Il sensazionalismo a tutti i costi, i titoli urlati, le fake news sono il leit motiv – letterale – della collezione Autunno/Inverno 2019/2020 di Jeremy Scott. Lo stilista fa sfilare alla New York Fashion Week scandali, storie morbose e drammi da clickbait e punta il dito contro il circolo vizioso (e autoalimentante) dei tabloid che sfornano bividi a buon mercato e dei lettori che li cercano avidamente.
Sono il Daily News e il New York Post a fornire la grafica e i contenuti che campeggiano su tutti i capi della proposta per la nuova stagione, rielaborati e adattati in collaborazione con l’artista Aleksandra Mir, che ha in corso a Londra una mostra di prime pagine dei due quotidiani sull’evoluzione della carriera di Donald Trump.
E per un incredibile (e imprevedibile) cortocircuito temporale, la collezione di Scott arriva in passerella proprio negli stessi giorni in cui Jeff Bezos accusa il National Enquirer di averlo ricattato, minacciando di pubblicare sue foto private, per “ammorbidire” la linea del Washington Post (di proprietà del capo di Amazon) sullo scandalo finanziario che ha travolto il tabloid e il suo editore.
La collezione Jeremy Scott FW 2019/2020
Sono i grafismi gli assoluti protagonisti della collezione Jeremy Scott FW 2019/2020.
Grandi scritte come “scandalo”, “caos”, “tragedia” definiscono le silhouette e i volumi dei capi in passerella, in un gioco di contrasti in cui l’esagerazione delle parole e il sovraccarico mediatico si rispecchiano in una palette cromatica essenziale.
Tutte le creazioni dello stilista (fatta eccezione per alcuni jeans di colore blu) sono scandite da un essenziale, rigoroso bianco e nero, che replica l’estetica dei tabloid ai quali si ispira e crea un potente elemento di discontinuità con tutte le precedenti collezioni di Scott, coloratissime e piene di stampe, applicazioni e disegni giocosi.
La continuità stilistica è rappresentata dai pantaloni agili e flessuosi e dalle abbreviated skirt, ma è quasi soverchiata dalle forme sbuffanti e spumeggianti degli abiti con corsetti attillatti e gonne ampie e vaporose, realizzate con molteplici strati di tulle e piume sovrapposti.
Giacche corte, bomber, trench e coat con grandi revers e spalle importanti completano i look, in cui trovano spazio anche mini dress a sottoveste, crop top, short e morbide salopette in denim, mentre copricapi bizzarri e dalle forma più svariate si alternano ai classici berretti “beanie”.
La gamma dei materiali è completata da pelle invecchiata, chiffon, paillettes, seta, vinile e mesh di cristallo Swarovski, che lo stilista seppellisce sotto una cascata di sensazionalismo verboso e aggressivo.
Photo credits: Randy Brooke
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