Un tema coinvolgente quello del Miart 2025, among friends: è un po’ il ritrovarsi fra vecchi amici in un’atmosfera che esprime amicizia, fratellanza e passioni affini e accoglierne di nuovi, tutti animati da curiosità e interesse per i multiformi contenuti della fiera e dei numerosi eventi e mostre che animano la città per l’intera settimana, in un denso e poetico prologo all’imminente Design Week.
I classici del primo novecento si alternano alle avanguardie di fine secolo scorso e alle opere dei giovani artisti emergenti; pittura e scultura nelle forme più consuete si alternano a installazioni luminose, bassorilievi tessili, costruzioni tridimensionali che strizzano l’occhio alla camera ottica portatile di canalettiana memoria con un ritmo che non permette cali di attenzione e interesse.

William Kentridge, Seven Figures. Photo Cecilia Pepponi
Degne di nota le Seven Figures di William Kentridge esposte da Lia Rumma, i profili lignei di Mario Ceroli e il Futurismo rivisitato a colori di Mario Schifano esposti da Campaiola, così come le originalissime le opere di Kenji Sugiyama esposte da Primo Marella: dei trompe l’oeil tridimensionali di grande effetto scenico e frutto di una sapiente maestria artigianale.

Jannick Deslauriers. Photo Cecilia Pepponi
Affascinanti e ieratiche le sculture e i bassorilievi tessili di Sergio Roger esposti da Robilant + Voena e inconsuete le installazioni di Rosa Barba da Vistamare e la scultura di Jannik Deslauriers da Stems Gallery.

Bob and Roberta Smith, make Art not War. Photo Cecilia Pepponi
Molto incisiva nel messaggio make Art not War l’opera del britannico Bob and Roberta Smith esposta da Maab Gallery e sempre interessante l’opera di Tomaso Binga (AKA Bianca Pucciarelli Menna), come la composizione fotografica Mater esposta dalla galleria Frittelli.

Eredi Marelli. Photo Cecilia Pepponi
Ancora una volta Eredi Marelli si distingue per la ricercatissima presentazione di pezzi di design fra cui spicca uno splendido mobile contenitore/&bar in teak di design scandinavo.
Singolare in questo contesto la proposta di Artshell che propone un software che traccia sulle pareti il disegno di una casa abitata dall’arte, “un invito ad entrare in un mondo fra realtà e rappresentazione”.
Cover photo Miart 2025 campaign image. Photo courtesy of Marton Perlaki e Dodi Vekony