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L’incerta transizione del sistema moda

Scritto da Patrizia Saolini

Le sfilate donna di New York di solito erano le prime ad aprire il “fashion month” di inizio anno, ovvero quel tour de force a cavallo fra metà febbraio a metà marzo che da sempre vedeva gli addetti ai lavori viaggiare dalla grande mela al Big Ben e poi dalla Madonnina alla Tour Eiffel senza un attimo di tregua.

Quest’anno, invece, galeotte le nuove collezioni uomo di New York, dai primi di febbraio c’è già movimento in città e chi si occupa di moda donna e uomo insieme è una trottola già dai primi di gennaio, ovvero da quando a Firenze hanno aperto i battenti di Pitti Uomo.

Ora, se vi siete persi è comprensibile, in quanto la confusione si è creata già da quando i calendari internazionali del prêt-à-porter non risultano essere più funzionali alle richieste del mercato. Infatti, da quando le dinamiche digitali orientate all’ingaggio immediato del consumatore hanno mandato in tilt il fattore stagionalità, tutti possono avere tutto in tempo reale e pure a buon mercato.

Mentre comprare low cost è un’abitudine ormai sdoganata (alzi la mano chi non ha ancora approfittato delle proposte high street della stagione), il real time per le aziende che sfilano in collezione proponendo capi che andranno in vendita almeno tre mesi dopo la sfilata, complica assai il meccanismo della vendite esclusive e ricercate.

I pareri degli esperti a riguardo sono discordanti e se Burberry e Tom Ford stanno prendendo posizioni chiare, decidendo di far sfilare le collezioni uomo e donna insieme a febbraio e a settembre vendendo subito dopo sia online che offline, e Chloè non renderà pubbliche le foto della pre-fall 2016 prima che arrivino in negozio affinché non vengano prontamente copiate, in mezzo c’è un mare dubbi e un oceano di dibattiti su ciò che effettivamente potrà far evitare di perdere le vendite prima ancora che siano cominciate.

Mentre per New York il Council of Fashion Designers of America ha arruolato dei consulenti esterni e si potrebbe paventare un’intera riorganizzazione del sistema sfilate, da noi in Italia è in corso una riflessione da parte della Camera Della Moda Italiana su quanto un cambiamento dei calendari a favore dell’immediata commercializzazione delle collezioni possa prendere il sopravvento sulla bontà dello stile e sulla libertà d’espressione dei creativi, senza pensare alle difficoltà che incontrerebbero i buyer, oggi abituati a valutare l’immagine delle vetrine e i budget con largo anticipo.

Quindi questo autunno-inverno 2016 si preannuncia essere una lunga stagione di transizione per il settore moda con possibili colpi di scena, compresi i pacchetti promozionali per vendere i biglietti delle sfilate che già vengono proposti ad alcuni special customers a prezzi esorbitanti.

Vi invitiamo intanto a stare connessi e ad ammirare il meglio della New York Fashion Week che, di sicuro, passerà di qui!

Patrizia Saolini è su Instagram: @patriziasaolini

Sull'Autore

Patrizia Saolini

Executive editor e corrispondente estera di JunGlam.com. Scrive dal 2010 su riviste di moda, beauty e lifestyle. Giornalista, Chief Happiness Officer e Life Coach con un Master di primo livello in Life Coaching riconosciuto dal Miur. É autrice di quattro libri sul retail coaching e l'ideatrice del marchio Retail Coach®. Per Junglam segue le maggiori fashion week internazionali e gli eventi lifestyle in Italia e all'estero, oltre che dedicarsi alla rubrica di Life Coach.