Sapete ascoltare le persone che vi stanno intorno? Non solo nel senso di prestare attenzione a quello che dicono con le parole, ma di leggere i loro segnali non verbali e sentire dentro di voi ciò che provano. Questa capacità si chiama empatia e ha un valore molto importante per la crescita e l’evoluzione personale e nelle relazioni sociali.
Noi di Junglam abbiamo parlato con Marina Osnaghi, prima Master Certified Coach in Italia, per saperne di più e per capire come svilupparla e farne uso nella vita di tutti i giorni.
Cos’è l’empatia
La parola empatia deriva dal greco e significa “sentire dentro”. Ma cosa? A rispondere è Marina Osnaghi, che spiega che l’empatia è la capacità di entrare in risonanza con le emozioni e i sentimenti degli altri e di farli propri.
Questa competenza ha origine ed è alla base di un atteggiamento di reale apertura e accoglienza nei confronti delle persone e permette di stabilire relazioni libere dal pregiudizio e basate sull’accettazione degli altri per quello che sono.
A cosa serve l’empatia
Come osserva Marina Osnaghi, l’empatia viene considerata una competenza emotiva e un’abilità sociale e questa doppia definizione offre una precisa indicazione del suo valore e della sua utilità.
La capacità di mettersi in ascolto delle emozioni e dei sentimenti degli altri e di accoglierli dentro di sé è la leva che scardina i pregiudizi e permette di vedere le persone per quello che sono e di avvicinarsi loro senza riserve o aspettative costruite su credenze viziate da un approccio egoriferito.
Questo atteggiamento consente di instaurare una comunicazione corretta, leale e trasparente, che di fatto è l’essenza e il fondamento di relazioni vere e costruttive. A cascata, una rete di rapporti basati sulla fiducia e sull’onestà genera un clima sereno, improntato alla condivisione e al confronto, che ha effetti benefici in termini di evoluzione e crescita personale e collettiva.
Come spiega la Master Certified Coach, il potere positivo dell’empatia non solo rende le persone aperte e recettive verso il mondo esterno, ma permette anche (soprattutto) loro di essere quello che sono e di viverlo in pienezza.
In una società come quella attuale, che fa dell’individualismo, della competitività e del successo a ogni costo i propri valori fondanti, l’empatia è la forza che può portare le persone a maturare una nuova consapevolezza più etica e inclusiva e a ripensare un modello di esistenza all’insegna del bene comune e nell’armonia sociale.
Come sviluppare l’empatia
L’empatia è una competenza emotiva e come tale può essere allenata e sviluppata. Ma in che modo? Marina Osnaghi individua tre elementi costitutivi sui quali è possibile e necessario agire per riuscirci.
Il primo è la consapevolezza di sé. Come spiega la Master Certified Coach, solo imparando a “guardare dall’alto” sé stessi e prendendo coscienza della propria natura è possibile entrare in risonanza con gli altri e accettarli per quello che sono. Ignorare o negare la propria essenza – nel bene e nel male – porta ad avere una visione parziale e viziata del mondo esterno e impedisce di avvicinarsi davvero alle altre persone.
Marina Osnaghi individua nell’onestà e nell’umiltà il secondo elemento costitutivo dell’empatia. Per maturare consapevolezza di sé e guardare e ascoltare gli altri senza aspettative e pregiudizi è necessario essere trasparenti nei confronti delle proprie emozioni e dei propri sentimenti, sogni e bisogni e coltivare curiosità e interesse per ciò che è diverso e poco conosciuto o sconosciuto.
Ultimo ma non ultimo, la Master Certified Coach osserva che solo una reale predisposizione al cambiamento permette di innescare il processo che porta a sviluppare e accrescere le capacità empatiche. Lasciare le abitudini e le conoscenze consolidate per fare nuove esperienze e conoscere nuove persone porta ad affrontare e superare i propri limiti e a implementare e arricchire il patrimonio emotivo che consente di leggere e capire gli altri. In altre parole, a entrare in risonanza con loro.
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