Dal 6 al 10 dicembre 2023 Pride Park, proprio di fronte al Convention Center, ospiterà la 19esima edizione di Design Miami/ che, con la tappa in Florida, chiude un anno più brillante che mai. Dopo il successo di Basilea dello scorso giugno e il debutto parigino di ottobre, la creatura di Craig Robins festeggia i 19 anni confermandosi, se ce ne fosse bisogno, come un’autorità globale capace di affrontare con puntulità e un approccio innovativo i temi più urgenti di un mondo in veloce cambiamento.
La curatrice Anna Carnick, dando all’esposizione il titolo Where We Stand, ha voluto porre il focus sul design come “potente strumento di storytelling per avvicinarci alle vicende degli altri”, un argomento che sarà non soltanto attraversato dagli oltre 40 espositori invitati a partecipare, ma anche esaminato in un fitto programma di Design Talks.
Convention Center Drive vedrà il ritorno di nomi di punta come Galerie Patrick Seguin, Friedman Benda, Moderne Gallery e R & Company e il debutto di interessanti realtà tra cui Adrian Sassoon, Atelier Ecru Gallery e Galerie Melissa Paul. In aggiunta, giganti del settore come Kohler e Mobilier National presenteranno installazioni e progetti speciali mentre l’allestimento della lounge riservata ai collezionisti è stato affidato a PELLE, lighting boutique studio con base a Brooklyn.
Una manifestazione di questa importanza, oggi, non può trascurare il tema dell’impatto ambientale e Craig Robins, founder di Design Miami/, ha voluto annunciare l’importante partnership tra LVMH, Florida Power and Light e Miami Design District per rendere il distretto un quartiere carbon neutral a partire dal 2024.
Gli highlights di Design Miami/ 2023
In un ambiente con più di un riferimento a Peach Fuzz, la tonalità che Pantone ha dichiarato Colore dell’Anno 2024 perché esprime “il nostro innato desiderio di vicinanza e connessione” e che trova più di un punto di contatto con il tema curatoriale che Carnick ha indicato per questa edizione di Design Miami/, i brand e le gallerie invitati hanno affrontato Where We Stand ognuno secondo il proprio DNA ma sempre senza perdere di vista il punto della discussione.
Adrian Sassoon per il suo debutto ha optato per una presentazione che già dal titolo Nature by Design dice tutto sulla selezione fatta all’interno del suo rooster di designer internazionali, tra cui spiccano il duo Vezzini&Chen con una collezione di progetti di illuminazione ispirati al mare e alla sua biodiversità e l’argentiere giapponese Hiroshi Suzuki con opere in lastre d’argento martellato che richiamano il ritmo della natura.
Da Londra, la galleria Sarah Mysercough ha portato in Florida Echo, la serie di vasi stampati in 3D realizzata da Gareth Neil utilizzando sabbia naturale, mentre lo studio Aqua Creations ha tenuto fede al suo nome con Bodies of Water, pezzi unici che celebrano la bellezza della natura appositamente commissionati per questa edizione di Design Miami/.
Nella sua carriera curatoriale, Anna Carnick ha toccato più volte il tema della sottorappresentazione femminile nel mondo dell’arte, e anche in quest’ultima avventura ha puntato su una nutrita schiera di designer donne. Dall’artista ucraina Victoria Yakusha che torna in Florida con The Land of Light, una collezione in edizione limitata che utilizza Ztista, una miscela di argilla, fieno e materiali riciclati e la applica sfruttando una tradizionale tecnica ucraina solitamente usata per la finitura delle pareti, a Maison Gerard, che risponde puntando su otto designer provenienti da otto Paese diversi, fino a Hostler Burrows che presenta una selezione di artiste nordiche, dalle emergenti fino a quelle ormai affermate.
Artigianato e tecniche tradizionali erano un altro dei possibili punti di osservazione del tema dell’edizione del dicembre 2023 di Design Miami/ a cui ha risposto Atelier Courbet che espone, tra gli altri, il divano Meridienne di Pieter Maes che piega il tessuto per farlo corrispondere alle curve del corpo umano e il letto Wabi Sabi, opera di Ethan Stebbins che lo ha creato sfruttando le tecniche dell’incastro giapponese.
Il meglio dell’artigianato belga è sbarcato a Miami insieme al debutto di Atelier Ecru, mentre un’altra new entry, la galleria di Mumbay æquō, ha portato una selezione di Panna, la collezione della direttrice creativa Florence Louisy che è un tributo al ricchissimo patrimonio indiano. Il prototipo della Bowl Chair di Lina Bo Bardi, infine, fa parte della selezione di Diletante42 insieme ad altri esemplari icona del design brasiliano.
Molte gallerie, infine, hanno risposto con la celebrazione dei grandi nomi del passato e del loro contributo al panorama del design contemporaneo: Bernard Goldberg Fine Arts, per esempio, ha portato il lampadario che la libreria Browne’s Bookstore commissionò a Frank Lloyd Wright nel 1908. Ginori 1735, invece, ha presentato a Miami Reborn Project, coordinato da Frédéric Chambre con lo scopo di reinterpretare i servizi da tavola e le porcellane della Manifattura toscana per far emergere il cuore contemporaneo che pulsa all’interno di antichi oggetti d’arte.
Cover photo Victoria Yakusha, The Land of Light. Image by Dima Kutsenko courtesy of Victoria Yakusha