Una canzone meravigliosa, ma dal significato piuttosto criptico, tant’è che a oggi poche persone sanno quale fosse realmente il messaggio che sta dietro a Dolcenera, contenuta nell’album Anime Salve.
Dolcenera significato: l’origine di un nome d’arte
In molti si sono interrogati sul nome d’arte scelto da Dolcenera, la cantante pugliese che ha debuttato a Sanremo nell’ormai lontano 2003. E non a tutti è venuta in mente la canzone Dolcenera di De André, cantautore molto amato dalla cantante che, proprio in suo omaggio, ha scelto di chiamarsi come uno dei suoi brani più belli.
La vita privata e amorosa di Dolcenera
Dolcenera, il cui vero nome è Emanuela Trane, è nata a Galatina in provincia di Lecce il 16 maggio del 1977, ma è cresciuta in compagnia dei genitori e del fratello Marco a Scorrano, sempre nella provincia pugliese.
Ha iniziato a studiare il pianoforte a sei anni, ma già a dieci anni ha deciso di allargare le sue conoscenze musicali avvicinandosi al clarinetto e al canto. La svolta arriva sul palco del Festival di Sanremo con la vittoria della sezione Nuove Proposte con il brano Siamo tutti là fuori.
Da allora Dolcenera ha scelto di affiancare alla carriera musicale quella televisiva, partecipando al reality show Music Farm nel 2005 e vestendo i panni del coach durante la quarta edizione del talent The Voice of Italy.
Nonostante all’epoca di Music Farm si sia molto parlato del suo flirt con il cantautore Francesco Baccini, anche lui concorrente del reality condotto da Simona Ventura, Dolcenera è fidanzata da molti anni con il suo manager Gigi Campanile.
Dolcenera significato, il testo completo della canzone di De André e spiegazione
Amìala ch’â l’arìa amìa cum’â l’é cum’â l’é
amiala cum’â l’aria ch’â l’è lê ch’â l’è lê
amiala cum’â l’aria amìa amia cum’â l’è
amiala ch’â l’arìa amia ch’â l’è lê ch’â l’è lê
[Guardala che arriva guarda com’è com’è
guardala come arriva guarda che è lei che è lei
guardala come arriva guarda guarda com’è
guardala che arriva che è lei che è lei]
nera che porta via che porta via la via
nera che non si vedeva da una vita intera così dolcenera nera
nera che picchia forte che butta giù le porte
nu l’è l’aegua ch’à fá baggiá
imbaggiâ imbaggiâ
[Non è l’acqua che fa sbadigliare
chiudere porte e finestre chiudere porte e finestre]
nera di malasorte che ammazza e passa oltre
nera come la sfortuna che si fa la tana dove non c’è luna luna
nera di falde amare che passano le bare
âtru da stramûâ
â nu n’á â nu n’á
[Altro da traslocare
non ne ha non ne ha]
ma la moglie di Anselmo non lo deve sapere
che è venuta per me
è arrivata da un’ora
e l’amore ha l’amore come solo argomento
e il tumulto del cielo ha sbagliato momento
acqua che non si aspetta altro che benedetta
acqua che porta male sale dalle scale sale senza sale sale
acqua che spacca il monte che affonda terra e ponte
nu l’è l’aaegua de ‘na rammâ
‘n calabà ‘n calabà
[Non è l’acqua di un colpo di pioggia
un gran casino un gran casino]
ma la moglie di Anselmo sta sognando del mare
quando ingorga gli anfratti si ritira e risale
e il lenzuolo si gonfia sul cavo dell’onda
e la lotta si fa scivolosa e profonda
amiala cum’â l’aria amìa cum’â l’è cum’â l’è
amiala cum’â l’aria amia ch’â l’è lê ch’â l’è lê
[Guardala come arriva guarda com’è com’è
guardala come arriva guarda che è lei che è lei]
acqua di spilli fitti dal cielo e dai soffitti
acqua per fotografie per cercare i complici da maledire
acqua che stringe i fianchi tonnara di passanti
âtru da camallâ
â nu n’à â nu n’à
[Altro da mettersi in spalla
non ne ha non ne ha]
oltre il muro dei vetri si risveglia la vita
che si prende per mano
a battaglia finita
come fa questo amore che dall’ansia di perdersi
ha avuto in un giorno la certezza di aversi
acqua che ha fatto sera che adesso si ritira
bassa sfila tra la gente come un innocente che non c’entra niente
fredda come un dolore Dolcenera senza cuore
atru de rebellâ
â nu n’à â nu n’à
[Altro da trascinare
non ne ha non ne ha]
e la moglie di Anselmo sente l’acqua che scende
dai vestiti incollati da ogni gelo di pelle
nel suo tram scollegato da ogni distanza
nel bel mezzo del tempo che adesso le avanza
così fu quell’amore dal mancato finale
così splendido e vero da potervi ingannare
Amìala ch’â l’arìa amìa cum’â l’é cum’â l’é
amiala cum’â l’aria ch’â l’è lê ch’â l’è lê
amiala cum’â l’aria amìa amia cum’â l’è
amiala ch’â l’arìa amia ch’â l’è lê ch’â l’è lê
[Guardala che arriva guarda com’è com’è
guardala come arriva guarda che è lei che è lei
guardala come arriva guarda guarda com’è
guardala che arriva che è lei che è lei]
Il testo di Dolcenera è sicuramente di difficile comprensione, anche a causa degli inframezzi in antico dialetto ligure che qui trovate tradotti. Molti pensano che Dolcenera si riferisca alla figura di una donna: nulla di più sbagliato. Dolcenera è il nome dato all’acqua dell’alluvione che ha investito e distrutto Genova nel 1972.
Il tema che percorre tutto l’album Anime Salve è la solitudine. Ed è proprio la solitudine quella che è narrata in Dolcenera: la solitudine degli amanti che presi dal loro amore non si accorgono del mondo che li circonda. In Dolcenera c’è un uomo che aspetta invano la sua amante e non si accorge del disastro che sta avvenendo, mentre la donna viene trascinata via dall’acqua.
Questa è l’esegesi che lo stesso De André ha dato del testo in apertura a un concerto nel 1997.
“Questo del protagonista di Dolcenera è un curioso tipo di solitudine. È la solitudine dell’innamorato, soprattutto se non corrisposto. Gli piglia una sorta di sogno paranoico, per cui cancella qualsiasi cosa possa frapporsi fra se stesso e l’oggetto del desiderio. È una storia parallela: da una parte c’è l’alluvione che ha sommerso Genova nel ’72, dall’altra c’è questo matto innamorato che aspetta una donna. Ed è talmente avventato in questo suo sogno che ne rimuove addirittura l’assenza, perché lei, in effetti, non arriva. Lui è convinto di farci l’amore, ma lei è con l’acqua alla gola. Questo tipo di sogno, purtroppo, è molto simile a quello del tiranno, che cerca di rimuovere ogni ostacolo che si oppone all’esercizio del proprio potere assoluto.”