrior 1927, con sneakers ispirate al New Chinese Sportswear, e La Chapelle, con proposte sostenibili e anticonvenzionali.
Dalla Colombia, Laura Escobar ha presentato il suo marchio di lusso Lediel, già su Vogue e alla Paris Fashion Week, mentre dall’Italia ha sfilato il brand milanese ONESOPHIE, con capi ricamati a mano, e dalla Corea il label Par.Lune, che ha proposto capi genderless dalle atmosfere orientali. Tra gli altri protagonisti, Diamond Luisand con il suo teatro moda vegano certificato PETA, Keep Out con i gioielli-portafortuna ispirati all’antico ditale sudamericano, e il leggendario Parasuco, marchio di denim fondato a Montréal da Salvatore Parasuco e amato da star internazionali come J Lo, Justin Timberlake e Beyoncé.
A coronare l’evento, il premio B-ICONIC è stato conferito a Ludmilla Voronkina Bozzetti, celebrata per la forza e sensibilità del suo sguardo artistico femminile nell’arte contemporanea. Con questa prima edizione, B-ICONIC ha segnato una svolta, offrendo un nuovo modello di evento moda capace di fondere creatività, inclusione e business su scala globale.
S|STYLE DENIM LAB
S|STYLE – DENIM LAB ha debuttato a Milano Moda Donna settembre 2025 presso la Fondazione Sozzani, portando in passerella una nuova visione del denim sostenibile. Ideato da Giorgia Cantarini con il supporto del Material Innovation Lab di Kering, il progetto ha visto otto designer internazionali reinterpretare il denim con un approccio creativo, sperimentale e rispettoso dell’ambiente.

Gli 8 designer internazionali protagonistii di S|STYLE DENIM LAB
Da Institution a Jeanne Friot, passando per Gerrit Jacob, Macy Grimshaw, Nadya Dzyak, Sia Arnika, Gisele Ntsama e Phan Dang Hoang, ogni talento ha presentato un look esclusivo realizzato con tessuti innovativi a basso impatto, sviluppati da PureDenim Srl e rifiniti grazie alle tecnologie sostenibili di Tonello Srl. A completare l’esperienza, l’installazione site-specific dell’artista Mariano Franzetti, costruita con denim riciclato e fibre da agricoltura rigenerativa fornite da Berto, ha trasformato lo spazio espositivo in un percorso immersivo dove moda e arte dialogano all’insegna della sostenibilità.
Cover photo courtesy Mantù
